Thunder (Danny Bowes)
Danny Bowes stupisce per la sua schiettezza riguardo l'attività "atipica" dei Thunder. Si sono riuniti per dei concerti natalizi nel 2011, per poi tornare sul palco vero e proprio, per una serie di concerti. Nessun album in vista - detto proprio sinceramente dal frontman - una release come ""Live At Donington 1990&1992" e un futuro che deve ancora essere discusso...
Articolo a cura di Alessandra Leoni - Pubblicata in data: 15/11/13
È sempre un po' difficile scegliere le domande da fare a una band che ha una storia un po' particolare, non tanto per gli eventi in sé, quanto per la successione degli stessi eventi: i britannici Thunder dal 1980 al 2000 sono bene o male sopravvissuti, con consistenti cambi di line-up - tanto che della formazione originale, sono rimasti solo Danny Bowes e Luke Morley, per poi sciogliersi nel 2000, a causa di frustrazioni varie, dovute non solo all'insoddisfazione verso lo showbiz - "Ci sentivamo sfruttati come dei criceti nelle ruote, mentre le label erano solo interessate a vendere e a contare i soldi" - ma anche per questioni interne della band: "Allora (dal 2000 al 2002 e dal 2009 al 2011 - NdR), ci eravamo sciolti perché non riuscivamo a trovarci per fare assolutamente nulla. Non si riusciva a trovare un accordo anche solo per una prova insieme, parlare del resto era un'impresa impossibile" spiega il cantante Danny Bowes."Eravamo decisamente frustrati, quindi abbiamo deciso di scioglierci. Per poi ritornare sulle scene e scioglierci di nuovo".


Alla luce di quest'affermazione, era naturale chiedere al frontman se ci fosse qualche novità in vista, per esempio un nuovo album, dato che l'ultimo full-length della band, ovvero "Bang", risale al 2008. "No, non c'è proprio un nuovo album in programma, non abbiamo neanche scritto del nuovo materiale, ci limitiamo a suonare una sorta di ‘best of' nei nostri live, per la gioia dei nostri fan. Comunque, parleremo del futuro, e delle attività della band per il prossimo anno molto presto. Per il momento, preferiamo definirci una ‘touring band' e ci piace fare così!". L'unica uscita degna di nota, per quest'anno, è il loro "Live At Donington 1990&1992". Il motivo dell'uscita? "In realtà non è neanche stata una nostra idea" spiega il frontman inglese "È stata un'idea della Parlophone - e noi siamo subito stati d'accordo. Quei concerti sono stati speciali per noi e per i fan, sono stati comunque un punto fondamentale della nostra storia. E il Donington Festival è sempre stato una tappa bellissima nei nostri tour, ci siamo tornati spesso e abbiamo sempre ricevuto una calorosa accoglienza da parte dei partecipanti". I Thunder, nell'ultima reunion, comunque, sono stati più che altro attivi sul fronte live, con qualche concerto speciale nel periodo natalizio: "Sì, nel 2011 ci siamo riuniti per quello che doveva essere solo un concerto sotto Natale, poi sono diventati due, poi tre; ma ci eravamo anche riuniti per l'High Voltage Festival che aveva avuto luogo in estate. Ci eravamo divertiti molto, soprattutto nei concerti natalizi, che si sono ripetuti anche nel 2012. Quindi, abbiamo pensato di fare qualcosa in più anche nel 2013...", con il risultato che i Thunder hanno avuto un'agenda piuttosto fitta di impegni, a partire da qualche festival estivo, culminato con la partecipazione al Wacken Open Air. "È stata una bellissima esperienza, con un pubblico vastissimo e caloroso. Un bel concerto intenso e caldo... Anche e soprattutto data la giornata!" (ride). Non ultimo, il tour con i Whitesnake, vecchia conoscenza della band britannica, e i Journey: "È stato un bel tour" ha commentato in breve Bowes "Sono delle band fantastiche, che ovviamente conoscevamo già e con le quali avevamo condiviso delle partecipazioni a dei festival. È stato bello suonare per loro in Inghilterra". Qualche impressione su David Coverdale e Arnel Pineda? "Sono degli ottimi cantanti" replica asciutto "Ma quando sono sul palco, sono abbastanza megalomane ed egoista, da non pensare agli altri, cerco solo il contatto con i fan; in quel momento, voglio che ci amino e adorino in quanto Thunder, e basta. Le altre band non esistono. (ride) Lo so, sono diventato un mostro!".


Data l'incertezza circa i piani futuri, non è rimasto che chiedere che cosa facesse quando i Thunder non erano proprio in attività: "Ho fatto svariate cose, dal consulente per le label discografiche, al gestire delle band, dalla promozione dei loro lavori, all'ottenere concerti per loro; mi sono anche occupato della produzione video e in tour". Le parole finali, sono tutte per l'Italia: "Siamo venuti anni fa in Italia, ma forse eri troppo piccola per ricordartelo! (ride) Ci siamo un po' pentiti di non essere venuti più spesso, adoriamo l'Italia, per il cibo e la bella gente che l'abita. Siete così vivaci e appassionati... Comunque, non sappiamo se ci verremo come Thunder, possiamo sempre venirci in vacanza! Vi adoriamo, grazie per quest'intervista".




Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool