I Good Charlotte sono tornati più incazzati che mai (Joel Madden)

Nel 2011 la grande pausa e l'inizio di un silenzio piuttosto rumoroso. Finalmente da qualche settimana tutto è pronto per il grande ritorno. Dal 2016 la band è completamente indipendente. Per la prima volta dall'inizio tutti d'accordo, sereni, e sinceri.

 

Abbiamo raggiunto a Sidney Joel Madden, che in un giorno di pioggia ha rigettato tutta la discografia prodotta sin'ora: i Good Charlotte sono tornati con Youth Authority, ma soprattutto con nuove convinzioni e una nuova attitudine DYI made in California.

Articolo a cura di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 10/07/16

Ciao Francesco! Ciao Italia! Ero qui con mia moglie e stavamo decidendo dove trascorrere le prossime vacanze, allora l'ho fermata un attimo per telefonarti, così puoi suggerirci qualche meta. Staremo due settimane.


Ciao Joel, che bello sentirci. Come stai? Se venite insieme ti consiglio le città più romantiche d'Italia, Venezia e Firenze, ma avrete tempo a sufficienza per girare un po' ovunque. Ora dove ti trovi?

 

Sidney, Australia. E piove. Ma ci siamo abituati, in questo periodo.


Tiriamoci su parlando di Youth Authority, nuovo album che vi vede tornare in pista dopo diversi anni di silenzio, sono sicuro che in questa chiacchierata ci svelerai più di un mistero. Nell'ultimo video "40 OZ Dream" ambientato nel futuro siete rimasti solo voi come ultima band al mondo. Cos'è successo a tutte le altre?


Questo è un concetto molto interessante e lo abbiamo scelto per celebrare il nostro ritorno. Quel mondo è il mondo in cui eravamo finiti poco dopo il 2011. Ci siamo cascati dentro senza volerlo, dimenticando chi volgiamo essere davvero per noi, per i nostri figli, per i nostri fan. Rappresenta il nostro grande passaggio, come persone, non come musicisti. Chiamala maturità, chiamala senso di paternità, ma abbiamo totalmente cambiato direzione, scostandoci da quanto fatto fino ad allora. Siamo ripartiti dal nulla, senza avere nulla. Noi stessi, tutto ciò che ci rimaneva. Abbiamo capito questo e siamo ripartiti. Dal 2016 la band è completamente indipendente. Potevamo continuare come prima, ho parlato con Benji e ci siamo detti "Che cazzo facciamo adesso? Firmiamo con una nuova major, prendiamo i soldi e continuiamo come prima?" ma non volevamo. Quando si è creata la possibilità di diventare indipendenti, l'abbiamo presa al volo. Ora ci paghiamo noi i nostri lavori. Ce li facciamo e decidiamo tutto autonomamente. Ora per la prima volta dall'inizio siamo totalmente d'accordo, sereni, e sinceri. Con noi, con i nostri figli, con i nostri fan.


Sono felice che siate tornati, e che siate tornati così felici. Cosa avete messo dentro i nuovi pezzi?


Bella domanda. Parti dal presupposto che io ora penso che tutta la nostra discografia passata, è stata una perdita di tempo. E' stato qualcosa che non avremmo mai dovuto fare. Basta, con Cardiology siamo usciti di testa. Non ne potevo più di band manager, label manager, ladri e bugiardi. È stato un errore che non potremo mai cambiare, ci siamo fermati anche per questo e non potevamo ripartire perché non eravamo contenti, eravamo solo bloccati. Adesso ci siamo consacrati alla purezza di noi stessi, per cui - scrivilo questo eh - non mi interessa se prendiamo brutte recensioni, ma questo è ciò che volevamo fare, e lo abbiamo fatto da soli. Per me, lo annuncio, sarà il più grande insuccesso commerciale della nostra vita, ma il disco più sincero e incontaminato mai realizzato.


A chi lo dedicate?


A noi stessi, alle nostre famiglie, a tutti coloro che ci hanno supportati in un periodo cupo. Ma principalmente a noi stessi: lo abbiamo fatto per noi.


Nei nuovi pezzi ci sono molti riferimenti alla California e alla sua scena musicale, attuale e passata. Cosa è cambiato nel corso degli anni?


California, che posto. Un posticino diverso da ogni dove. Mentalità aperta, chiunque ci viene celebra la sua persona. Lo spirito del Punk è qualcosa che ci sarà per sempre e qualcosa che non si potrà mai controllare. Nel disco parliamo anche di questo.


Qualcosa che fa parte di voi da sempre. Tu e Benji andate sempre d'accordo in fase di stesura delle canzoni?


Quasi mai. Ma ci sopportiamo. In realtà siamo spesso in contrasto artistico, ma è proprio questo uno dei nostri punti di forza. Vedo che tutto il gruppo trae gioia dai nostri litigi, poiché essi si trasformano spesso in ricordi, o in spunti, o in qualcosa da raccontare. Adesso in ogni caso litighiamo meno che in passato. Ci abbiamo lavorato.


E forse suonate più che in passato. Nonostante il ritiro nel 2011 avete continuato a registrare insieme, anche come Madden Brothers. Su SpazioRock abbiamo recensito Greetings From California, pensi che ci sarà spazio in futuro per un nuovo disco sotto questo nome?


Certo, è un progetto che possiamo portare avanti ancora per molto tempo, fino a quando non invecchieremo. È un progetto che si discosta dai Good Charlotte, proviene da generi, influenze e concetti differenti. Mentre i messaggi che comunichiamo come Charlotte sono sempre chiari e precisi, quando suoniamo come Madden Brothers lasciamo più spazio al pensiero e all'analisi, agli esami di coscienza. È un altro tipo di creatività che fa bene soprattutto anche a noi, e raccontiamo un sacco di storie, tutte vere. O no?


Io credo che siano tutte vere, in un certo senso. Parliamo di tour, ne avete uno doppio in USA e in UK. Ma in Italia?


Ci arriviamo presto! Stiamo pianificando quello del 2017 quindi potremmo venire per più di una volta. Siamo felicissimi di tornare in tour e abbiamo preparato un sacco di sorprese per i nostri fan. Innanzitutto, merchandising personalizzato per ogni singola data. Poi, una scaletta completamente rivista, e altre cose che annunceremo nei prossimi mesi. Ascoltami bene, ormai abbiamo passato i 40, senza dubbio ci sarà tempo per un ulteriore nuovo disco, ma adesso ce la vogliamo spassare, e non esiste altro modo se non quello di suonare in giro per il mondo, abbracciando il nostro pubblico, specialmente dopo questi anni di assenza. Cercheremo di andare ovunque potremo. Vogliamo che ogni singolo nostro fan si porti nel cuore un pezzo di noi, e per questo lotteremo nei prossimi quattro o cinque anni.


Celebreremo ancora il vostro ritorno, è qualcosa che fa bene a tutta la musica in generale. Spero di risentirti presto e ti auguro di ricaricarti presto prima di ripartire per questa missione chiamata ritorno. Ciao Joel.


Ciao fratello, ci vediamo in Italia. Torneremo presto. Aspettateci.




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