NUOVE USCITERECENSIONI

Tramontana – Complicarsi La Vita

Corri per la tua città
Ma cosa cazzo vuoi che cambi ormai
Se non cambi tu?

Qualche volta nella vita capita di doverci reinventare per arrivare dove vogliamo. Scopriamo che la nostra forma mentis, le nostre abitudini, noi stessi dobbiamo cambiare pelle e tentare strade alternative. È così che i Before Sunset, dopo anni di fatiche e due album di inediti autoprodotti (“Tufo” e “Paura del Futuro”), nel 2020 decidono di stravolgere la propria identità (divenendo i Tramontana) e di complicarsi la vita. E sì, bisogna dirlo, se la sono complicata eccome. Abbandonano l’indie rock un po’ più “tipico” del Paese per il midwest emo, un genere che non è mai sbocciato per davvero negli Stati Uniti ma è sempre rimasto relegato al culto post-carriera. Come se non bastasse, scelgono di cantare in italiano.

Ad aggiungersi alla loro temerarietà (o follia, il giudizio ai posteri) ci si è messa una pandemia, ma i quattro ragazzi del Midwest italiano (che corrisponderebbe al Piemonte orientale) approfittano della stasi per scrivere e incidere i loro inediti. Anticipato da una serie di singoli usciti tra il 2021 e il 2022, esce a dicembre del secondo anno il loro “nuovo” debutto: “Complicarsi la Vita”.

“Da Quando È Morta Pietà” inizia senza tanti indugi: un brano energico, dove la malinconia scorre velocemente attraverso le chitarre e la speranza sembra essere rimasta solo nel buio che redime. “RGRD” ci mostra più apertamente i riferimenti del gruppo: liricamente e vocalmente il frontman Alessandro Demaria ci ricorda certo cantautorato italiano (un omaggio voluto forse la erre gucciniana?), strumentalmente invece esce fuori la vena del midwest (in particolare gli American Football dell’esordio). Eppure i nostri non hanno nulla da invidiare ai compagni oltreoceano: la seconda strofa ci prepara a un’esplosione di suoni, con trombe che fanno crescere sempre più la tensione, fino a liberarla nell’ultimo ritornello (questa intera sezione sembra riprendere “Tonight, Tonight” degli Smashing Pumpkins).

I ragazzi giocano con i sentimenti in modo molto originale e poetico in “Le Foreste Devono Continuare A Bruciare”, dove il mondo arde insieme al cuore del protagonista, che vorrebbe solo passare la fine con la sua amata, creando un messaggio ecologico-romantico in un brano che rimane in testa fin dal primo ascolto. “Wisconsin” rappresenta il singolo perfetto per la band: gli elementi math si inseriscono senza alcuno sforzo nell’orecchiabilità del pezzo e il ritornello è un inno alla diversità, dedicato a chi almeno una volta si è sentito incompreso (temi del tutto coerenti con il genere) e a chi preferisce le strade più tortuose. “Guerre Lampo” è invece il singolo d’esordio, nel quale spicca la presenza di una voce diversa, quella del bassista Matteo Carenzo, che ci introduce un flusso di coscienza a base di alcol. Scende la botta ma l’adrenalina rimane alta, mentre il quartetto lotta contro un male che li circonda e continua a fare della diversità la propria bandiera. Quello che sembra l’inizio di un ultimo, immenso ritornello è in realtà l’avvio di un outro stupenda, le note di chitarra e piano diventano astri di un cielo notturno, in un viaggio che vorremmo non finisse mai. “Senza Svegliare Nessuno” rappresenta l’unico vero inedito dell’album. Qui la vena cantautoriale (e non solo) italiana si libera senza freni in un cantato facilmente immaginabile in uno stadio colmo di gente. Una discesa all’inferno solo per salutare, forse solo per il gusto di farsi male.

I Tramontana scelgono la formula less is more (che diciamocelo, a qualcuno farebbe più che bene) e chiudono l’album dopo poco meno di 30 minuti proprio sul più bello. In “Kawasaki” c’è tutto: un giro d’accordi che toccherebbe le corde del più duro dei detrattori, un testo intriso di ironia (“Non ho mai indossato le tue scarpe/Ho un problema di collo alto”), un monologo degno di un film tragicomico, segnato da batteria e basso che scandiscono il passo, ma soprattutto, il finale. Un finale cosparso come di polvere magica, che permette all’ascoltatore di spiccare un volo incendiato. Un climax talmente emozionante che forse per questo merita una traccia a sé.

Insomma, l’album del Midwest italiano sarebbe davvero un’opera perfetta se non fosse per un fattore, per nulla marginale: la produzione delle voci. Una produzione che ci si aspetterebbe forse da certi gruppi pop punk, con un sound fintamente perfetto; ma i Tramontana non sono questo. La scelta di doppiare e ridoppiare le parti vocali risulta in certi punti godibile (“Guerre lampo”), ma il più delle volte stucchevole, fino ad invadere perfino il monologo di “Kawasaki” altrimenti sublime. Questa rotondità estrema elimina tracce di dinamica a un cantato che non avrebbe bisogno di certi ritocchi.

In conclusione, i Tramontana sbalordiscono ogni aspettativa col loro debutto, dimostrando come sia possibile cambiare pelle, come sia possibile fare certa musica in Italia, come sia possibile farsi una ragione delle sofferenze e perfino apprezzarle. “Complicarsi la Vita” è tutto questo: un disco che parla di bruciare, a volte per riscattarsi e rinascere dalle ceneri; a volte perché la sofferenza è ciò che questo mondo ha di meglio per noi, e noi in tutti risposta impariamo ad apprezzarne la bellezza collaterale.

Tracklist

01. Da quando è morta pietà
02. RGRD
03. Le foreste devono continuare a bruciare
04. Wisconsin
05. Guerre lampo
06. Senza svegliare nessuno
07. Kawasaki, Vol. 1
08. Kawasaki, Vol. 2

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