L’estate ormai bussa alle nostre porte e con il caldo siamo pronti ad accogliere anche numerosissimi eventi live, per un’estate nuovamente libera da ogni restrizione e che si appresta ad essere una delle più intense e piene dal punto di vista degli spettacoli e dei concerti. Padova ospita in questo inizio giugno una serata davvero interessante ed imperdibile per gli amanti delle sonorità rock e delle contaminazioni rap, presentando una combo di primo livello con Papa Roach ed Hollywood Undead a dividersi il palco ed il calore del pubblico italiano. In verità le due band avevano già fatto capolino nella nostra penisola a febbraio 2020 a Milano, anche a quel tempo in un periodo denso di appuntamenti live imperdibili, ma che nel giro di qualche settimana sarebbero stati costretti bruscamente ad interrompersi per le ragioni che tutti noi conosciamo. Stasera invece si respira libertà, ed i presenti non vedono l’ora di gustarsi e scatenarsi al ritmo del sound made in California. Entrambe le band  hanno dato alla luce da quasi un annetto il loro ultimo album, aprile dello scorso anno per “Ego Trip” dei Papa Roach, mentre agosto 2022 per “Hotel Kalifornia” degli Hollywood Undead, per cui è probabile aspettarsi anche pezzi più classici e datati, non dovendo promuovere direttamente un nuovo album. Nessun gruppo ad aprire, e solo le due band statunitensi pronte ad infiammare i presenti. Una location ideale, ovvero il parco della musica con una serata che finalmente volge al sereno e una piacevole temperatura fresca pronta ad accompagnare grande musica.

HOLLYWOOD UNDEAD

Il logo della band sul telone che copre il retro palco, alcune palme illuminate e un cartello volutamente dozzinale con la scritta “hotel kalifornia” fanno da scenografia agli Hollywood Undead che come da ormai recente tradizione abbandonano le maschere di scena e si presentano sul palco senza fronzoli e pronti a spaccare. Si parte in maniera davvero travolgente ed energica con “Chaos” dall’ultimo lavoro “Hotel Kalifornia”, che ci mette veramente poco ad accendere il pubblico che comincia ad essere numeroso e già partecipe. Segno che la band di Los Angeles, nonostante sia passata non troppo spesso dal nostro Paese, rimane particolarmente amata, e questa sera l’occasione è davvero unica per rivedere i cinque californiani. Pubblico che esplode con il classico “California Dreaming”, uno dei pezzi più amati del gruppo e che dal vivo non fa prigionieri. Si prosegue poi con la suadente e danzereccia “Riot”, sempre dall’ottimo “V”. Si continua senza sosta con la combo “World War me” tra parti rappate e riff infuocati e la trascinante “Comin’ In Hot”, dove come ormai da tradizione consolidata, la band chiama un ragazzo tra il pubblico a suonare la chitarra, che nonostante l’emozione, se la cava egregiamente.

La band è estremamente in forma ed interagisce con un pubblico sempre più caldo, che non può fare altro che scatenarsi tra le note di “War Child” e di “Bullet”. Fantastico il medley che i cinque ci presentano quando partono le note di “Enter Sandman” dei Metallica, seguito a ruota da “Du Hast” dei Rammstein, che non fanno altro che infiammare un pubblico che sicuramente è cresciuto con queste band e con queste pietre miliari del metal.  Finale esplosivo, con alcune delle canzoni più amate del gruppo, da “Day Of The Dead”, passando per con “Hear Me Now”, intensa e travolgente, seguita da “Everywhere I Go” che fa ballare la platea ormai conquistata che si diverte con alcuni palloni da spiaggia lanciati dal palco. In conclusione non poteva mancare “Undead”, forse canzone simbolo degli Hollywood Undead, perfettamente eseguita e che mette la ciliegina sulla torta su un live a dir poco esplosivo. Un’ora abbondante che ha consolidato, se ce ne fosse stato bisogno, l’attitudine live di Charlie Scene e compagni e che senza dubbio ha conquistato in maniera decisa chi dei presenti li conosceva poco o non aveva mai avuto l’occasione di vederli dal vivo.

Setlist

CHAOS
California Dreaming
Riot
World War Me
Comin’ in Hot
War Child
Another Way Out
Enter Sandman / Du Hast
Bullet
Hear Me Now
Dead Bite
Day of the Dead
Whatever It Takes
Everywhere I Go
Undead

PAPA ROACH

Dopo il classico cambio palco, ora sicuramente più libero e che risulta completo di rialzi per batteria, percussioni e synth, luci in ogni angolo e il logo bianco della band su sfondo nero, nel gigantesco telone che fa da sfondo, attorno alle 22.15 ecco uscire acclamatissimi i Papa Roach che attaccano tra il boato della folla con la nuova “Kill The Noise” tratta dall’ultimo album “Ego Trip”. Suoni sin da subito puliti, intensi e precisi che lasciano intendere che sarà un live davvero da non perdere. Si parte poi subito con i classici con l’adrenalinica “Getting Away With Murder” che infiamma in men che non si dica un pubblico già particolarmente carico, seguita dalla coinvolgente “Help”. Poi la combo dal passato “Blood Brothers-Dead Cell” perfettamente eseguita e che richiama sicuramente ricordi e nostalgia. Scaletta come in previsione ottimamente bilanciata, con tre brani dall’ultimo “Ego Trip”, che a parte la già citata “Kill The Noise” ad inizio concerto propone “No Apologies”, e altri grandi classici, da “Broken Home”,  anticipata da un accenno di “Lose Yourself” di Eminem,  passando per la bellissima “Scars” acclamata da tutto il pubblico e per “Forever”. La band è una macchina perfetta e Jacoby rimane assoluto protagonista e perfetto frontman, interagendo con il pubblico e spostandosi spesso verso la prima fila per sentire da vicino il calore dei fan. Il suo sorriso è sincero quando ringrazia il pubblico italiano per l’affetto e l’energia in una serata così speciale. E tra i momenti unici e da ricordare, tutto il pubblico che salta all’unisono con la cover dei Prodigy “Firestarter”. 

Il finale è degno di tutto il concerto, vissuto sempre su grandi emozioni, ed alto livello di coinvolgimento e partecipazione. Dopo la nuova “Swerve”, qui impreziosita dalla partecipazione corale degli Hollywood Undead per un palco pieno di musicisti, passione e talento, si ritorna al passato con “Between Angels and Insects”, sicuramente una delle più belle canzoni di “Infest” e di tutta la carriera della band, con quel mix di violenza e malinconia che aveva saputo allora conquistare migliaia di adolescenti, chiusi nella loro cameretta con lo stereo a volume altissimo, per combattere i propri inevitabili demoni interiori. Si tocca poi la storia più recente della band con “Born for Greatness”, per poi chiudere inevitabilmente con quella che è il must assoluto dei Papa Roach, “Last Resort”, inno generazionale che è sopravvissuto a tutti questi anni con la consapevolezza di essere stato un punto di riferimento proprio per un’intera generazione che ha trovato rifugio tra quelle note, e si è riconosciuta, gridando a quell'”ultima possibilità” tra i riff taglienti e distorti di un pezzo che è semplicemente storia, e che è favoloso riascoltare anche ora, con le stesse emozioni e gli stessi ricordi di allora. Soprattutto per chi con quel pezzo, è cresciuto, è diventato grande, ed anche grazie a quello ha superato le quotidiane difficoltà del crescere e del confrontarsi con il mondo degli adulti, troppo spesso distratto, troppo spesso distante. La forza della musica che dopo più di vent’anni, è ancora qui a ricordarci quanto sia profonda, potente ed emozionante. La band si abbraccia sul palco e riceve la giusta acclamazione del pubblico che si è lasciato trascinare, ha ballato, pogato e cantato senza risparmiarsi, ricambiando da sotto l’energia ricevuta dal palco.

Terminata l’esibizione dei Papa Roach i presenti abbandonano il parco felici e soddisfatti, mentre alcuni ne approfittano per bere un’ultima birra nella bellissima e funzionale area ristoro, e scambiarsi le opinioni di un live travolgente e coinvolgente che non ha mancato di emozionare a 360 gradi. Una serata davvero perfetta, dal clima alla location, ottimamente organizzata ed ideale per concerti di questa capienza. Conquistati dal sound USA che non passa mai di moda, un antipasto davvero succulento per l’estate infuocata dei live che è appena cominciata.

Setlist

Kill the Noise
Getting Away With Murder
Help
Blood Brothers / Dead Cell
Broken Home
Firestarter (The Prodigy cover)
…To Be Loved
Lullaby (The Cure cover)
Scars
Forever
No Apologies
Still D.R.E. (Dr. Dre cover)
Swerve (with Hollywood Undead) (Rockzilla Remix)
Between Angels and Insects
Born for Greatness
Last Resort

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