The Gentle Storm - Acoustic Tour 2015
24/02/15 - Circolo Arci Lo Fi, Milano


Articolo a cura di Cristina Cannata

Da che mondo è mondo, l'esibizione live di un musicista o di un gruppo è sempre stata associata al concetto di esperienza. Lo scopo di un concerto è quello di essere un'occasione speciale, rara, unica, in cui il soggetto chiamato a partecipare sa di essere di fronte a qualcosa di extra-ordinario, ossia fuori dalla routine quotidiana, che gli farà provare una serie di sensazioni che contribuiranno a scolpire il ricordo di quel momento nella sua mente per tanto tempo. Kant lo diceva, nella sua teoria estetica, che la musica attiene all'arte del gioco delle sensazioni per le emozioni che è in grado di suscitare, è il linguaggio dell'affetto, codice universale.

 

Ed è stata proprio la musica a trionfare in tutte le sue sfumature e in tutta la sua potenza mercoledì sera al circolo Arci Lo Fi di Milano: tutto merito dei The Gentle Storm. Il progetto è il consolidamento di una lunghissima collaborazione artistica tra due grandi anime dell'attuale panorama progressive europeo: Anneke Van Giersbergen (divenuta parte di questo mondo grazie alle recenti e sempre più intense collaborazioni con artisti del campo) e Arjen Anthony Lucassen; la prima ex The Gathering, il secondo fautore di rilevanti progetti tra i quali Ayreon e Stream of Passion. Consolidamento particolarmente atteso dai fan sia dell'una che dell'altro, che li hanno seguiti assiduamente assicurando sold out per la maggior parte delle date del tour acustico europeo che i due artisti hanno promosso per il lancio del loro debut album The Diary, in uscita il 23 marzo.


Il loro successo in Italia, in particolare, è stato straordinario: dopo aver incantato la capitale, la meta successiva è stata Milano, dove centinaia di fan hanno riempito ogni centimetro quadro disponibile nel locale, in attesa di vivere un'esperienza memorabile. Intorno alle 22 circa, dopo un'ora di attesa frenetica dall'apertura cancelli, si abbassano le luci, silenzio in sala; dei boccoli rosso cremisi attraggono l'attenzione su uno sfondo nero, occhi azzurri e guance rosa: fate attenzione e godetevi lo spettacolo, entra in scena Anneke Van Giersbergen. La voce femminile più amata della scena alternative europea viene travolta da un'onda di applausi e subito apre le danze con "Beatiful One", accompagnata dalla sua fedele chitarra acustica. Tutti la ascoltano estasiati e tutti cantano, quasi timidamente, a bassa voce (a parte piccole eccezioni di incapacità nel modulare il volume della propria voce dettata, si spera, dalla forte emozione) per paura di rovinare il momento. Sembra che ad ogni nota, qualche goccia di magia si disperda nell'aria: nessuna sbavatura, nessuna imperfezione, la voce è lineare, perfetta, esemplare, impeccabile, nonostante le condizioni di salute dell'artista olandese non siano delle migliori. La sua simpatia e la sua cordialità, i suoi modi di fare gentili e aggraziati, il suo modo di interagire continuamente con il pubblico lo travolgono e lo conquistano senza ombra di scampo: Anneke sembra prendere per mano una per una ogni anima presente e trascinarla in un viaggio tra le diverse tappe del suo percorso artistico, tra brani propri e alcune cover songs, tra cui "I'm On Fire" di Bruce Springsteen e "Wish you were here", in grado di smuovere anche le ugole più timide. Dopo circa mezz'oretta però, con "Drowning Man", l'incanto termina, ed è la stessa cantante ad annunciare colui che è atteso in Italia da tanto (forse troppo) tempo: Arjen Lucassen.

 

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Una seconda ondata di applausi si leva per il genio olandese, che immediatamente si sistema su uno sgabello e imbraccia la sua chitarra per dare il via alla seconda parte dello show: si parte con "Endless Sea", prima traccia di "The Diary", nonché principale singolo dello stesso. Ancora qui l'esecuzione è impeccabile, ed entrambi ostentano una complicità e una sintonia artistica lontana dal comune, che si mostrerà presente e crescente per tutto il resto dello spettacolo. Si costruisce istantaneamente un'atmosfera quasi familiare, molto raccolta e intima; il duo inframmezza le diverse canzoni in scaletta con un continuo botta e risposta con il pubblico, che diventa anch'esso co-protagonista dello show: gli artisti scherzano con i fan, palesando le loro ottime capacità di intrattenitori, e li incitano a diventare parte attiva di ogni brano proposto. Lucassen non si frena neppure nel fare battute sugli errori di attacco, interrompendo l'inizio di un pezzo con un sonoro "Vaffanculo!" e, indicata una fan tra il pubblico, dicendo "è stata lei ad insegnarmelo!". La scaletta è ampia, e, accanto ad alcuni brani del neonato The Diary, Lucassen e Van Giersbergen propongono estratti della lunga carriera del leader degli Ayreon, come "Comatose", "Isis and Osiris", "Valley Of The Queens", opere che avevano vantato la collaborazione della bella cantante. Non disdegnano di proporre anche alcune cover tra cui "Mad World", con le quali il pubblico si sente autorizzato a cantare un po' di più e un po' più forte. Il sound è semplice, ma assolutamente perfetto: coinvolgente e, nel frattempo, estremamente delicato. "Come Back To Me", con tanto di finale trasformato in "Mrs. Robinson", funge da finto brano chiusura. Dopo qualche minuto, i The Gentle Storm riappaiono sul palco proponendo un encore di 3 canzoni: "Strange Machines", "A Day In The Life" e "Castle Hall". Ancora un altro minuto di finta ritirata prima del pezzo conclusivo, questa volta per davvero: "My House On Mars", a cui è affidato l'arduo compito di mettere il punto fermo alla serata. Ed è così che, sulla scia di applausi sonanti, la magia termina definitivamente.


Si guardano le facce del pubblico e si capisce che anche questa volta la musica ha fatto il suo dovere: l'esperienza è stata fatta, le sensazioni provate e i ricordi rimarranno impressi nella memoria di ogni partecipante per tanto e tanto tempo. È stato comunicato quello che non si poteva comunicare grazie alle note della bella Gentle (Anneke) e del gigante Storm (Arjen), che sono riuscite a penetrare i livelli più alti della conoscenza. Insomma, un esempio molto raro di esperienza live extra-ordinaria.

 

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Setlist Anneke Van Giersbergen:
Beautiful One (Agua de Annique cover)
4 Years (Lorrainville cover)
Wicked Game (Chris Isaak cover)
Circles - I'm on Fire (Bruce Springsteen cover)
Locked Away (The Gathering cover)
Wish You Were Here (Pink Floyd cover)
Drowning Man (U2 cover)

 

Setlist The Gentle Storm:

Endless Sea

Day Six: Childhood (Ayreon)
Isis and Osiris (Ayreon)
The Moment
Comatose (Ayreon)
Valley of the Queens (Ayreon)
Mad World (Tears for Fears cover)
Waking Dreams (Ayreon)
New Horizons
The Garden of Emotions (Ayreon)
Come Back to Me (Ayreon) (+ estratto da "Mrs. Robinson" di Simon & Garfunkel)

 

Encore:

Strange Machines (The Gathering cover)
A Day in the Life (The Beatles cover)
The Castle Hall (Ayreon)
My House on Mars (Ayreon)




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