Spiders (Ricard Harryson)
Gli Spiders sono da poco passati in Italia con il tour di promozione del loro secondo album "Shake Electric". Abbiamo intervistato Ricard Harryson, il batterista della band, che ci ha svelato qualche retroscena.
Articolo a cura di Giulia Franceschini - Pubblicata in data: 30/11/14
Ciao ragazzi e benvenuti! È stato appena pubblicato il vostro secondo album "Shake Electric". Che aspettative avete per questo disco?

 

Ciao e grazie! Speriamo che la gente lo apprezzi tanto quanto noi! Ci siamo divertiti molto nella realizzazione di questo album e speriamo che ci possa portare in giro per il mondo.


Il vostro sound può essere facilmente paragonato al classic rock degli anni Settanta con una voce alla Joplin. È qualcosa di molto atipico da ascoltare al giorno d'oggi. È come se una band degli anni Settanta fosse stata portata qui con una macchina del tempo. Come collochereste la vostra musica nel panorama musicale odierno?

 

La collocheremmo proprio qui, proprio adesso, nel 2014. Le nostre influenze arrivano da tutto il mondo e da tutte le epoche. Amiamo molto band e artisti come i Kiss, David Bowie o gli Heart, che ci hanno influenzati molto, ma vogliamo creare qualcosa di nostro. Anche se il rock'n'roll è stato inventato anni fa, si ha ancora la possibilità di offrirne la propria versione: proprio qui, proprio adesso.


Appartenete ad un ramo davvero enorme e fondamentale del rock. Come vi sentite ad affrontarlo adesso? Quali sono le vostre influenze principali?

 

Finchè facciamo quello che facciamo, ci va bene. Bisogna solo continuare a fare musica e andare avanti. Bisogna sempre essere in movimento per fare della buona musica. Ascoltiamo molto blues, soul, jazz, rock, metal, country ecc... se è roba nuova o vecchia non ci interessa, basta che sia sincera.

 

 

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Il vostro secondo album sembra una logica conseguenza di "Flashpoint". Come sono state le prime reazioni a "Shake Electric"?

 

 

Davvero fantastiche! Abbiamo ricevuto tante recensioni positive e sembra che alla gente piacciano molto le nostre canzoni quando le suoniamo dal vivo. Siamo davvero felici e riconoscenti per questo.


Cosa potete dirmi del processo di composizione? È cambiato tra i due album?

 

Con "Shake Electric" l'intera band era più coinvolta nel processo di composizione, in un modo o nell'altro. Principalmente sono John o Ann-Sophie che se ne vengono fuori con canzoni o riff, ma lavoriamo su queste idee anche durante le prove, tutti insieme.


Come siete stati accolti al di fuori del vostro paese? Anche il resto dell'Europa apprezza la vostra musica?

 

La gente è davvero fantastica con noi quando siamo in tour. Incontrare tutte queste persone meravigliose che vengono alle nostre serate è una delle cose migliori. Quindi spero che voi ci apprezziate tanto quanto noi apprezziamo il fatto di suonare per voi.


Ho letto che la canzone "Shake Electric", il vostro primo singolo, è stata ispirata dagli amici di Ann-Sofie e le notti passate con loro a divertirsi. Sembra una specie di raccolta di ricordi. Credo che questo sia il filo conduttore dell'album. Che ne pensate? Di cosa potete dire che parli il vostro album?

 

L'album non ha un vero e proprio filo conduttore, anche se quella traccia in particolare riguarda l'amicizia e il non voler crescere. Ma la musica rock ha sempre a che fare con il divertimento. Quindi credo che sia questo il tema principale.


Come sono state le vostre esperienze in tour in Italia?

 

Abbiamo appena suonato a Milano, e abbiamo fatto due date in Italia nello scorso tour ed è stato bellissimo. Pubblico e cibo fantastici!


Se volete potete lasciare un messaggio ai vostri fan italiani e ai nostri lettori!

 

Speriamo di rivedervi davvero presto, amiamo l'Italia!




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