"Finalmente!" è la prima esclamazione che il sottoscritto ha pronunciato non appena le ultime note di "Snakes & Bones" sono svanite nell'aria. E, no, non è stato un "Finalmente!" da interpretare come sollievo per la fine di improbabili sofferenze uditive, tutt'altro; è stata anzi un'esclamazione di pura e sincera gioia e gratificazione. Finalmente, i Bad Bones hanno compiuto il salto qualitativo decisivo che permette loro di confermarsi come una delle realtà Hard & Heavy più valide, solide ed incisive d'Italia.

Senza nulla togliere all'ottimo lavoro in sede d'arrangiamenti e d'esecuzione di tutta la band, il merito principale è da trovarsi nella voce di Max Malmerenda, new entry che ha trasformato la band in un poderoso, ruggente quartetto. Non ce ne voglia Meku, ma il nuovo arrivato è davvero il valore aggiunto che serviva alla band. Brani come "Am I Walking Alone?", "Bugs Lane", "Don't Stop Me", "Gasoline Rock" (la migliore del lotto), la bellissima ballad "Follow The Rain" non hanno nessun punto debole particolare, dimostrando anzi che i Bad Bones sanno amalgamare gli stilemi fondamentali del genere con un gusto personale davvero ottimo, rimanendo classici eppure originali, fedeli ad una certa tradizione eppure capaci di apportare sferzate di personalità dove serve.

Hard & Heavy sporco, polveroso, graffiante e dal retrogusto che sa di kerosene. "Snakes & Bones" è il punto d'arrivo del neo-quartetto in termini di qualità, il punto di partenza in termini di grandi opportunità che la band ha ora dinanzi la sua polverosa strada. Birra alla mano, non possiamo che brindare per l'ottimo lavoro svolto, auspicando che i Nostri continuino su questa strada.