Giuseppe Binetti (Giuseppe Binetti)
In occasione della recensione del suo primo lavoro in studio, abbiamo raggiunto Giuseppe Binetti per una piacevole chiacchierata tutta a base di…rock!
Sentiamo come Giuseppe è arrivato al suo primo lavoro in studio, partendo da “semplice” fan di Vasco Rossi e Gianluca Grignani.
Articolo a cura di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 09/01/10

Com’è nato in te lo spirito del rock? Ricordi ancora con precisione il momento?

Il Rock è qualcosa di intrinseco che ho sempre ho sempre avuto dentro di me che non so spiegare, è una poesia maledetta non per tutti, solo chi la sa ascoltare riesce a far vibrare le corde del suo cuore.

Ci spieghi com’è nato “Solo Rock”? Incidere un album era come te lo immaginavi dalla cosiddetta “altra parte della barricata”?

Devo dire che non è stato per niente facile incidere un album che la gente ha saputo apprezzare e, sottolineo, acquistare: oggi giorno penso sia difficile regalare emozioni e soprattutto farsi apprezzare per qualcosa che riesci a trasmettere con il cuore.
“Solo Rock” è stata quella forza partita dall'anima, che ha saputo arrivare al cuore della gente che sa ascoltare i miei battiti Rock. Incidere un album è sempre un duro lavoro, comporta tanti sacrifici e umiltà  nel saper accettare i consigli dagli addetti ai lavori..

Di tutti i pezzi che compongono il tuo cd, uno mi ha colpito particolarmente, sia per il testo che per la musica, ed è la conclusiva “Maniaci Ribelli”. Mi puoi parlare un poco più approfonditamente di questa canzone?

Maniaci Ribelli è un testo scritto contro la Pedofilia, ogni giorno c'è sempre qualcuno pronto a far del male ai bambini, che si nasconde sotto vesti amiche: in questo brano ho voluto esternare il mio profondo disprezzo verso questa gente mentalmente insana, al fine di diffondere un messaggio diretto contro chi compie questi atti.

Senti, scusa se insisto sui messaggi della tua canzone, ma mi ha colpito anche l’amarezza che governa su “Piccolo Amico Mio”. Posso chiederti cosa ha combinato questo tuo amico per farti scrivere un pezzo simile?

A volte ci si fida troppo della gente, non valutando attentamente certe amicizie e così  ci si brucia…avevo deciso di incidere questo album chiedendo la collaborazione  ad una persona che ritenevo amica, questa persona ha approfittato della mia  disponibilità per gestire i suoi interessi, e questo ha fatto nascere il pezzo.

giuseppe_binetti_2010_01“Solo Rock”, un titolo interessante perché molto chiarificatore, non lascia adito a dubbi. Hai scelto un titolo del genere perché hai paura di essere frainteso in qualche modo?

No, direi che ho scelto questo titolo perché è inequivocabile ed esprime perfettamente quello che c'è dentro di me. Solo Rock è quella forza che ti parte dal cuore, che ogni giorno è dentro di me, ma  quella forza che va bene anche a te, quell'adrenalina  che senti, quel senso di  profonda liberazione che ti carica di suoni potenti e la trasmetti alla gente.  
 
Ringrazi Vasco Rossi e Gianluca Grignani per l’ispirazione che ti hanno donato all’interno del tuo cd. Citando Grignani: com’è stato salire sul palco ed aprire i suoi concerti?

Vasco Rossi e Gianluca Grignani mi hanno regalato in tanti anni, oltre alle emozioni con la loro musica, anche qualcosa di veramente unico: le mie due chitarre, una elettrica e una acustica, con le quali ho composto il progetto “Solo Rock”, e sono state autografate da entrambi. Ho incontrato Gianluca Grignani dopo la vittoria al programma di Italia1 “Talent1” e mi ha regalato l'emozione di far aprire il suo primo concerto con il mio “Solo Rock”, poi mi ha invitato ad esibirmi sul palco, facendomi cantare con lui un suo famoso brano.
E' stato davvero un grande gesto, nutro una grande stima per Gianluca, lo ritengo un fratello maggiore, musicalmente parlando.  

A parte l’esperienza con Grignani, c’è un momento della tua carriera che ricordi particolarmente e che ti piacerebbe condividere in questo frangente?

Tanti anni fa, cantavo in una cover band di Vasco Rossi, fui premiato dal suo  braccio destro Diego
Spagnoli, che presentava la serata; l'emozione posso dire che  era tanta e la voglia fare bene altrettanto, quindi placati gli entusiasmi mi esibii  dando il meglio di me stesso.  

Posso lanciarti una piccola provocazione, visto che siamo in ambito ispirazioni e miti? Cosa ti senti di rispondere a chi, come me, va affermando che l’ultimo Vasco Rossi è terribilmente prevedibile e qualunquista?

Vasco ha perso un po’ della sua carica iniziale, forse a causa della sua età, ma ciò non  toglie che abbia dato tantissimo e quello che ha dato resterà per sempre nella  storia del Rock Italiano.
Per chi come me l'ha conosciuto ai tempi di Fronte del Palco e per chi come me si  è fatto tanti chilometri per vederlo, Vasco resterà sempre un mito, ed è  giusto che continui ad essere amato dal pubblico anche solo attraverso il suo nome.

 

giuseppe_binetti_2010_02
 

 

So che stai lavorando ad un nuovo album, e c’è già un nuovo singolo che gira che è “Una Diversa Dalle Altre”. Ci puoi anticipare qualcosa riguardo questo tuo nuovo cd?

Certo! Il mio prossimo album, sarà un'evoluzione del primo, sia a livello musicale sia a livello vocale, molti addetti ai lavori ne parlano già bene, sarà  un prodotto “americano” portato in Italia e cantato in Italiano. Ci saranno brani  Heavy Metal, Blues, Raggae, soft, Hard...sempre in Rock ma con diversi stili, già  da “Una diversa dalle altre” si può evincere la potenza del suono e l'estensione  vocale all'unisono con le chitarre.

Bene Giuseppe, attendiamo quindi il tuo prossimo album con curiosità. Nel mentre, io ti saluto e ti ringrazio, invitandoti a prendere pure questo spazio per dire quello che vuoi ai nostri lettori!

Il mio Rock è fatto per trasmettere emozioni vere e sincere, ma soprattutto in una versione nuova, con sani principi, lontano da droga e alcool, esibito in grande stile con giacca e cravatta: un Rock elegante, ma spietato!   




Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool