Gorillaz - "Humanz Tour" 2017
13/11/17 - Làszlò Papp Arena, Budapest


Articolo a cura di Giovanni Maria Dettori
A Budapest fa freddo e piove da morire. E’ quel genere di serata che in Ungheria devi per forza passare o chiuso in un pub o sotto il piumino caldo, ma per noi è decisamente la serata dei Gorillaz. Il secondo progetto musicale di Damon Albarn non è di quelli facilissimi da intercettare: dopo anni di “vedo non vedo” tra ologrammi, registrazioni, e persino live al buio finalmente da qualche anno a questa parte invece per un non elevatissimo numero di persone è stato possibile vederli live. Il caoticissimo "Humanz", album non perfettamente a fuoco ma senz’altro ludico e dotato di ottime cartucce pronte a colpire l’ascoltatore era atteso soprattutto per il suo live tour che sta toccando quasi tutta l’Europa (tranne l’Italia).
 
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Appena scesi dalla metro, ci si scalda con un Vin Brulé fumante dal colore non troppo vivace mentre una chilometrica coda di persone se ne sta sulla destra del piazzale della meravigliosa Làszlò Papp Arena. I cancelli aprono dopo poco e l’arena si riempie molto lentamente. Damon sale sul palco e intanto introduce Little Simz, che ci tiene compagnia con un più che discreto Djset con cui ammazziamo una buona mezz’ora. E poi inizia la vera festa.
 
 
“Hello? Is anyone there?”
 

Il fragoroso inizio di "M1A1" ci fa saltare tutti in piedi, mentre il buon Damon impazza sul palco accompagnato dall’intero ensemble che tra chitarra, basso, tastiere, batteria e coristi vede suonare oltre dieci dieci elementi, senza contare i numerosi ospiti che calcheranno il palco per tutta la sera. Neanche il tempo di finire la prima traccia che parte “Last Living Soul” che ci tiene ancora su in uno spettacolo unico, tra le folli luci stroboscopiche e gli inconfondibili disegni di Jamie Hawlett sullo sfondo. Con “Rhinestone Eyes” Damon scende dal palco e abbraccia il pubblico mentre i laser verdi colpiscono ogni angolo della splendida arena. La gente non riesce a contenere l’entusiasmo, nonostante oltre ai Gorillaz sul palco si trovino anche i minacciosi “gorilla” della security che provvedono, ogni qualvolta qualcuno provi a restare per troppo tempo in piedi preso dall’entusiasmo, a farlo risedere con modi non sempre proprio educati… Ma noi non appena girano l’angolo provvediamo ad alzarci nuovamente. Damon finalmente si prende due minuti per salutare il numeroso pubblico, dopo un inizio letteralmente mozzafiato in cui la band ha eseguito praticamente 3 brani senza mai fermarsi
“Tomorrow Comes Today” e “O Green World” proseguono la scia dei brani del passato della band, in una scaletta che nella sua prima parte omaggia gran parte del meglio dei primi successi, e la risposta del pubblico non può non apprezzare. Neanche il tempo di rilassarci con “Every Planet We Reach Is Dead” che l’inconfondibile tastiera di “19-2000” ci manda ancora su di giri e tra una mossa scordinata e l’altra difficilmente riusciamo a stare fermi. L’ingresso dei De La Soul ci fa pensare subito a “Feel Good Inc.”, ma è un falso allarme, perché è la volta della bizzarrissima “Superfast Jellyfish”. 
 
Tutto è buio all’improvviso… Gli schermi si riaccendono
  
“Madame! The ship is under attack from pirates”
  
La voce di Albarn è praticamente sommersa dalle nostre, “On Melancholy Hill” ci lancia letteralmente su un altro pianeta a velocità supersonica, mentre le braccia di tutti sono al cielo, in un vero e proprio clima di festa. Dopo quasi un “monologo al passato”, “Ticker Tape” e “Strobelite” sono i primi pezzi che ascoltiamo dal nuovo album così come l’incantevole “Andromeda”, tra le più apprezzate dal pubblico. “Sex Murder Party” dal vivo mostra un’energia assolutamente inedita, con Jamie Principle e Zebra che si lasciano andare ad una piacevolissima improvvisazione che il pubblico non può che applaudire sino alla fine. Mentre i buttafuori ci fanno ri-sedere per un’ennesima volta a tutti, l’inconfondibile bolide guidato da Bruce Willis sgomma sugli schermi. “Stylo” infiamma l’arena come forse nessun pezzo aveva fatto sino a quel momento... O forse no, perché subito dopo Damon prende la sua armonica e suona l’introduzione di quello che è il brano più famoso della band, e la gente si prepara ad esplodere… Ma tutto va storto! I bodyguard danno l’ultimatum ai “ribelli del sellino”, costringendo tutti a risedersi, ma soprattutto un problema tecnico obbliga la band a fermarsi... Damon se la ride:
 
“That happens very rarely… But after all we are all HumanZ here no?! Let's do it again!” 
 
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Eh sì, lo rifacciamo da capo. E francamente nessuno è mai stato così felice di sentire un errore dal vivo, errore che ci dà la possibilità di risentire quel meraviglioso inno del nuovo millennio che è "Clint Eastwood", ed è davvero l’apoteosi.
La band lascia il palco e viene richiamata dal pubblico che con i flash dei cellulari dà chiara prova di rivolere Albarn e co. sul palco. Estasiati dalle luci, l'intero ensemble ringrazia un’altra volta il pubblico deliziandolo con un’inattesissima “Hong Kong” e preparandoci ad un finale pirotecnico. E’ la volta dell’ignorantissima Saturn Barz, forse il brano più atteso dal nuovo album, ma soprattutto è la volta di “Feel Good Inc.”, con i De La Soul sul palco che sghignazzano alla grande: è impossibile restare fermi e tra noi c’è chi saltando sin troppo sul suo sedile finisce per distruggerlo e capitombolare per terra in un turbine di epicità. A fare da titolo di coda sono “Don’t Get Lost In Heaven” e “Demon Days”, quest’ultima un vero e proprio trionfo. Siamo ai saluti, mentre l’arena piano piano si svuota. 
 
 
Due ore di festa folle che ancora non riescono ad uscire dalla mia testa: ecco cosa è un live dei Gorillaz. La stravaganza della ormai ex (per nostra fortuna) “Virtual Band”  è qualcosa di assolutamente fuori dal comune, qualcosa di raro, veramente raro che per fortuna ora è più accessibile al grande pubblico grazie ad un tour che senza dubbio si rivelerà come il più maestoso per la carriera della band.
 
Setlist 
M1 A1
Last Living Souls 
Rhinestone Eyes
Tomorrow Comes Today
O Green World
Every Planet We Reach Is Dead
19-2000
Superfast Jellyfish
On Melancholy Hill
Ticker Tape
Strobelite
Andromeda
Sex Murder Party
Out of Body
Stylo
Clint Eastwood
Encore:  
Hong Kong
Saturnz Barz
Feel Good Inc.
Don't Get Lost in Heaven
Demon Days




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