Spencer Elden, l’uomo apparso da bambino sulla celebre copertina di “Nevermind” dei Nirvana, ha presentato un’altra denuncia alla band dopo la respinta da parte di un giudice di una sua precedente causa, in cui il diretto interessato aveva sostenuto che l’utilizzo della sua foto avesse costituito pornografia infantile e sfruttamento sessuale di bambini a scopo commerciale da parte del gruppo grunge.

Elden, che adesso ha 30 anni, aveva intentato la causa contro i membri ancora in vita dei Nirvana, ovvero Dave Grohl e Krist Novoselic, nel mese di agosto dello scorso anno. La causa sosteneva che i tutori di Elden non avessero mai firmato una liberatoria che autorizzasse l’uso commerciale della fotografia, che gli accusati avessero violato gli statuti federali sulla pornografia infantile, e che il loro assistito avesse subito, a causa di tutto ciò, “ferite” e “danni permanenti”.

All’inizio di questo mese, come detto sopra, un giudice di una Corte Distrettuale della California centrale aveva respinto il caso “con permesso di emendare”, ciò dopo che il team legale di Elden non era riuscito a rispettare una scadenza per opporsi alla richiesta dei Nirvana di respingere la causa.

Al tempo dell’archiviazione, la corte aveva dichiarato che a Elden sarebbe stata concessa “un’ultima possibilità di modificare la propria denuncia” entro e non oltre il 27 gennaio.

La nuova denuncia

Come riportato da Pitchfork, Elden, il 12 gennaio, ha presentato un secondo reclamo modificato, rimuovendo la precedente affermazione secondo cui gli imputati avessero “consapevolmente tratto beneficio da ciò che sapevano essere un vero e proprio sfruttamento sessuale”.

La nuova denuncia sostiene che i Nirvana, Kurt Weddle (che scattò la foto usata sulla copertina di “Nevermind”) e diverse etichette discografiche “abbiano intenzionalmente commercializzato pornografia infantile mostrando la noto foto di Spencer con lo scopo di promuovere l’album e la propria musica, guadagnandone, come minimo, decine di milioni di dollari”.

Secondo quanto riferito da USA Today, gli avvocati di Elden avrebbero dichiarato tramite un comunicato stampa di aver incluso nella causa nuove “immagini e materiali” che mostrerebbero “la scelta deliberata, da parte dei creatori di ‘Nevermind’, di commercializzare e sfruttare a proprio vantaggio la foto sessualmente esplicita di Spencer”.

La risposta dei legali dei Nirvana

In una dichiarazione rilasciata il mese scorso in risposta alla denuncia originale, i rappresentanti dei Nirvana hanno smentito tutto ciò, definendo la causa “non seria” e oltre i confini della prescrizione.

La causa, dopo la scoperta da parte di Elden di essere il bambino della copertina del disco, sarebbe stata valida solo per dieci anni, con i legali della band che rigettano di conseguenza l’idea secondo la quale il diretto interessato l’abbia potuto scoprire soltanto negli ultimi anni. Questi ultimi hanno poi proseguito citando le varie occasioni in cui Elden avrebbe apparentemente accettato il fatto di essere presente sulla copertina del disco, con il ragazzo che avrebbe “trascorso tre decenni a trarre profitto dalla sua fama di ‘Nirvana Baby’”.

Qui di seguito la dichiarazione:

Elden ha ricreato la fotografia a pagamento molte volte, si è fatto tatuare il titolo dell’album sul petto, è apparso in un talk show con una tuta color carne che rappresentava una parodia di sé stesso, ha autografato copie della copertina dell’album in vendita su eBay, e ha cercato di usare la cosa a suo vantaggio per rimorchiare ragazze. Siamo praticamente sicuri che le affermazioni di Elden non troveranno riscontro.

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