Aeon
Path of Fire

2010, Metal Blade
Death Metal

Recensione di Stefano Risso - Pubblicata in data: 13/08/10

Aeon, “Path of Fire”: per la serie “contenti loro, contenti tutti”. Per chi ha un minimo di ascolti estremi alle spalle, gli Aeon non sono certamente una novità: svedesi, death metal, violenza a pioggia e attitudine a prova di bomba. Ottimi mestieranti del genere, arrivati al traguardo del terzo album.

Come al solito, quando si parla del devastante combo svedese, non si possono non toccare almeno due punti fondamentali, ovvero la totale mancanza di originalità, unita a una perfezione formale davvero invidiabile. Agli Aeon evidentemente piace essere etichettati come “followers”, ottimi ma sempre followers, alle prese con un death che di svedese non ha nulla, abbracciando in pieno la corrente americana. Morbid Angel, Deicide (più per le tematiche anticristiane) e soprattutto Cannibal Corpse, sono le muse che guidano la direzione stilistica dei nostri, dettando alcuni canoni che, nella loro concezione di musica, non devono o non possono essere superati.

In questo modo ci troviamo tra le mani un prodotto,”Path of Fire”, che a seconda di come ci si approccia può risultare una cavalcata esaltante, o l'ennesima riproposizione del canovaccio guidato dai maestri citati sopra. Undici pezzi finemente studiati, in cui gli Aeon danno nuovamente sfoggio della grande perizia strumentale ormai nota al pubblico, tra decine e decine di riff che si rincorrono senza sosta, stacchi continui dal groove a volte incontenibile, assoli ben piazzati, ecc... Peccato che di originalità e di personalità non se ne trovano nemmeno a cercarle, trasformando “Path of Fire” in un insieme di idee riciclate, confezionate con grande professionalità, ma pur sempre di qualcun altro.

Difficile esprimere un giudizio, se premiare la capacità degli Aeon di saper scrivere comunque buonissime e devastanti canzoni, aiutati dal mixaggio sapiente dell'ormai guru Erik Rutan, o punire la totale mancanza di progressione stilistica e personalità. Personalmente direi che la bilancia pende più verso la seconda ipotesi, troppo pesante, in una scena odierna piena di gruppi che cercano una propria strada, l'ombra della scopiazzatura di qualità. Probabilmente in altri ambiti gli Aeon avrebbero ricevuto onori a tutto spiano e raggiunto lo status di star internazionali (chi ha detto Airbourne?), ma quando si ha a che fare col death (o con l'estremo in generale), lo sport preferito è spaccare un capello in quattro... Peccato, resterà comunque la soddisfazione di venire nominati nientemeno che da Alex Webster (Cannibal Corpse), come uno dei propri gruppi preferiti. E non è cosa da tutti.



01.Forgiveness Denied

02.Kill Them All

03.Inheritance

04.Abomination To God

05.Total Kristus Inversus

06.Of Fire

07.I Will Burn

08.Suffer The Soul

09.The Sacrament

10.Liar In The Name Of God

11.God Of War

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool