Underoath (Spencer Chamberlain)
In occasione dell'uscita del nuovo "Ø (Disambiguation)" abbiamo fatto una chiacchierata con il cantante degli Underoath, Spencer Chamberlain: buona lettura!
Articolo a cura di Federico Botti - Pubblicata in data: 14/11/10
Ciao Spencer, benvenuto su SpazioRock! Sono davvero orgoglioso di intervistare una delle band più interessanti nell'odierdo panorama metalcore. Lo so, forse questo genere vi sta un po' stretto: in effetti in ogni vostro dico avete sempre cercato di sperimentare e di introdurre nuove sonorità. Cosa dobbiamo aspettarci da questo “Ø (Disambiguation)”?

Beh penso che questo sia il nostro miglior lavoro, ne siamo soddisfatti al 100%, ha in sé un suono più oscuro, pesante e melodico al tempo stesso, e credo sia l'album più maturo tra quelli da noi prodotti.

Sulla vostra pagina MySpace dite: "Ai nostri fan voglio dire che sì, potete anche conoscere gli Underoath, ma di certo non li avete mai sentiti suonare così!": cavolo hai ragione! La prima volta che ho messo il CD nel lettore ho pensato: "Questi non sono gli Underoath"! Dalla prima all'ultima traccia il vostro suono è diverso (in senso positivo!): volevate davvero prendere così le distanze dai vostri album precedenti?

Da un po' di tempo a questa parte stiamo cercando di crescere, e credo che finalmente abbiamo imparato a essere sperimentali, caotici e melodici in maniera strutturata: su questo disco ci siamo concentrati di più sullo scrivere le canzoni e non sui riff.

Facciamo un po' un confronto tra questo disco e due vostri album precedenti: trovo “Ø (Disambiguation)” meno rabbioso (almeno in superfice) di "Lost In The Sound Of Separation", il quale, a mio avviso, era ancora molto radicato nella scena metalcore.

Mmm, per come la vedo io in "Lost In The Sound Of Separation" non eravamo poi così incasellati in un genere specifico, mentre "Ø (Disambiguation)" è più centrato in questo senso, ma non credo sia meno rabbioso.

Inoltre "Lost In The Sound Of Separation" è un po' difficile da assimilare, mentre "Ø (Disambiguation)" ti si appiccica subito addosso e non ti molla più: è una strana sensazione ma sembra più pesante e al tempo stesso  più leggero!

Sono d'accordo, in "Ø (Disambiguation)" abbiamo imparato a lavorare come una squadra e a scrivere pezzi strutturati in maniera più matura, senza però perdere di immediatezza, ed è forse questo il motivo per cui è maggiormente digeribile. Per quanto riguarda l'essere più pesante e al tempo stesso più leggero, probabilmente riferirò la stessa cosa in ogni altra intervista che farò, non so come sia possibile ma in effetti così è! (ride, N.d.A.)

underoath3aIl secondo vostro disco con il quale vorrei fare un confronto è "The Changing Of Times". Quell'album era incredibile, un bel mix di disperazione, rabbia e fede; musicalmente eravate ancora acerbi, lo si nota da una certa irrazionalità di fondo alla base di tutte le emozioni. "Ø (Disambiguation)" è invece maturo, basato su un vasto spettro di sentimenti eppure sembra più razionale: che ne pensi?

Beh, ancora non facevo parte della band in "The Changing of Times", il mio primo disco con gli Underoath è stato "They're Only Chasing Safety", per cui non posso confrontare più di tanto questi due lavori, ma in effetti sì, ora siamo cresciuti, abbiamo un punto di vista come band più chiaro e tutti sappiamo lavorare assieme, e ciò porta un album più maturo e con più emozioni.

Mi sembra che su questo disco vi siete concentrati meno del solito sull'elettronica: confrontandolo con "The Changing Of Times" la differenza è lampante. E' stata una vostra decisione si dall'inizio o è qualcosa che è venuto da solo, con lo sviluppo del songwriting?

Scriviamo le canzoni tutti assieme, facendo ciò che è meglio fare per ogni brano, e non pianifichiamo mai molto prima di buttare giù le idee, ma proviamo diverse cose prima di arrivare a una decisione. Le tastiere suonate da Chris ora come ora sono meno synth e più atmosferiche e strutturali.

In "Ø (Disambiguation)" ci sono undici canzoni, sette delle quali sono, a mio avviso, sorprendenti: da dove traete l'ispirazione per scrivere melodie sempre così affascinanti?

Ci consultiamo a vicenda e traiamo ispirazione semplicemente dalla vita di tutti i giorni e da tutto ciò che ci circonda.

La struttura di alcuni brani mi ricorda qualcosa fatto da altre band: per esempio, certe linee di chitarra mi portano alla mente i Thursday, mentre l'atmosfera generale talvolta si fa oscura, densa e pesante come se si trattasse di un disco scritto da un gruppo post metal (Isis, Rosetta ecc). Conoscete queste band, pensate che possono avervi in qualche modo influenzato?

Sì le conosciamo, tutte band davvero in gamba secondo me. Normalmente cerchiamo di non farci influenzare ma avendo comunque ascoltato anche in passato questi gruppi immagino che in qualche modo ci abbiano influenzato.

spencer1a_01Spencer, come ti senti a essere il solo e principale cantante degli Underoath? Pensi che il gruppo sia ora più "personale", più vicino a te e alle tue emozioni che in passato?

E' una cosa che adoro, cantare mi è sempre piaciuto sin da quando ero piccolo, e sì, di sicuro per quel che mi riguarda tutto è molto più personale adesso.

Aaron ha lasciato il gruppo dopo il vostro tour europeo del 2010: potresti dirci cosa è accaduto, cosa lo ha portato a prendere una simile decisione?

Beh è una storia lunga, ma in poche parole cinque di noi hanno sempre voluto, nel tempo, una cosa diversa da quella che voleva lui. C'era quindi un po' di gelo, non eravamo felici di scrivere del materiale con lui e vice versa, così abbiamo deciso di separarci e credo che adesso entrambe le parti stiano meglio. Sia lui che noi stiamo facendo ciò che più ci piace, e non non ci siamo mai sentiti meglio.

Daniel Davison è il vostro nuovo batterista: avete mai suonato con lui prima? Lo avete contattato voi o è stato lui a proporsi come vostro nuovo batterista?

Siamo stati molte volte in tour assieme in passato, quando lui era il batterista dei Norma Jean. Siamo tutti amici, lo conosciamo da quasi dieci anni, e a dirla tutta ho cantato anche in alcuni live dei Norma Jean quindi sì, avevamo già suonato assieme! (ride, N.d.A.)

Dove vi trovate in questo momento, siete in tour? Pensate di fare tappa anche in Europa (magari pure in Italia) presto?

Siamo in tour in Ohio, a Toledo, e nei primi mesi del prossimo anno saremo in tour anche in Europa e in Italia.

Come ti aspetti che i fan reagiscano al nuovo album?

Beh finora le reazioni sono state ottime, i nostri fan sono leali e affezionati, quasi tutti hanno detto che si tratta del nostro miglior lavoro finora, cosa che anche noi pensiamo, eppoi c'è sempre quel 2% di persone che ci odiano a prescindere! (ride, N.d.A.)

Beh Spencer è tutto, grazie del tuo tempo e della chiacchierata! Questo ultimo spazio è per te, lascia se vuoi un messaggio ai vostri fan e ai nostri lettori!

Grazie per il supporto costante nel tempo, non vedo l'ora di suonare in Italia, e spero che il nostro nuovo album vi piaccia!



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