E gli americani in qualche maniera sanno che non sarà facile trovare degli eredi tra le band più giovani, partendo dal titolo del loro stesso album: "Last Of A Dying Breed". Ovviamente, questo non significa che all'interno del successore dell'ottimo "God&Guns" troverete melodie strazianti e drammatiche. I Nostri non sono mai cambiati da un punto di vista musicale, anzi, affrontano il mondo che gira a velocità vorticosa con il consueto rock dalle calde venature blues e con la solita grinta. La titletrack non è che un esempio assolutamente calzante di energia, con un Johnny Van Zant graffiante e potente, come nella trascinante e scoppiettante "Good Teacher", dal ritornello semplice, ma come sempre cantabile. A proposito di cantabilità, i Nostri non hanno perso lo smalto nemmeno nelle ballate e nei brani più lenti, quelli da cantare a piena voce nei concerti - come quello a cui abbiamo assistito lo scorso Giugno a Vigevano; grazie allo splendido contributo del tastierista Peter Keys, la voce di Van Zant raggiunge picchi emozionanti come in "Ready To Fly", oppure "Something To Live For".
"Last Of A Dying Breed" non ha la potenza o l'intensità di "God&Guns", ma non si può certamente dire che sia un lavoro poco ispirato, tutt'altro. Non mancano brani più raffinati e ricercati, come "Honey Hole" o "Mississippi Blood", che presentano delle buone idee da un punto di vista compositivo, e, soprattutto nell'ultimo brano menzionato, un buon assolo di chitarra. Due piccole chicche che tutto sommato si distinguono rispetto al resto dei brani presenti sull'album. La chiusura del full-length, "Start Livin' Life Again", è un brano dalle cui atmosfere più acustiche ed essenziali trasuda tutto lo spirito southern rock "made in Jacksonville". Sicuramente una chiusura ad effetto ben riuscita da parte dei Lynyrd Skynyrd.
Se cercate del southern rock veramente di buona fattura, ben prodotto e mai noioso, da decenni il nome giusto è quello dei Lynyrd Skynyrd e "Last Of A Dying Breed" in qualche modo - ben lungi dall'essere arrogante o poco umile - ribadisce che dopo questa band, forse, nel genere ci sarà un enorme vuoto. Nel frattempo, riempiamo il silenzio con la grinta e l'energia della musica dei Nostri, e scaldiamoci, sognando il caldo sole della Florida e le praterie americane.