Bleeding Through (Ryan Wombacher)
Qualche ora prima del concerto milanese dei Bleeding Through, abbiamo incontrato il bassista Ryan Wombacher, per una piacevola chiacchierata. Buona lettura.
Articolo a cura di Stefano Risso - Pubblicata in data: 26/04/10

Ciao Ryan, grazie per essere qui con noi.

Ciao amico! Siamo in tour da due settimane, le cose stanno andando benissimo. È un tour molto importante, tutti ci stiamo divertendo. Alla grande!

Anche se non è proprio partito benissimo il tour. Gli All Shall Perish non parteciperanno e per le prime date anche gli Hatebreed sono mancati.

Yeah... Non so bene cosa sia successo agli All Shall Perish, ma tutti i flyers erano stati stampati, non si è potuto fare niente. Per gli hatebreed invece era solo un problema odontoiatrico di Jamey, hanno saltato solo un paio di show e ora sono pronti. A parte questo tutto è andato per il meglio. Molta gente ci chiede degli All Shall Perish... Può capitare.

Bene. Senti ti faccio una domanda che ho già posto prima agli Hatebreed. Che differenze hai notato, sempre se ci siano, tra il pubblico americano e quello europeo.

Sì, qualche differenza c'è. Qui ad esempio la gente che viene ai concerti è più varia, non sono solo fanatici del metal o ragazzini. Invece in America è tutto più mainstream, l'età media dei nostri concerti è 13/16 anni. Ecco credo sia questa la più grande differenza.

Forse qui in Europa siamo più concentrati sulla musica e sui musicisti, all'esecuzione delle canzoni ecc... Da voi c'è un approccio più fisico, penso solo ai mosh-pit che si vedono in qualche video...

Sì è vero. Qui guardano molto come suoni, come ti comporti sul palco. Si scatenano ovvio, però è diverso dagli Usa.

 

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E per quanto riguarda la passione dei fan? Voi ormai siete una band famosa, ma come per molte band americane, lo zoccolo duro dei vostri fan è lì e qui da noi ci mettete un po' più di tempo per creare il vostro pubblico.

Ovvio. Qui ci conoscono di meno, gli Stati Uniti sono casa nostra, abbiamo la possibilità di fare molti più concerti, di farci conoscere di più. Siamo qui per questo, per farci conoscere anche qui.

Non credi che questo scarto sia dovuto anche al vostro stile. Da noi in Europa le band hardcore/metalcore come voi forse faticano un po' di più a imporsi, a differenza degli Stati Uniti....

Yeah...

… siamo un po' più “classici” ahaha...

Esatto. Da noi diamo più attenzione a questo genere di musica e le novità vengono valorizzate. Per quanto ci riguarda poi negli Stati Uniti possiamo farci conoscere più facilmente, non è semplice venire ogni tre mesi da queste parti. Poi ovvio, qui in Europa è più radicalizzato il metal, e il mondo hardcore e il mondo metal spesso non vanno molto d'accordo, ma noi cerchiamo di unire insieme questi due mondi. Comunque le cose per noi vanno molto bene anche qui, fortunatamente.

Poi per voi è anche più facile... Per esempio per le giovani band c'è un sistema di radio specializzate, ci sono moltissimi locali ecc... Qui in Italia sarebbe impossibile avere delle radio “metal” con musica nuova, è molto più difficile raggiungere le persone.

Sì, noi abbiamo moltissimi club, ogni città ha centinaia di posti dove potresti suonare... Sì, effettivamente da noi è più semplice.

bleedingt_intervista_2010_01Ti dico solamente che qui a Milano, la città dove si fanno più concerti in Italia, stanno chiudendo molti club, addirittura alcuni storici...

Oh, che peccato.

Ritorniamo a noi e a parlare di musica. Voi siete ormai una delle più apprezzate band metalcore, ti sei mai chiesto il perché?

Siamo in giro ormai da dieci anni, siamo sempre stati on the road, non ci siamo mai fermati, mai. Finiti i vari tour tornavamo a casa per scrivere un nuovo album e poi di nuovo in giro per il mondo. Inoltre credo che il successo si ottenga soprattutto con il duro lavoro, e tutti quanti nella band hanno la stessa idea, le stesse ambizioni, diventare una vera band, fare di questo un vero lavoro.

Credo che parte del vostro successo sia anche dovuto alle vostre influenze metal, soprattutto metal estremo. Quindi riuscite a piacere non solo ai fan dell'hardcore, ma anche agli appassionati dell'estremo, non una cosa semplice...

Sì esattamente, è sempre stato un nostro obiettivo, mischiare tutte le nostre influenze, dall'hardocore al black metal e qualche volta dare spazio anche alla musica pop. Non lo facciamo tanto per avere più fan, ma perché vogliamo che le nostre canzoni possano rimanere in mente il più a lungo possibile.

Questo va un po' in controtendenza con la maggior parte delle band metalcore di oggi, che si stanno spostando sempre più verso la melodia.

Esatto. La melodia è importante e anche noi ne abbiamo molta, ma a noi interessa rimanere sempre molto pesanti, a noi piace così.

Beh anche la nuova canzone, intitolata “Anti-Hero”, che avete messo sul vostro myspace sembra muoversi inquesta direzione... Molto potente.

Sì, tutto il disco è molto aggressivo, veloce, pesante. È l'album più aggressivo che abbiamo mai prodotto, con tutti gli elementi tipici del nostro sound. Con la scena moderna piena di nuove band che spuntano fuori ogni giorno, volevamo fare qualcosa che ci distinguesse, vogliamo porci a un livello superiore rispetto a tutti questi nuovi arrivati. Quindi l'unico modo era di suonare in modo molto aggressivo e veloce.

Perché avete deciso di intitolarlo proprio “Bleeding Through”?

Sai, siamo stati sotto contratto con la nostra etichetta per molto tempo, abbiamo avuto dei problemi che ci hanno colpito molto... Abbiamo cambiato label e le cose stanno andando alla grande. Abbiamo un nuovo contratto, un nuovo disco, nuovi tour... Quindi per noi era come dire: “Eccoci qua!” Nessun nome, nessun significato particolare, solo...

Godetevelo!

… Esatto! Ascoltatelo e basta. Siamo noi.

Volevo farti una domanda riguardo Devin Townsend, che ha prodotto il vostro album precedente. Come è lavorare con un personaggio del genere?

È un genio, è stato fantastico. Capisce subito cosa si deve fare e come realizzarlo. È anche un po' pazzo, io lo chiamo lo scienziato pazzo del metal... Capita che arrivi e tiri fuori un'idea, tu lo ascolti e pensi: “Ma come ha fatto a pensarci?” Probabilmente saranno tutti i caffè che beve ahahah... È proprio uno scienziato pazzo! Vederlo lavorare è stato magnifico.

 

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Sì, in effetti è incredibile come riesca a passare a generi totalmente diversi. Per esempio Ziltoid, o i primi due dischi del Devin Townsend Project sono totalmente differenti... Poi non smette mai di comporre, ho appena letto che farà uscire Ziltoid n°2.

Davvero?

A quanto pare sì.

Pazzesco. C'è chi ci impiegherebbe anni per fare un disco come i suoi e lui sforna album a ripetizione. Quando ho ascoltato i primi album del Devin Townsend Project sono rimasto a bocca aperta.

Tornando al concerto di stasera, cosa ti aspetti dal pubblico italiano?

Siamo la band di apertura. Dovevamo essere la seconda band, ma va bene lo stesso, dovremo accorciare un po' il nostro set. Suoneremo anche qualche pezzo inedito e spero che i ragazzi là fuori apprezzino.

Ok, Ryan, direi che abbiamo concluso. Se vuoi aggiungere qualcosa, a te la parola!

Grazie per il supporto, ascoltate il nostro nuovo disco. Torneremo da queste parti in estate, non mancate!




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