Afterhours - Crazyfaith Secret Show 2018
02/04/18 - I Candelai, Palermo


Articolo a cura di Paolo Spera

"Ci sono molti modi" per festeggiare il giorno di pasquetta: c'è chi va al mare, chi in montagna, c'è addirittura chi va fuori città, e c'è persino una nicchia ristretta di giovani eletti che non riesce a rinunciare ad un concerto piuttosto che ad un giro di carne alla griglia ed un brik intero di vino rosso. Ieri sera, quella stessa nicchia si è inebriata delle atmosfere e dell'intimità del "Crazyfaith", un secret show che ha visto gli Afterhours protagonisti indiscussi sul palco dei Candelai di Palermo. A ridosso della data (già sold out) del Forum di Assago del prossimo 10 aprile, gli Afterhours hanno scelto Palermo e Catania come uniche tappe del loro "warm up" musicale, in occasione dei festeggiamenti per i trent'anni di carriera della band.

 

Improvviso ed immediato sono gli attributi che descrivono con esattezza il live di ieri sera: improvviso, come l'annuncio della band di Manuel Agnelli e compagni nella capitale della cultura 2018, i cui biglietti sono andati esauriti nel giro di due ore; immediato come il loro impatto sul palco, come il suono grezzo, ma inconfondibile, di una delle band più rock d'Italia.

 

L'urlo della folla dei Candelai accoglie sul palco la band nella loro storica formazione: Xaber Iriondo, storico chitarrista che torna protagonista sul palco al fianco di Rodrigo D'Erasmo, Roberto Dellera, Fabio Rondanini, Stefano Pilia ed un Manuel Agnelli in grande forma.

 

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Le luci si spengono e l'intro di "Dentro Marylin" ci riporta nel 1995, anno di "Germi": gli Afterhours non si spendono in chiacchiere e vanno dritti al punto. La loro è la sublime arte di alternare fasi di stasi e quiete sonora a picchi di estremo scompiglio, disordine e baccano, elementi che distinguono in modo peculiare il loro sound.

 

Tra presentazioni, ringraziamenti ed ovazioni del pubblico, il concerto prosegue la linea temporale del '95 con "Strategie" ed "Ossigeno" per poi fare un balzo di dieci anni con "Il Sangue Di Giuda". Il fade out che deriva dalla chiusura del brano introduce il primo vero e proprio monologo di Manuel Agnelli dall'inizio del concerto che, tra le sfumature più buie del palco recita, quasi come fosse una poesia: "Questo è un gruppo che esiste da 31 anni, ed è come un matrimonio per noi. Non mi aspettavo nulla di tutto questo all'inizio, ma, adesso, so cosa voglio". Le sue parole si fondono con l'intro di "Padania", una delle ballate più intense della band, ed uno dei momenti più alti del concerto stesso. Manuel ha scoperto quanto sia incredibilmente affascinante introdurre i suoi brani in questa veste poetica, quindi ci riprova: "E' doloroso quando le cose finiscono, ma è fantastico quando ne iniziano di nuove". Una marcia quasi militare manda il pubblico in visibilio: è la recente "Non Voglio Ritrovare Il Tuo Nome" e lo show ha appena raggiunto il massimo dell'hype.

 

"Grande", "Folfiri o Folfox", "Ballata Per La Mia Piccola Iena", "La Sottile Linea Bianca", "Il Mio Popolo Si Fa" scuotono il pubblico che, se prima era soltanto stretto ed ammassato, adesso è più che incontenibile. Le strane (e tipiche) movenze quasi mimiche dei musicisti fanno da corredo all'infuocato clima che si è raggiunto sul palco, e non solo lì. Gli Afterhours sembrano aver perso il controllo, e ciò che avrebbe dovuto essere soltanto un semplice warm-up per la data a Milano è diventata quasi un'esibizione che celebra il culto del rock nostrano, come solo loro sanno realmente fare.

 

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Si scende in picchiata verso la fine: le pause, tra un pezzo e l'altro aumentano e qualche brano viene scalzato fuori dalla scaletta originariamente programmata, ma il pubblico palermitano non ha intenzione di lasciare andare via la band milanese prima di ascoltare "Quello Che Non C'è" e "Rapace". Manuel vuole però a sua volta ascoltare il pubblico urlare e non c'è frase migliore di quella che recita: "La sicurezza ha un ventre tenero, ma è un demonio steso fra di noi".

 

Ma è soltanto negli ultimi istanti dello show che con "Bye Bye Bombay" il pubblico di Via dei Candelai 65 si dimostra realmente devoto al fenomeno Afterhours, una band che, 31 anni dopo, non solo sembra ancora in grado di dimostrare l'entusiasmo e la semplicità di chi corre alle prove per il suo primo concerto, ma anche il coraggio di volersi mettere sempre in gioco.

 

Setlist:

 

Dentro Marylin
Strategie
Ossigeno
Sangue Di Giuda
Padania
Non Voglio Ritrovare Il Tuo Nome
Cetuximab
Grande
Folfiri o Folfox
Ballata Per La Mia Piccola Iena
La Sottile Linea Bianca
Il Mio Popolo Si Fa
Riprendere Berlino
Quello Che Non c'è
Rapace
How We Divide
Male Di Miele
La Verità Che Ricordavo
Bye Bye Bombay
Ci Sono Molti Modi




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