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Yungblud – Yungblud

Dal sud dello Yorkshire, Dominic Harrison, conosciuto al mondo come Yungblud, dopo averci lasciato con “Weird!” nel 2020 sulla scia pop/punk, torna a stupire con il suo terzo album, questa volta self-titled. Già a partire dal titolo, quindi, notiamo un cambio di rotta, in cui il punto focale è conoscere il vero Dominic: senza allontanarsi troppo dalla sua terra natia, Yungblud racconta la sua vita, le sue passioni e gli artisti che lo hanno ispirato. 

Fin dalla prima traccia “The Funeral” (il cui video contiene anche un cameo di Ozzy Osbourne e della moglie Sharon), questi temi vengono esternati attraverso forti ispirazioni brit-pop e la successiva “Tissues” non è da meno e viene caratterizzata dal campionamento della melodia di “Close To Me” dei The Cure. Entrambe le canzoni hanno il particolare tocco tipico dell’artista, che manifesta grande positività anche nelle situazioni più tragiche (“And I love myself but that’s alright”). Con “Memories” cambiamo invece stile e la collaborazione con Willow la fa diventare un’eco del precedente lavoro: è la traccia più punk-rock dell’album e vira verso toni meno spensierati. Fra pop ed elettronica, “Cruel Kids” si collega a “Die For A Night”, toccando temi come morte e perdita, in un’atmosfera dark donata più dai testi e dalle tematiche che dalla parte strumentale, sicuramente meno cupa.

Mentre l’album prosegue, ci addentriamo pian piano nella vita personale del ragazzo che la maschera del cantante cerca di nascondere. “Mad” sviluppa tematiche collegate alla sofferenza di vivere continuamente sotto pressione a causa dell’aspettativa degli altri, mentre  “I Cry 2” e “Sweet Heroine” sono i brani più crudi e personali dell’album, nei quali l’artista, partendo dai propri sentimenti negativi arriva a rendere comuni queste sensazioni, dando alla musica il potere di sublimare momenti personali e farli diventare universali. La doppietta “Sex Not Violence” e “Don’t Go” addolcisce i toni, con un pop che trasporta e prepara alla frizzantissima “Don’t Feel Like Feeling Sad Today”, tripudio pop rock al quale sarà impossibile resistere. Il lavoro viene concluso dall’ultimo momento personale, “The Boy In The Black Dress” che racconta la storia di un ragazzo che, alla fine, non è che Yungblud stesso.

Arrivato al terzo album, Dominic Harrison disegna una metafora della vita con i suoi alti e bassi, partendo proprio dalle esperienze accumulate da lui stesso e arrivando sempre ad uno spiraglio di luce e bellezza. Il messaggio finale è quello di vivere la vita con tre parole d’ordine: unicità, amore e spensieratezza. 

Tracklist:

01. The Funeral
02. Tissues
03. Memories feat. Willow
04. Cruel Kids
05. Mad
06. I Cry 2
07. Sweet Heroine
08. Sex Not Violence
09. Don’t Go
10. Don’t Feel Like Feeling Sad Today
11. Die For A Night
12. The Boy In The Black Dress

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