Tremonti (Mark Tremonti)
Alter Bridge e Creed sono solo due dei nomi che basterebbero a definire il perfetto curriculum di un artista a tutto tondo. Ed è proprio il chitarrista di queste band, Mark Tremonti, ad aver inaugurato il 2018 col botto. "A Dying Machine" è il quarto album in studio del suo gruppo solista, nonché doppio progetto che coniuga musica e fantasy novel in sonorità forti, personali e del tutto sorprendenti.
Articolo a cura di Sophia Melfi - Pubblicata in data: 05/06/18

"Quando ho iniziato a scrivere la canzone "A Dying Machine", ho praticamente messo le radici all'intero album, il concept è nato esattamente da quel momento. Una volta finito di comporre, ho deciso di metterlo sottoforma di racconto affinché le persone potessero conoscerne la storia in maniera più intima e personale. E' il lavoro di cui vado maggiormente fiero, nonché l'album più forte per contenuti e sonorità della nostra band. E' senz'altro la cosa migliore che abbiamo fatto fin'ora."

 

La carriera solista di Mark Tremonti ha ufficialmente toccato la vetta più alta con la pubblicazione del quarto album in studio "A Dying Machine", un doppio progetto che nasce da un concept travolgente e da una novella d'accompagnamento a sinfonie che sguazzano nell'hard rock e nell'heavy metal. Da poliedrico artista e appassionato lettore di fantasy novel di autori del calibro di Gene Wolfe e George R. R. Martin, naturalmente figli adottivi della narrativa di J. R. R. Tolkien, Mark Tremonti non ha fatto altro che tradurre in musica i suoi più profondi interessi.

 

"Non ho mai creato qualcosa di simile", ammette Tremonti. "Per tutto questo tempo ho avuto un'idea ben precisa di come l'album avrebbe dovuto suonare e parlare al pubblico. Alcune canzoni si ricollegano direttamente alla parte narrativa, altre sono più ambigue. Il concept è molto personale. Questa storia si apre come un racconto straripante di emozioni, arrivando a toccare temi quali ossessioni, amori non corrisposti e distruzione. La trama è ambientata nel secolo successivo e l'obbiettivo è stato quello di rendere contemporaneamente disponibili la storia e l'album. Ho pensato che "A Dying Machine" fosse il perfetto invito per accogliere gli ascoltatori in questo mondo."

 

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Un sound decisamente dinamico, quello inaugurato dal nuovo album dei Tremonti che fonde armoniosamente insieme hard-melodic rock, heavy metal e una serie di canzoni chitarra-voce che ne confermano l'istintivo e naturale processo compositivo. "Stavo strimpellando alla chitarra, quando all'improvviso ho inziato a trascrivere questa serie di accordi che mi erano venuti in mente cantandoci sopra. Le parole "You're a Dying Machine" mi sono venute fuori spontaneamente e in una notte ho pensato al concept dell'intero album." Da brani muscolari e riff incalzanti come "A Dying Machine", si passa ad un sound più aggressivo, stemperato da atmosfere melodiche e azzardate tonalità blues, evidenti in "The First The Last", le quali testimoniano la permeabilità della band e la sua natura multiforme, sempre aperta a sperimentare e a guardare oltre.  A conferma di ciò, nonostante Tremonti abbia dichiarato di essere rimasto abbastanza fedele al proprio processo compositivo estraneo a qualsiasi tipo di influenza esterna, la traccia finale del nuovo album "Found" rievoca, tramite un mormorio strumentale, un'atmosfera alla "Massive Attack" la quale replica il sound dell'intero album.

 

Tra impegnative tappe da headliner e con il vento in poppa verso il tour europeo come band supporto agli Iron Maiden, il progetto solista di Mark Tremonti continua a crescere sostenuto unicamente dalla forza dell'hard rock. Emozioni, sonorità forti e contrastanti sono le parole d'ordine per entrare nel mondo di "A Dying Machine", un'avvincente storia che spalanca le porte ad un viaggio il quale non aspetta altro che essere intrapreso.

 

"E' un album coinvolgente, voglio che i fan traggano da esso le più disparate emozioni e sensazioni. Vado molto fiero dei testi e spero che siano messi in risalto più di qualsiasi altra cosa all'interno dell'album."




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