Bad Bones
A Family Affair

2010, Madhouse Music
Hard & Heavy

Recensione di Andrea Mariano - Pubblicata in data: 02/04/11

Dodici tracce di hard rock potente, sanguigno e diretto, sporcate da velati tocchi più tipicamente heavy metal. I Bad Bones non sono esattamente degli sprovveduti: basterebbe sapere la presenza dell'ex bassista dei White Skull Steve Balocco per esser sicuri della bontà di fondo del prodotto. Anche gli altri componenti, Raffaele Balocco e Domenico Borra, sono reduci da esperienze di un certo livello.


A Family Affair” non rivoluziona minimamente il genere Hard & Heavy, né minimamente è nelle sue intenzioni, ma più che un difetto questa è una certezza sul fatto che i Nostri si sono concentrati per suonare nel migliore dei modi il tipo di musica che conoscono meglio. “Modern Times” è un ottimo benvenuto, brano duro e con certe soluzioni più care al metal che all'hard rock, ha l'appeal giusto per esser apprezzato da una larga fascia di rockers, “Street Dog” è esplosiva e grintosa, ottima per innescare un bel pogo in sede live, e la citazione di “Little Wing” di Jimi Hendrix all'inizio di “Ghost Town Blues” si rivela una bella trovata ottimamente implementata. Da buon album hard,  in “A Family Affair” non mancano alcuni episodi un po' più oscuri, ed ecco che “Run Over Me” inizia con un giro di basso spettrale per poi esplodere ed essere invasa da ritmiche dalle vaghe rimembranze maideniane, salvo poi avere toni quasi ossessivi verso la fine, dove d'improvviso torna lo stesso giro di basso iniziale, questa volta accompagnato da una leggera chitarra melanconica. La chiusura del disco, inaspettatamente pacifica e placida, è affidata alla bella ed acustica “Don't Let The Spirits Get In”, dove la voce di Domenico ottiene risultati migliori che negli altri episodi.


Il difetto principale dell'album è, tuttavia, proprio la voce: sebbene sia generalmente graffiante ed incisiva, ci sono momenti durante i quali si nota una certa difficoltà, passaggi in cui vengono adottate soluzioni un po' forzate per evitare di dover arrivare a livelli per Domenico obiettivamente inaccessibili. Ciò non vanifica del tutto l'intero lavoro della band, che si dimostra comunque assolutamente convincente, ma con un nuovo cantante i Bad Bones potrebbero attuare il passo qualitativo finale.


In definitiva, la seconda prova del trio piemontese è piuttosto soddisfacente, incisiva e graffiante quanto basta per appagare le orecchie di tutti gli appassionati delle sonorità hard rock più dure e sporche.





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