Karenina
Il Futuro Che Ricordavo

2012, My Place Records
Indie Rock

Una crisalide di un Triste Colore Rosa rinasce come farfalla colorata dal nome Karenina
Recensione di Marco Belafatti - Pubblicata in data: 28/02/12

Dopo averci insegnato come “Scomparire In 11 Semplici Mosse” i Triste Colore Rosa muoiono e rinascono sotto forma di nuova entità musicale – fedele al progetto originario – che stupisce per la scelta di un nome, Karenina, in grado di viaggiare attraverso la Transiberiana e i monti Urali con un capitolo di storia letteraria in valigia ed approdare nel Bel Paese per rimarcare la sua estrazione 100% italiana. Tanto di guadagnato per il quintetto lombardo: in questi ultimi due anni Enrico Brugali (batteria), Francesco Bresciani (voce e chitarra), Francesco Zini (basso), Giuseppe Falco (chitarre) e Ottavia Marini (tastiera, piano, synth e cori) hanno lavorato di cesello sui buoni spunti dell'esordio autoprodotto (un album a cavallo tra sofismi alternativi e drammi adolescenziali cari al mainstream d'autore), donando all'insieme una dimensione professionale che si riflette innanzitutto nella produzione artistica affidata a Paolo Pischedda (Marta Sui Tubi) e nel mastering curato da Max Trisotto (già al lavoro per Jennifer Gentle, ValentinaDorme, Northpole e gli stessi Marta Sui Tubi, che ai Nostri hanno “prestato” anche il violoncello di Mattia Boschi).

Ma Karenina non è soltanto luogo di incontro tra giovani promesse e volti noti della scena italiana; Karenina è anche – e soprattutto – una realtà musicale vivida, che coinvolge e seduce l'ascoltatore nelle dieci tracce che compongono “Il Futuro Che Ricordavo” (32 minuti di musica in totale, a sottolineare l'incredibile accessibilità del prodotto). Indie rock dalla predominante componente testuale in cui emergono i (soliti) rimandi ai Radiohead, sapientemente filtrati attraverso un'ottica che non disdegna incursioni nella (nuova) musica d'autore del nostro paese. Per cui, senza scomodare paragoni con il progetto di casa nostra che più di tutti incarna questa recente ondata di vitalità e ispirazione trasversale (Amor Fou, molto più avanti, rispetto ai Karenina, per quanto concerne il valore intrinseco della proposta), possiamo dire che i Nostri si stanno pian piano imbarcando in un esperimento quantomeno simile, ovvero la creazione di un'opera d'arte a tutto tondo che abbracci note, immagini e parole in un elegante e sensazionale unicuum (vi rimandiamo, a questo proposito, alla corposa intervista in allegato, grazie alla quale potrete scoprire le riflessioni alla base del titolo dell'album e dei vari brani).

“Il Futuro Che Ricordavo” – ormai l'avrete capito – è un disco che non ha paura di osare, anche laddove le sue liriche raccontano con un pizzico di cinismo storie di ordinaria e nazionalpopolare amarezza, accompagnando cavalcate tra l'acustico e l'elettrico (“Chiara Lavora In Politica”), per lasciare poi spazio al disincanto naif di “Le Macchine Da Scrivere” e all'inebriante senso di liberazione di “Il Giorno Più Bello”. Un senso di liberazione che passa attraverso il primaverile pop rock di “Soffiaci Sopra” e si schiude – perché no – nell'introspezione simil-post rock di “Tutto Il Freddo”. Un po' come camminare sull'orlo di un precipizio su una fila di tasti bianchi e neri, con la consapevolezza di poter spiccare il volo da un momento all'altro... E poi via di nuovo, “Oltre Tutto Questo”, oltre le vette mozzafiato di un alternative rock di ampio respiro internazionale, ad ascoltare le tristi storie di Esther Grenwood, mentre “un passo più in là la città precipita”.

E se “non dovremmo mai fidarci della verità”, se guardando i “personaggi nelle foto in bianco e nero” è un po' “strano pensare che anche loro facevano l'amore”, noi, una volta tanto, preferiamo fidarci e confermiamo che non è altrettanto strano pensare che i Karenina, con questi rosei presupposti, faranno strada. Eccome se ne faranno.





01. Chiara Lavora In Politica
02. Le Macchine Da Scrivere
03. Il Giorno Più Bello
04. Il Futuro Che Ho Dimenticato
05. Soffiaci Sopra
06. Tutto Il Freddo
07. Oltre Tutto Questo
08. Colore
09. Come Esther Greenwood
10. Gli Anni Del Piombo

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