Rock
ESCLUSIVA: ecco "Ritual", il nuovo video degli Spiral69


pubblicato in data 19/11/15 da Andrea Mariano
In ANTEPRIMA ESCLUSIVA, solo su SpazioRock, ecco a voi il video di "Ritual", brano che vede il ritorno degli Spiral69 e che anticipa il nuovo album "Second Chance".
 
Ecco come la band italiana descrive il loro ultimo lavoro:

“RITUAL” è la perfetta sintesi del sound raggiunto nel corso degli ultimi anni dalla band formata da Riccardo Sabetti, Enzo Russo e Andrea Freda. Il brano dai colori scuri a metà tra il post punk, il rock e la new wave, racconta di una dipendenza tra due persone sul piano fisico, una dipendenza distruttiva come una droga subdola che ti costringe a volerne, come un rituale, ancora e sempre di più.

Il video che accompagna “RITUAL” è stato scritto e diretto dallo stesso Riccardo Sabetti ispirandosi alle opere visive di Mark Romanek, e ci racconta, in modo onirico un ambiente oscuro, dove attorno ad un rito di purificazione dell’anima (ispirato ad un vero rito medievale), si muovono personaggi che rappresentano la purezza, la sensualità e la violenza.

“RITUAL” sarà disponibile in tutti digital store dal 1 Gennaio 2015, prodotto da Rehab Records, distribuito Believe Digital, edizioni IRMA Records.

 
Per saperne di più, abbiamo scambiato due chiacchiere direttamente con gli Spiral69:
 
Il video di "Ritual" è molto forte, così come il testo stesso della canzone. Da quale visione (reale o immaginifica) o da quale esperienza è scaturito il testo? E da quali basi e da quali ispirazione siete partiti per la realizzazione del video?

Il testo di RITUAL parla di dipendenze, affettive, nocive, carnali... È una metafora di questi tempi, cerchiamo e dipendiamo spesso da cose inutili, da persone che ci levano la felicità, da posizioni sociali fantasma che accrescano il nostro ego nel mondo, dal sesso come potere... In questa canzone, l'amore non c'entra nulla, anche se si ha l'impressione si parli di due "amanti".

Per quanto riguarda il video, abbiamo volutamente deciso di girarlo in modo un po ostico, la musica ha vari aspetti e in questi tempi di certo non facili, bisogna esprimere anche il lato più oscuro della vita.
La visione di fondo nasce dalla rappresentazione in chiave romantica della riproduzione di un rito medievale cristiano che "serviva" a purificare le presunte streghe. Non entro nei particolari reali del rito perché erano davvero molto violenti e disumani, e il più delle volte, le "purificate" non sopravvivevano... Noi abbiamo cercato di rendere l'idea in modo onirico ed estetico, ambientando il tutto in un non-luogo popolato da personaggi che rappresentano la guerra (il generale), la purezza (la bambina) e la sensualità (la ragazza che danza).

Per rappresentare visivamente il tutto, ci siamo ispirati al grande Mark Romanek, uno dei registi di video più influenti degli ultimi vent'anni. Lui ha sempre saputo ricreare luoghi fantastici, raccontando suggestioni senza scadere nei banali plot raffigurativi di fiction... Questo video è anche un po una sorta di tributo, modesto, al suo lavoro.
 
Tra tutti i brani che avete preparato per il vostro nuovo disco "Second Chance", come mai la scelta del singolo anticipatore è ricaduta proprio su "Ritual"?

"Ritual" è la perfetta espressione musicale del punto raggiunto da Spiral69 dopo 8 anni di vita, centinaia di concerti in giro per il mondo e la nostra coesione come band, inoltre nel suono e nella composizione di Ritual ci sono molte delle influenze dei gruppi che abbiamo ascoltato e che ci hanno formato.

L'8 gennaio 2016 uscirà il vostro nuovo album. Nei due anni trascorsi dal precedente EP "Alone" avete vissuto numerose esperienze esaltnti e formative. Quale è l'episodio e la persona che vi ha maggiormente influenzato e fatto maturare in questo lasso di tempo?

Suonare all’estero è sempre un’esperienza formativa, incontri musicisti, persone che hanno culture diverse dalla tua con le quali poi rimani in contatto e che senti spesso. E soprattutto ti fa capire che la musica non è morta (come in Italia), che ai concerti la gente ci va e compra addirittura i CD!

Per la persona mi viene facile dire Steve Hewitt, su tutto ricordo le prove che facemmo per i concerti che abbiamo fatto con lui. Sono state uno sballo, sembrava il ragazzino che stava suonando per la prima volta con te, ci chiedeva se poteva rifare il pezzo e poi se era venuto bene! Si Steve, è venuto bene!

Anche dal vivo suonarci è stato un piacere… A volte ti capita la fortuna di incontrare queste persone e se “stai attento” forse impari qualcosina…

Il prossimo obiettivo da raggiungere, conquistare e superare?

Prossimo obiettivo da raggiungere è continuare a divertirci facendo la musica che amiamo fare, soprattutto suonandola dal vivo. Ci piacerebbe suonare in Giappone, già vendiamo qualche disco laggiù, magari questa è la volta buona.
 
Date tre motivi ad un amante del rock per iniziarvi a seguire e attendere trepidante "Second Chance"

Siamo una band che cerca sempre strade nuove, ricerca suoni differenti e prova a non essere mai uguale a se stessa, nel corso degli anni abbiamo sempre provato a reinventarci rischiando anche di perdere fans legati al nostro sound iniziale, siamo partiti da ballads romantiche acustiche, arrivando all'elettronica del synth pop passando per il neofolk...quindi aspettatevi un ulteriore trasformazione in Second Chance (e così credo di aver dato le 3 risposte tutte insieme!).