Robert-Martin Dahn, meglio conosciuto come Robse, non ha aspettato troppo a rimettersi in gioco dopo la dipartita dalla band epic metal Equilibrium, e forte della sua ormai consolidata esperienza ha fondato il suo nuovo omonimo progetto. “Harlekin & Krieger” è il nome del disco di debutto, in uscita il 16 agosto per Reaper Entertainment, un album che agevolmente abbraccia diverse tipologie di stili e conseguentemente ascoltatori. Alina Lesnik, tastierista e seconda voce, si è resa disponibile a parlarne con noi, raccontandoci del clima amicale che si respira ogni volta che si lavora in gruppo, della fibrillazione nel calcare i palchi dei più attesi festival dell’anno, nonchè del suo fresco debutto solista.
Ciao Alina, piacere di conoscerti. Sono Ludovica di SpazioRock, benvenuta in questo spazio di conversazione.
Ciao, piacere anche mio. Grazie, sono davvero felice di avere oggi la possibilità di parlare con voi.
Siamo molto felici di averti qui anche noi. Per cominciare, come stai in generale?
Abbastanza bene grazie, tra due giorni suoniamo a Wacken e ci sono ancora alcune preparazioni da fare…Ma sì, andrà bene, sono solo un po’ emozionata!
Immagino. Siamo qui perché tu assieme alla tua band Robse state per pubblicare il vostro nuovo album intitolato “Harlekin & Krieger” il 16 agosto. Intanto congratulazioni a tutti voi, e poi come vi sentite in questi giorni prima del lancio sul mercato?
Grazie, è davvero emozionante perché è stato un lavoro di tanti, tanti mesi e siamo finalmente arrivati a questo punto. Ma allo stesso tempo, dato che abbiamo prima Wacken, e poi Summer Breeze che sarà anche il nostro release show, questi due concerti sono al momento i nostri primi pensieri, quindi ci concentriamo su quelli. Ma penso che alcuni giorni prima del rilascio realizzeremo veramente, tipo “Oh mio Dio, è quasi fuori” e sì, siamo tutti davvero entusiasti di questo. Non vediamo l’ora di sentire cosa ne penserà la gente, se il nostro bambino piacerà (ride, NdR) .
Come sappiamo, Robert-Martin Dahn alias Robse ha iniziato a ricostruire il suo mondo musicale dopo essersi separato dagli Equilibrium fondando questo ambizioso progetto che porta il suo nome. Volevo chiederti: da quanto tempo conosci Robse e come hai iniziato a lavorare con lui? Puoi raccontarci brevemente del vostro rapporto?
La cosa divertente è che non ho mai avuto contatti con Robse prima del progetto della band. Quindi è iniziata così: Robse aveva già suonato con Marius (Berendsen, batterista, NdR) in un’altra band, si conoscevano già, anche con Dennis (Baron, chitarrista, NdR), avevano già una storia musicale. Io, Marco (Paulzen, bassista, NdR) e Oliver (Hey, chitarrista, NdR) siamo amici di Dennis e Marius, e così in seguito ci siamo conosciuti. Parlando di me, mi hanno chiesto se potessi unirmi con alcuni cori perché sapevano ovviamente che canto, siamo tutti amici. Dopo aver fornito alcune voci per alcune canzoni, volevano fare un servizio fotografico completo insieme, quindi li ho raggiunti per avere alcune foto promozionali. Era la prima volta che incontravo Robse di persona e l’atmosfera era davvero piacevole, ci siamo divertiti molto, abbiamo riso insieme. E cercavano proprio un tastierista, perciò è stato davvero bello unirmi a loro. Per farla breve, questi sono i momenti salienti.
Se si ascolta questo lavoro in studio, si possono trovare tracce molto potenti e ben stratificate con generi diversi, ma anche con sfumature melodiche che penso riflettano anche il titolo dell’album, ovvero affrontare le difficoltà della vita con un sorriso come un guerriero travestito da Arlecchino (o viceversa, ognuno/a la può leggere a proprio modo). Ci vuoi raccontare del processo di creazione di questa nuova release più approfonditamente, di come vi siete interfacciati tra di voi e del tuo contributo nei diversi aspetti?
Prima di tutto, quello che hai detto riguardo al titolo “Harlekin & Krieger” è davvero azzeccato: avere il lato serio del guerriero (traduzione dal tedesco, NdR) e il lato divertente di Arlecchino, mi è piaciuto molto che tu l’abbia sottolineato. Per rispondere alla tua domanda, quello che posso dire principalmente è che il grande flusso di lavoro che abbiamo avuto c’è stato perché ognuno ha contribuito con le proprie idee e con il proprio stile. Di solito andava così: qualcuno aveva un’idea di canzone -Marius, Ollie e Dennis soprattutto-, loro la mostravano e poi cercavamo di aggiungere le nostre, così come i nostri strumenti o cambiare un po’ lo stile. Ad esempio riguardo a “Von der Schenke zur Taverne”, che è la canzone più folk dell’album, avevamo dall’inizio l’idea che dovesse essere un po’ più folk per avere questo tipo di atmosfera di festa, e infatti ha una parte acustica: ci sono in sostanza influenze e mix diversi. Il processo di lavoro è stato, come ho detto prima, davvero bello perché siamo tutti amici e possiamo parlare di qualsiasi cosa, e non è solo lavoro ma possiamo anche scherzare e cose del genere. È stato davvero un bel processo e un bel periodo lavorare con tutti. È anche bello vedere, ad esempio, come Robse ha aggiunto tutti i testi, e vedere come si sviluppa,come cambia un po’ la canzone quando la melodia e i testi si uniscono. La canzone completa ha un altro significato e un senso, quando il resto del contenuto viene aggiunto.
Sì, penso sia senza prezzo lavorare con persone familiari, potersi esprimere liberamente, discutere insieme e arrivare a un punto comune.
Dietro tutto questo però succedono molte cose, a volte anche inaspettate: volevo chiederti se riesci a ricordare un momento che è stato cruciale.
Fammi pensare… Penso che tutto sia andato davvero liscio, non c’è stato un punto veramente critico o difficile. Ma ciò che mi viene in mente come prima cosa è che abbiamo sempre detto che sembrava che non avessimo mai abbastanza tempo per finire tutto. Quindi a volte c’era questa fretta che le cose dovessero essere fatte per tempo, e tutti noi separatamente abbiamo i nostri lavori quotidiani, e combinare entrambe le cose a volte era un po’ difficile parlando in termini di tempo.
Già, magari poter fermare il tempo che scorre…
Come hai accennato prima, ora state suonando in giro per l’Europa in molti grandi festival metal, ad esempio l’Area 53 in Austria, e molti altri. Sbaglio o questa è stata la tua prima esperienza live come componente di una band?
Sì, mi sono unita prima come tastierista all’ultimo festival dell’Area 53 e ora il secondo sarà Wacken, quindi è davvero emozionante. Ho fatto spettacoli dal vivo come cantante ospite per altre band in passato ma sì, adesso è davvero emozionante che Wacken sia il secondo con i Robse.
Forse non ci si abitua mai a tutto questo. Volevo chiederti se, prima di salire sul palco, avete creato un rituale di riscaldamento o uno slogan da gridare come band negli ultimi spettacoli?
Diciamo che ognuno lavora un po’ con gli strumenti ed un amplificatore, per riscaldare le dita o le mani. Poi proprio prima dello spettacolo ci riuniamo nel backstage e semplicemente gridiamo formando un cerchio, mettiamo le mani insieme e saliamo sul palco, per avere una carica di energia e sentire che è giunto il momento di iniziare.
Come hai detto, state per allestire un release show al Summer Breeze Open Air. Possiamo avere qualche indizio su cosa avete preparato per questo festival incredibile, o niente spoiler?
Beh, posso dire due o tre cose. Avremo il nostro nuovo banner, dovrebbe essere davvero grande quindi la parte visiva sarà davvero bella e avremo una maglietta speciale per quel festival. Queste sono le due cose principali, credo. E poi vogliamo semplicemente divertirci, connetterci con i fan, con le persone che ascoltano la nostra musica e fare un buon spettacolo, passare un bel momento, penso sia la cosa più importante.
Ho visto che eri in Italia non molti giorni fa, ti è piaciuto il nostro Paese?
Sì, mi è piaciuto moltissimo. Vorrei provare a parlare italiano, ma non lo farò perché sono all’inizio della mia avventura con la lingua italiana (ride, NdR), ma sì, è stato davvero fantastico. Siamo andati in Toscana ma faceva davvero troppo caldo.
Ti capisco, ti sto parlando dalla Toscana perché studio qui, e ci stiamo sciogliendo! Però mi fa piacere che tu abbia passato un bel momento, e magari se parli bene dell’Italia anche agli altri potremmo aspettarci un concerto presto…!?
Oh, sarebbe davvero meraviglioso. Non c’è niente di pianificato al momento, ma penso che appena ci sarà qualcosa di ufficiale, lo condivideremo sui nostri social media e sul nostro sito web. Spero davvero di avere la possibilità di suonare con tutti in Italia.
Noi vi aspettiamo! Alina, non lavori solo con i Robse, ma stai portando avanti il tuo progetto solista e hai recentemente pubblicato il tuo primo EP intitolato “From Paths in Between”, congratulazioni per il tuo traguardo. L’ho ascoltato e la tua voce a tratti energica a tratti delicata riesce a mettermi con contatto con il mondo della natura e del mistico, aiutata dalle influenze musicali folk, country, metal. Se vuoi promuoverlo ai nostri ascoltatori, prego.
Oh, grazie mille. È stato il mio progetto a lungo termine pubblicare qualcosa di mio: ci ho lavorato per molti anni, quindi è stato fantastico mostrare un po’ di più di me stessa in quel contesto con i miei testi e la scelta dello stile musicale. Beh, diciamo che ogni canzone è davvero collegata alla natura con un po’ di misticismo e volevo avere, a livello di testi, parti diverse della mia vita o cose che sono significative per me all’interno una canzone. C’è anche l’ispirazione ad alcuni film: per esempio, mi piacciono molto i film dello Studio Ghibli, quindi c’è una canzone in tedesco che è ispirata a questa creatura notturna di “Principessa Mononoke”. Dunque un mix di natura e fantasy, ma anche alcune influenze folk con strumenti medievali, fino ad arrivare ad alcuni punti un po’ pop.
E se vuoi promuovere anche il lavoro con i Robse, a chi magari ancora non vi conosce.
Grazie mille. Beh, l’album è un amalgama di diversi generi e influenze, davvero vario. Ci sono molte cose per i metalheads, come l’epic death metal, ma anche parti un po’ più morbide. C’è una ballata in cui canto per esempio, ma è presente anche uno stile più epico e oscuro. I temi trattati sono per lo più positivi, come motivare se stessi ad affrontare i problemi e andare avanti nonostante gli ostacoli, per esempio “Hey Sturm” tratta proprio di questo. In generale il livello di testi è molto profondo, ma abbiamo anche canzoni di festa, e penso che questa varietà di stili dell’album sia speciale perché ci saranno diverse tipologie di ascoltatori che troveranno qualcosa che gli piacerà probabilmente…speriamo di sì.
Sì, mi ritrovo nella tua descrizione: ascoltando diversi generi anche distanti tra loro, ho apprezzato soprattutto la varietà.
Dal momento che stiamo purtroppo arrivando alla conclusione della nostra chiacchierata, vorresti lasciare un messaggio finale ai tuoi fan e ai nostri lettori in generale?
Sì, prima di tutto, grazie mille per seguirci. E speriamo davvero che vi piaccia il nostro album, “Harlekuin & Krieger”, che sarà presto pubblicato e, sì, non vediamo l’ora di sentire la vostra opinione sulle diverse canzoni. Speriamo che vi tocchi in qualche modo, come nei sentimenti o simili: sarebbe bello.
Grazie mille, Alina. Buone cose!
Grazie mille a te, davvero. Spero di vederti un giorno in Italia.
Spero anche io di vedere te e tutti i tuoi compagni di band, magari a un festival o in giro, sarebbe fantastico!
Già. A presto!
Foto copertina: Anni Funk / Alternative Artist