Afterhours Kimera Rock 2016
10/07/16 - Kimera Rock, Avezzano


Articolo a cura di Federico Falcone

Tra i doni più preziosi che la musica possa offrirci c'è la continua opportunità di ricredersi, di rivalutare, di tornare sui propri passi. Riscoprire un disco, un singolo pezzo, o anche solo una band, è quanto di più straordinario possa regalarci la musica, rock o meno che sia. L'imparzialità di giudizio e la capacità di apprezzare un sound che non rientra nei propri gusti, è assolutamente impareggiabile. Rompere una routine fatta di ascolti dei soliti artisti e dei soliti album, al fine di scoprire qualcosa di nuovo ed allargare le proprie conoscenze, è la linfa vitale della quale ogni appassionato ascoltatore dovrebbe nutrirsi.

 

La performance della band capitanata da Manuel Agnelli è stata a dir poco sontuosa. Intensa, passionale, emotiva, coinvolgente dall'inizio alla fine e senza mai un calo d'intensità. Esattamente come uno show dovrebbe essere. Ma andiamo con ordine. Il Kimera Rock Festival di Avezzano ha ospitato la seconda data di supporto al tour di Folfiri o Folfox, doppio album uscito da circa un mese. Album profondo, introspettivo, a tratti angosciante ma anche liberatorio e catartico, quasi fosse una cura a tanto dolore e sofferenza maturata prima, durante e dopo la stesura dell'album. "La musica può salvarti sull'orlo del precipizio" cantava Max Gazzè in un suo famoso brano. Mai parole furono più indicate, dunque. Le attese erano alte, soprattutto per il silenzio discografico che durava da circa 4 anni e per i nuovi cambi di line up, ma anche perché Folfiri o Folfox, ancora stenta ad essere digerito dai fan di vecchia data. Oltre ciò, ha scatenato non poche polemiche la scelta del frontman Manuel Agnelli di diventare giudice del talent X-Factor, provocando così reazioni contrastanti circa il suo reale interesse a proseguire con la band. I più agguerriti detrattori ne hanno addirittura messo in discussione la purezza, additandolo come venduto. Ecco, dunque, che c'erano tutti gli ingredienti per aspettarsi una grande risposta da parte della band.

 

Si spengono le luci, la band sale sul palco ed il set si apre con la struggente Grande, singolo fresco di pubblicazione, cui seguono Ti Cambia il Sapore, Il Mio Popolo Si Fa e Non Voglio Ritrovare Il Tuo Nome. Gli Afterhours sono in gran forma e mettono subito le cose in chiaro: stasera si fa sul serio. Una volta saliti sul palco, Agnelli e soci hanno una potenza, un impatto, un'attitudine ed una presa sul pubblico che, almeno in Italia, ha ben pochi rivali, così, man mano che si alternano i pezzi, l'atmosfera si fa sempre più carica di adrenalina. Ballata Per La Mia Piccola Iena e Male Di Miele, storiche hit della band, vengono cantate a squarciagola dai circa mille presenti sotto al palco. I due nuovi componenti, Stefano Pilia alla chitarra (ex Massimo Volume) e Fabio Rondanini alla batteria (ex Calibro 35) sono perfettamente integrati all'interno del gruppo ed autori di una grande performance. Una dopo l'altra vengono eseguite La Sottile Linea Bianca, Costruire Per Distruggere, Fra I Nomi Viventi Vivremo Noi e Se Io Fossi Il Giudice, ed ormai ogni dubbio, se mai ce ne fosse realmente stato, viene sciolto. Manuel Agnelli è un leader carismatico, la cui sola presenza è sufficiente a travolgere di entusiasmo il pubblico. Canta, urla, suona la chitarra, salta da un lato all'altro del palco, si dimena, interagisce con il pubblico ed il resto dei componenti, senza mai risparmiarsi. Si arriva alle battute finale con Pop, Non E' Per Sempre e Bye Bye Bombay, pezzo conclusivo di uno show entusiasmante che rimarca il ruolo dominante degli Afterhours all'interno del panorama alternative/indie italiano. Terminato lo show, la band al completo si concede a foto, autografi e chiacchierate di rito con i tanti fan desiderosi di portare a casa un ricordo dei loro eroi. Ne ho viste tante in questi anni e posso assicurarvi che tanta disponibilità non è affatto scontata. Ecco perché è fondamentale rimarcarlo, perché l'umiltà è un surplus che contraddistingue solo le grandissime band. Applausi sinceri, meritati e doverosi agli Afterhours, dunque, autori di una prestazione indimenticabile che chiude la prima edizione del Kimera Rock Festival. Arrivederci all'anno prossimo.

 

 

Setlist Afterhours

 

1- Grande
2- Ti Cambia Il Sapore
3- Il Mio Popolo Si Fa
4- Non Voglio Ritrovare Il Tuo Nome
5- Ballata Per La Mia Piccola Iena
6- La Vedova Bianca
7- Cetuximab
8- L'Odore Della Giacca Di Mio Padre
9- Il Sangue Di Giuda
10- Ne Pani Ne Pesci
11- Male Di Miele
12- Bungee Jumping
13- La Sottile Linea Bianca
14- Costruire Per Distruggere
15- Fra I Nomi Viventi Vivremo Noi
16- Se Io Fossi Il Giudice
17- La Verità Che Ricordavo
18- Varanasi Baby
19- Strategie
20- Pop
21- Non E' Per Sempre
22- Quello Che Non C'è
23- Bye Bye Bomba
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