Diabulus In Musica
Secrets

2010, Metal Blade
Symphonic Metal

Recensione di Marco Belafatti - Pubblicata in data: 12/08/10

I Diabulus In Musica provengono dalla Spagna e si sono formati nel 2006. “Secrets” è il loro album d'esordio, un disco che senza scostarsi minimamente dai canoni del symphonic metal con voce femminile è riuscito ad attirare su di sé numerose attenzioni, come quelle di Ad Sluijter (ex chitarrista degli Epica), che si è fatto carico del missaggio, o quelle dell'onnipresente Sascha Paeth, qui in veste di produttore (in compagnia di Simon Oberender e del fido compagno di squadra Miro). I nomi degli ospiti che figurano su questo lavoro non sono meno altisonanti di quelli già citati: ad impreziosire le trame di “Secrets” troviamo infatti Maite Itoiz (soprano), Ariel Hernández (tenore), già membri dell'ensemble di musica antica Nova Lux, ma anche Laura Vallejo (viola, London Philharmonic Orchestra) e Sergio Ramírez (violino, Spanish National Broadcast). Last but not least, la presenza del sigillo di casa Metal Blade è già sufficiente per risvegliare l'interesse dell'ascoltatore medio.

Cosa propongono, dunque, questi quattro ragazzi oltre ad un biglietto da visita di tutto rispetto? Una sana dose di metal dai chiari intenti gotici e sinfonici, trainato dalla soave voce di Zuberoa Azánrez (solo occasionalmente veniamo assaliti dai grunts del tastierista Gorka Elso e dagli scream del chitarrista Adrián M. Vallejo), ma non solo. I Nostri sembrano avere assimilato alla perfezione la lezione impartita dai primi After Forever e dagli Epica (soprattutto), tant'è che le somiglianze con le ultime produzioni della band di Mark Jansen si fanno evidenti in più di un'occasione. Non che questo sia necessariamente un difetto; anzi, noi stessi avevamo profetizzato che un album del calibro di “Design Your Universe” avrebbe influenzato pesantemente qualsiasi newcomer della scena symphonic. I Diabulus In Musica si destreggiano più che bene tra le molteplici influenze del proprio sound: si va dal thrash di “Lies In Your Eyes” alle cavalcate power (“New Era”), dall'oscurità gotica di “The Forest Of Ashes” all'appeal commerciale di “Nocturnal Flowers”, probabilmente il brano più trascinante del platter, fino a sfociare nella più classica ballad per piano e voce (“Lonely Soul”).

Certo, un po' di originalità non avrebbe guastato, ma il quartetto di Pamplona può già contare su un bagaglio di influenze molto più vasto rispetto a quello della concorrenza, piuttosto che su una cantante dotata di un timbro personale e riconoscibile o su una sezione ritmica che non lesina in termini di potenza (quando il metal prende il sopravvento) e raffinatezza (là dove la classe sinfonica di veri e propri strumenti ad arco intesse trame dal fascino esotico e senza tempo). Partendo da queste considerazioni, i Diabulus In Musica potranno costruire in men che non si dica qualcosa di realmente interessante.



01. Renaissance
02. Come To Paradise
03. Nocturnal Flowers
04. Evolution’s Whim
05. New Era
06. Lies In Your Eyes
07. Lonely Soul
08. The Seventh Gate
09. Isthar
10. Under The Shadow (Of A Butterfly)
11. Beyond Infinity
12. The Forest Of Ashes
13. St. Michael’s Nightmare

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