Agglutination 2016
21/08/16 - Chiaromonte, Potenza


Articolo a cura di Salvatore Dragone

Cala il sipario sull'ultima edizione dell'Agglutination, il festival metal lucano giunto al suo 22° anno di vita. Un bill dal forte sapore internazionale ha infiammato per una notte il piccolo comune di Chiaromonte, storica location per questo evento annuale, che per l'occasione ha richiamato diverse centinaia di fan da tutto il sud Italia. Exodus, Therion e Taake il piatto forte di quest'anno, arricchito dalla presenza di Fleshgod Apocalypse, Nanowar of Steel, Dewfall, De La Muerte e Real Chaos a rappresentare i colori nazionali.
E'con queste premesse che già dal pomeriggio il campo sportivo era in pieno fermento per l'arrivo di band altrimenti difficili da incrociare live da Roma in giù. I primi a salire sul palco dominante l'area concerto i foggiani Real Chaos, a seguire nuove realtà come i De La Muerte, con il loro potente heavy rock, e le "vecchie" conoscenze Dewfall, band black/death pugliese attiva da diversi anni. Una parentesi molto divertente si apre invece con i Nanowar of Steel, noti a tutti gli amanti delle sonorità estreme per le loro parodie del metal. La formazione romana, mascherata da capo a piedi come da tradizione, ci mette pochissimo catturare l'attenzione del pubblico con un'esibizione impeccabile tecnicamente ma soprattutto grazie alla voglia di divertire e divertirsi dissacrando ed estremizzando gli stereotipi di questo genere musicale. Si ritorna immediatamente in un clima più serio quando tocca ai Fleshgod Apocalypse. C'è grande curiosità intorno al quintetto diventato ormai uno dei nomi di punta della scena italiana all'estero, adesso in pieno tour promozionale per il nuovo album "King" uscito via Nuclear Blast. Il loro spettacolo teatrale, con tanto di costumi di scena e strumenti realizzati ad hoc, funziona sotto diversi aspetti seppur non favorito dalla luce del giorno e dai suoni decisamente penalizzanti. La performance dei perugini basta però a richiamare anche il pubblico più distratto nelle retrovie, la setlist predilige ovviamente l'ultima release anche se non sono mancati alcuni pezzi forti dei dischi precedenti. Al calar della sera, nel contesto del piccolo comune di montagna, si crea l'atmosfera giusta per accogliere un pezzo di storia del black metal norvegese. I Taake, fondati nel lontano 1993, portano sul palco facepainting e i riff inquietanti che caratterizzano la loro musica tenebrosa. Da qui in avanti i suoni migliorano in maniera esponenziale facendo sì che lo spettacolo possa essere apprezzato nella sua totalità. Alle 22 circa arriva il momento per il gruppo più atteso di giornata, gli Exodus. Tra i pionieri del thrash della Bay Area, i californiani mettono in piedi uno show unico per bravura e presenza scenica. Seppur orfani del leader Gary Holt, ormai in pianta stabile negli Slayer, la band sfrutta al meglio tutta la sua esperienza per sprigionare un'energia incredibile a oltre 30 anni di carriera. Con un perfetto mix di canzoni tra passato e presente, gli Exodus confermano il loro status di autentiche leggende del metal guidati dal carisma di un personaggio come Steve Souza davvero in grande spolvero. Il suo modo di destreggiarsi e la capacità di creare un feeling profondo con i fan sono a conti fatti determinanti per la pioggia di applausi che la band raccoglie quando è il momento di congedarsi. Da un nome storico ad un altro, chiudono la maratona musicale gli svedesi Therion, per la prima volta giunti al sud della penisola. Anche in questo caso si parla di uno spettacolo di alto livello per quelli che sono considerati tra i maggiori esponenti del metal sinfonico e che oggi possono contare tra le proprie fila anche un pezzo d'Italia con la soprano Chiara Malvestiti. Di una formazione largamente rinnovata negli anni rimane il fondatore Christofer Johnsson, chitarrista e compositore principale di tutte le canzoni, accompagnato dal trio di voci completato da Thomas e Linnea Vikstrom. Ciò nonostante tutti i membri hanno dimostrato un ottimo affiatamento concedendosi spesso all'interazione con gli spettatori. In poco più di un'ora la band pesca a piene mani in un repertorio vastissimo e decisamente variegato passando da brani decisamente metal ad alcuni hard rock, anche chi non conosceva i Therion può tranquillamente ritenersi soddisfatto di uno show che ha lasciato ben poco spazio alla noia.

 




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