Marcello Capra
Preludio Ad Una Nuova Alba

2010, Electromantic Music
Folk

Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 25/06/10

Lulù, Praga, il buon vino, la costa turchese, i temporali, Valle Stretta, Paesi Baschi, treni lenti, la Toscana, i grandi del mio strumento”.

L’elenco che vi ho appena presentato sono le fonti di ispirazione che Marcello Capra dichiara di aver utilizzato, nell’unica nota disponibile nel booklet del disco, per la composizione del suo ottavo album solista, un album che, ve lo dico subito, se lo pensate essere “folk” in termini convenzionali, decisamente sbagliate ad inquadrare.

Urge un’introduzione: Marcello Capra ha iniziato la sua carriera musicale nel 1971 fondando il gruppo rock progressive Procession, salvo quindi progressivamente – scusate il gioco di parole – sviluppare uno stile chitarristico sempre più personale, che lo ha reso uno dei leader europei del cosiddetto movimento “flatpicking”. Quello che abbiamo per le mani, quindi, è un disco strumentale per sola chitarra acustica (Un’Ovation Legend, se si vuole essere precisi), in cui il Nostro Chitarrautore – come lui ama definirsi - riesce sì a farci scorgere tutte le fonti di ispirazione citate ad inizio articolo, ma forse non con la forte intensità emotiva cui corrisponde, invece, una potentissima capacità tecnica profusa lungo tutta la durata del disco.

Una volta ebbi una chiacchierata informale con Riccardo “Corde Oblique” Prencipe, egli mi disse che non si riteneva affatto un grande esecutore tecnico della chitarra classica; in effetti, sentendo Marcello Capra all’opera non posso che dargli ragione. Tuttavia, Riccardo sa infondere al suo strumento un’emozione unica non dettata dalla tecnica, ma piuttosto dalla commistione di stili e sapori mediterranei che creano quel quadro sonoro così affascinante tanto da meritare l’eccellenza praticamente ovunque, nella sua discografia (fate una breve ricerca nel nostro database, lo constaterete voi stessi).

Qui, invece, non bastano i ritmi giocosi di “Danza Turchese”, piuttosto che il nervo di “Danza Verde” o, ancora, la crepuscolare “Omaggio a Lulù” per andare oltre ad una breve reminescenza che sbiadisce immediatamente di fronte ad un’esecuzione sì impeccabile, ma piuttosto sterile se non si è già in un qualche modo predisposti al tipo di proposta musicale. Quello che voglio arrivare a dirvi, signori, è in fondo questo: che laddove il folk chitarristico di Riccardo tradisce una forte trasversalità, tanto in Capra c’è una certa selettività, una forte richiesta di dedizione che non tutti gli ascoltatori, purtroppo, sono in grado di soddisfare. Per questo motivo, per chiunque apprezza già questo pregevole musico “Preludio Ad Una Nuova Alba” non è che l’ennesimo, ottavo probabilmente, capolavoro in discografia. Per tutti gli altri, invece, un lavoro in cui sarà estremamente difficile arrivare sino in fondo in un’unica soluzione di ascolto.



01. Preludio
02. Danza Verde
03. Omaggio a Lulù
04. Corsari
05. Danza Turchese
06. Gocce
07. Tipsy Guitar
08. Presagio
09. Danza Russa
10. La-Sol-Fa-Mi
11. Bassa Marea
12. Vento Teso
13. Canto Di Mare
14. Tracce Mediterranee
15. Aura

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