“I know we’re broken but we shine like a diamond”

Il tempo è qualcosa che non si può fermare. Nonostante il formidabile avanzare del progresso, non abbiamo ancora scoperto come piegare al nostro volere questo fattore. Perciò, per ora, dobbiamo ancora rassegnarci e accettare il passaggio degli eventi. Ma se alcuni di noi lo danno per scontato, per altri riuscire a mandare giù certi bocconi non risulta affatto facile.

Gli L.A. Guns celebrano il loro 40° compleanno con “Black Diamonds”. Una band che ha attraversato tantissimi cambi di formazione, così tanti che negli ultimi vent’anni sono esistite contemporaneamente due versioni diverse del gruppo, che si sono contese il nome a tal punto da rendere la discografia sotto questo nome cosa non facile da comprendere. Per togliere ogni dubbio, qui si parla della versione dei veterani Tracii Guns (chitarra solista) e Phil Lewis (voce), accompagnati per la seconda volta in studio dalla stessa line-up: Ace Von Johnson (chitarra ritmica), Johnny Martin (basso) e Adam Hamilton (batteria).

La band arriva alla quattordicesima prova in studio e, quasi come un paradosso, mette la firma su una sorta di “album-ricordo” degli anni ’80, ma attenzione: qui non si tratta di un revival, bensì di un’opera prettamente nostalgica. Se già con l’ultimo “Checkered Past” (2021) i losangelini non brillavano di originalità, sotto questo punto di vista qui la situazione non migliora molto e, anzi, sono diverse le tracce che vanno a richiamare e a citare grandi band del passato, come Led Zeppelin e AC/DC.

La band rimane quindi ancorata a un genere in cui al centro di tutto vi sono chitarre e voce: Guns e Johnson risultano abbastanza convincenti con qualche riff (“Got It Wrong”, “Like A Drug”), mentre Lewis mette sul piatto una performance che ricalca quanto detto in precedenza, e in generale risulta ispirata al lavoro di Steven Tyler (“You Betray”, “Shame”, “Gonna Lose”) o Alice Cooper (“Babylon”), senza quindi regalarci nulla di originale.

Gli L.A. Guns con “Black Diamonds” continuano imperterriti sulla loro strada, senza però accorgersi dei chilometri percorsi. Gli anni ’80 sono finiti da un pezzo, questo tipo di hard rock (con glam, sleaze e compagnia annessa) è passato di moda e risulta difficile pensare di mantenere il successo di allora, con la stessa immagine da bad boys e lo stesso genere di musica. Il nero e i diamanti, che abbinati formano quest’immagine di eleganza-durezza, forse oggi non destano più scalpore e interesse – o forse vanno solo proposti in maniera diversa.

Tracklist

01. You Betray
02. Wrong About You
03. Diamonds
04. Babylon
05. Shame
06. Shattered Glass
07. Gonna Lose
08. Got It Wrong
09. Lowlife
10. Crying
11. Like A Drug