NUOVE USCITERECENSIONI

Slash feat. Myles Kennedy & The Conspirators – 4

Quando si muovono, i titani fanno rumore, soprattutto se indossano un cappello da cui strabordano quei riccioli che hanno, nel bene o nel male, rivoluzionato il mondo dell’hard rock e della musica in generale. Ampiamente preannunciato, con “The River Is Rising” in heavy rotation in radio e sulle più famose piattaforme di streaming musicale, la quarta opera di Slash in collaborazione con Myles Kennedy & The Conspirators prende vita in un periodo storico di lenta ripresa, che accusa una carenza di concerti in un biennio infernale. Sarà per questo che l’iconico chitarrista ha deciso di calcare le calde piastrelle dell’RCA Studio di Nashville e registrare l’intero “4” in presa diretta, con la band al completo, a suonare insieme tra le stesse mura, come se davanti ai loro capi chini sugli strumenti si trovasse un infervorato pubblico virtuale, sostituito, in studio, dalle attente orecchie di Dave Cobb: ottimi erano i presupposti, meno convincente è, purtroppo, il risultato.

È, ormai, un dato di fatto che Slash sia uno dei chitarristi più amati (e criticati) della storia della musica, e molti troveranno tanta buona polpa nel suo quinto album solista, ma analizzandone in dettaglio i suoi quasi cinquanta minuti, i sentori di superficialità e manierismo si protraggono in avanti ascolto dopo ascolto, a partire dall’artwork, a dir poco minimale. La già citata “The River Is Rising” si fa forza ergendosi tra rapide sferzate di Les Paul ed un refrain eseguito ad arte per l’arrembaggio radiofonico, susseguito da un buon assolo di un propositivo Slash; il pezzo funziona nonostante le sbavature di produzione e apre il cancello all’imbizzarrito toro “Whatever Gets You By”, un mid tempo sinuoso, blueseggiante, pesante e grezzo al punto giusto. Da qui, però, l’indice di attenzione cala drasticamente nota dopo nota: “C’est La Vie” si erge su un ancheggiante riff in talk box che sfocia in un buon ritornello, “The Path Less Followed” e “Action Speak Louder Than Words” rigirano sempre sui soliti standard, sottolineando anche un Myles Kennedy non troppo ispirato.

Il problema principale di “4” è il non riuscire a decollare, rimanendo sempre incollato al suolo, fiutando come un segugio addestrato strade già ampiamente solcate: chitarre possenti inondano “Spirit Love”, tramutandosi ben presto in melodici riff in “Fill My World” ed in ben più riconoscibili passaggi hard rock old school in “April Fool”. “Call Off The Dogs” suona la carica soprassedendo ad una parte centrale di album piuttosto fiacca, ad alzare i giri ci pensano le dita di Slash, cariche sulla sua Gibson, ma dura tutto poco, dato che la ballad elettrica “Fall Back To Earth” raffredda l’ambiente in maniera poco convincente.

“4” è un album stracolmo di mestiere, un pacchetto ornato a dovere per i fan, ma che non può resistere ad una palese mancanza di idee fresche e di sperimentazioni di sorta: il nuovo prodotto della ultradecennale collaborazione tra Slash e Myles Kennedy & The Conspirators è un piacevole disco rock, che, però, non aggiunge praticamente nulla alla celebre discografia del guitar god riccioluto, scivolando via con pochi highlights. Carina l’idea della registrazione diretta in studio, più istintiva e briosa, ma che soffre in fase realizzativa a causa di evidenti problemi nel mixaggio finale: tirando le somme, “4” è molto lontano dai migliori lavori del chitarrista di Hampstead, ma potrà ritagliarsi un piccolo spazio nel cuore dei più affezionati fan, magari per riscaldarsi a dovere in attesa di nuova musica proveniente da degli scalpitanti Guns N’ Roses.

Tracklist

01. The River Is Rising
02. Whatever Gets You By
03. C’est la vie
04. The Path Less Followed
05. Actions Speak Louder Than Words
06. Spirit Love
07. Fill My World
08. April Fool
09. Call Off The Dogs
10. Fall Back To Earth

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