Periphery (Matt Halpern, Jake Bowen)
SpazioRock ha incontrato i Periphery per una piacevole chiacchierata circa i loro album in arrivo, i cambi di formazione, il loro tour con i Dream Theater, e l'educazione musicale, tema che sta molto a cuore a Matt e a Jake, rispettivamente batterista e chitarrista della band americana. Buona lettura!
Articolo a cura di Alessandra Leoni - Pubblicata in data: 02/06/12
Ciao, vi ringrazio molto per il vostro tempo e per essere qui. Benvenuti in Italia! E' la vostra prima volta qui?
 
Matt: E' la mia prima volta in Italia, Jake è già stato qui qualche anno fa.
 
Jake: Sono stato qui, proprio in questo posto.
 
E quali sono state le vostre prime impressioni?
 
Matt: E' favoloso! E' fantastico, davvero! Il tempo il migliore che abbiamo avuto da quando siamo in tour, il che non è male ed è fantastico, essere in giro con tutti questi concerti, ieri sera eravamo a Porden...
 
Pordenone.
 
Matt: Sì, abbiamo suonato lì ieri sera ed è stato lo spettacolo più chiassoso del tour.
 
Sì, ma aspettate di vedere stasera, perché siamo decisamente carichi! Questa è la mia quinta volta con i Dream Theater e la maggior parte dei concerti si sono svolti qui, ma la prima volta che ho visto i Dream Theater, mi si sia incrinata una costola, tanto le persone stavano spingendo forte in prima fila.
 
Jake: Wow! Ti si è incrinata una costola!
 
Sì, siamo molto passionali. Ma veniamo al sodo. Aprire un concerto per Dream Theater è un passo molto importante nella vostra carriera.
 
Matt: Sì, è un onore.
 
Jake: Sì, siamo tutti cresciuti ascoltando i Dream Theater, quindi è un sogno che si avvera.
 
intervista_periphery03
 
Dato che i fan italiani sanno pochissimo dei Periphery, volete raccontarci un po' della vostra storia e della vostra carriera fino ad ora?
 
Matt: Vuoi iniziare tu?
 
Jake: Certo, inizio io. Siamo nati circa sei anni fa, abbiamo avuto qualche cambio di formazione, abbiamo appena finito il nostro secondo album in studio e dovrebbe uscire per l'inizio dell'estate. Siamo una band progressive metal con sede a Washington D.C., negli Stati Uniti e suoniamo musica pesante, ma con del groove!
 
Bene, parlando di cambi line-up, ne avete fatti parecchi. Penso che sia abbastanza fastidioso, ma nella vita tutto può succedere, ma è una cosa buona che siate riusciti ad andare avanti con i vostri piani!
 
Matt: Beh, personalmente sono stato nella band per qualcosa come tre anni, io non sono il batterista originale, ma da quando sono nella band posso dire che tutti coloro che hanno lasciato la band lo hanno fatto per buone ragioni e siamo stati in grado di rimetterci in piedi e andare avanti, in qualche modo ci ha fatto bene perché adesso siamo contenti, siamo tutti felici dei Periphery come band ora, penso che siamo arrivati, abbiamo finito di evolverci in senso stretto. Abbiamo finalmente trovato il gruppo perfetto per portare questa band nella direzione in cui vogliamo andare. Quindi, siamo veramente felici.
 
Beh i cambiamenti fanno bene, a mio parere.
 
Matt: Assolutamente sì.
 
Ottimo! Qualche tempo fa, credo di aver letto da qualche parte che stavate lavorando su due album, il primo era un concept e l'altro no. Potete aggiornare i vostri fan sullo stato dei lavori?
 
Matt: Certo! Beh, inizialmente abbiamo voluto provare e lavorare su due album in un anno, ma quando abbiamo effettivamente scoperto del tour dei Dream Theater abbiamo dovuto risistemare le tabelle di marcia e per ora abbiamo solo terminato il primo dei due album, quello che non è un concept, ma è solo un agglomerato di canzoni che riteniamo che rappresentino quello che siamo e quello che abbiamo a questo punto come band. Ci piace molto la musica che abbiamo messo in questi due album e siamo davvero entusiasti, perché c'è stato un enorme miglioramento rispetto al primo album, ma finito questo tour abbiamo intenzione di tornare a casa e ricominciare daccapo. Ad un certo punto ci fermeremo per scrivere la storia del concept, poi la musica. Siamo un po' in ritardo, ma noi preferiamo andare con calma e non correre come matti per far uscire l'album.
 
Decisamente. Mi chiedevo ieri "Perché stanno lavorando a due album? Forse dovrebbero andare con più calma!" ed è quello che state facendo in pratica.
 
Jake: Esattamente. Uno dei motivi che stiamo facendo le cose con calma con il secondo album è che abbiamo in ogni caso materiale nuovo da far uscire. Ora ci stiamo davvero concentrando sulla storia, in modo da essere in grado di scegliere le canzoni giuste e scrivere nuovo materiale.
 
Potete raccontarci qualcosa del concept? Tipo i temi che tratterete?
 
Matt: Sì, beh, l'unica cosa che penso che possiamo dire è che l'idea di base riguarda una persona immortale e la battaglia psicologica e le decisioni che questa persona deve prendere, oltre a questo posso dire che la storia ha una certa profondità, è interessante, ci sono alcuni colpi di scena qua e là, ma non siamo pronti a rilasciare qualsiasi altra informazione.
 
Ok. Che cosa dobbiamo aspettarci per il prossimo disco?
 
Matt: C'è un sacco di roba interessante dentro. Prima di tutto abbiamo fatto le cose con calma e precisione, senza andare di fretta. Sul primo album stavamo attraversando un periodo di transizione da un cantante ad un altro, che è arrivato ad un certo punto nel bel mezzo del processo di scrittura e registrazione. Questa volta ci siamo presi il nostro tempo, il feeling è proprio lì, si può veramente sentire che abbiamo preso tutto il tempo che ci serviva per scrivere le sue parti in un modo davvero appassionato. Sai, abbiamo cercato di pensare fuori dagli schemi, ci sono un sacco di diversi strumenti dal vivo, tutte le chitarre dal vivo e tutto ha un feeling come in un live. Penso che la nostra band stia andando avanti, non sappiamo se in meglio o peggio, ma abbiamo la sensazione che a questo punto questo album sia la migliore rappresentazione di ciò che pensiamo i Periphery siano. Si tratta di una rappresentazione di ciò che siamo come band.
 
intervista_periphery02
 
Durante questo tour pensate di aver raccolto o che prima o poi arriveranno alcune nuove influenze nel vostro sound, magari anche solo ascoltando i Dream Theater suonare.
 
Matt: Beh, siamo sempre stati grandi fan dei Dream Theater, Jake effettivamente è stato in tour con loro come parte della crew. E' stato immerso in questa cultura per molto tempo, ma voglio dire, sono alcuni dei migliori musicisti del mondo ed essere in grado di vederli ogni sera ci insegna molto, ho imparato molto come batterista e lo faccio tutti i giorni. Sono così professionali ed è un'esperienza straordinaria per noi, perché sì, non posso davvero indicare una cosa precisa, ma ogni giorno impariamo qualcosa di nuovo sulla professionalità, il livello di talento che possiedono e che ci mostrano che possiamo ottenere, ed è una cosa incredibile.
 
Potete dirci qualcosa della vostra formazione musicale? E' una delle cose più importanti nella vita, ma in Italia abbiamo una situazione terribile riguardo le scuole di musica. Imparare a suonare il pianoforte fino a qualche tempo fa richiedeva una decina di anni e ora hanno tagliato il programma e ti offrono solo tre anni per imparare ed è terribile, perché in tre anni non si impara praticamente nulla. Ci piacerebbe sapere come avete iniziato, come è stata la vostra formazione musicale e come funziona da voi.
 
Jake: Penso che almeno le scuole negli Stati Uniti non siano come dovrebbero essere. Un sacco di band che conosciamo e alcuni ragazzi in queste band hanno imparato a suonare da autodidatti e per questo possiamo capire un po' in che situazione vi troviate. Negli Stati Uniti un sacco di posti non hanno programmi musicali adeguati e la maggior parte nelle scuole pubbliche sono legati ai budget che le scuole possono ottenere.
 
Matt: Voglio dire, l'educazione musicale è veramente importante. Penso che, come ha detto Jake negli Stati Uniti, il budget per questo tipo di cose è calato enormemente. Ci sono pochissime scuole locali che hanno i budget per la musica tanto per qualcuno che impara e diventa davvero abile attraverso l'istruzione privata o anche pubblica, beh è una sfida in ogni caso. Così, come band, abbiamo iniziato a insegnare mentre siamo in giro così ora i nostri fan possono imparare direttamente da noi. Si possono insegnare molte cose, dalla musica alle basi e qualche tempo fa avevo bisogno di qualche soldo in più per me, così mi è venuta l'idea di creare un portale, su internet naturalmente, dove le persone provengono da tutto il mondo e possono collegarsi per l'educazione musicale e così ho lanciato un sito web chiamato BandHappy.
 
Sì, lo conosco.
 
Matt: BandHappy quindi non è solo un luogo per musicisti che vogliono imparare, ma anche per musicisti che insegnano all'università o nelle scuole e che vogliono essere in grado di insegnare a persone di tutto il mondo, al di fuori dalle aree locali e insegnare quello che hanno imparato, e mettiamo caso che qualcuno come te, con tre anni di esperienza, voglia continuare a studiare. Adesso è possibile connettersi con altri pianisti di tutto il mondo e penso che la cosa importante sia continuare a studiare musica perché è molto importante, sapete che c'è tanta gente là fuori che sa così tanto, musicisti sanno come insegnare a chi vuole imparare al di fuori delle scuole. Tu dici che vuoi studiare per dieci anni e come posso fare? Ci sono un sacco di posti là fuori e BandHappy è solo uno di questi. Siamo promotori enormi dell'educazione musicale, riteniamo che può davvero fare la differenza per quanto riguarda la creatività e la vostra vita.
 
Jake: Ed essere in grado di imparare da altre persone con altri background differenti aiuta davvero molto.
 
Sai, internet è un grande strumento per l'educazione. Ad esempio, non ci sono così tante persone che possono permettersi college costosi, e ringrazio Dio per internet, tutti i giorni: è uno strumento molto utile per imparare di più, ma non solo nella musica, ma anche per quanto riguarda la scuola, come quando si ha a che fare con diversi argomenti e ne trovi uno molto interessante, e puoi andare online e cercare altre cose al riguardo. E' uno strumento molto importante per l'istruzione. E gruppi come i Trivium, ma anche John Petrucci, hanno fatto uscire dei video educativi nel corso degli anni.
 
Matt: Sì decisamente, vi mostrano come fare le cose e lavorare per raggiungere degli obiettivi. E internet rende il mondo molto più piccolo, la gente è tutta collegata.
 
Bene ragazzi, direi che ho finito. Vorrei ringraziarvi per esser stati così carini e per il vostro tempo, ovviamente!
 
Matt: Grazie a te per l'intervista, spero che tu l'abbia trovata interessante e spero che tu ti diverta al concerto.
 
Jake: Grazie mille, ci vediamo più tardi al concerto! Divertiti!



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