Fomento
To Persevere Is Diabolical

2012, Coroner Records
Thrash

Recensione di Eleonora Muzzi - Pubblicata in data: 25/03/12

Il pubblico italiano è sempre stato esigente, almeno per quanto riguarda i prodotti di artisti propri connazionali. Ognuno di noi, almeno una volta, ha sentito qualche amico o conoscente lamentarsi del fatto che in Italia ci siano poche band valide e che solo quelle “vendute” (per non dire di peggio) riescano a diventare famose. Io almeno, ho sentito questa frase, o cose simili, molto, molto spesso, con mio sommo rammarico. Nel marasma del metal italiano, più o meno estremo, si ergono dritti e fieri i romani Fomento, che con il debut album autoprodotto di due anni fa (“Either Caesar Or Nothing”) attirarono parecchia attenzione da parte di critica e pubblico e che nella primavera 2012 tornano a farsi sentire con “To Persevere Is Diabolical”. Se è vero che il secondo album per una band è quello più difficile, allora i Nostri se la sono cavata più che bene.

Dediti, a loro dire, ad un genere tutto particolare denominato slayer-core, i Fomento partono alla carica con questo nuovo full-length. Una brevissima intro con qualche parola in latino che funge da ipotetico ponte tra questo album e il precedente, e si parte subito alla carica con “The Skeleton Coast”. E da lì in avanti è una discesa all'inferno e ritorno, fatta di riff di chitarra talmente solidi da risultare come sassate in faccia all'ascoltatore, accompagnata da una batteria in fiamme che martella le orecchie e il cervello, e che soprattutto costringe a muovere una qualche parte del corpo, che sia la testa o un piede sotto la scrivania.

Con la giusta dose di thrash old school e influenze death, abbastanza palesi in “Predominance” e “The Mud Machine”, “To Persevere Is Diabolical” costituisce un'autentica perla del thrash italiano, grazie ad un songwriting creativo ma allo stesso tempo solido e ben piantato sulle sue basi marmoree e ad un'eccezionale capacità di esecuzione da parte dei quattro. Le doti vocali del bassista e frontman Marco Krasinki si esprimono al meglio, il suo scream è potente e ben allenato, anche se il vero banco di prova per questo frangente sarebbe il live. Non da meno sono gli altri componenti della band, Fabrizio Damiani e Tommy Aurizzi alle chitarre e Umberto Maliziotti dietro le pelli. Abbiamo già citato la batteria martellante e a dir poco esplosiva, ma una menzione d'onore va fatta anche alla coppia di chitarristi. Le ritmiche presentano ben poche sbavature e sempre in secondo o addirittura terzo piano, mentre gli assoli, per lo più brevi e incisivi, si incastrano perfettamente nell'architettura generale dei brani, ponendo il giusto accendo dove è necessario.

Una piccola nota a parte se la merita “Necropotency”, brano che già da qualche tempo è stato messo a disposizione del pubblico tramite Youtube tramite il canale ufficiale di Coroner Records, che non è altro che una breve ma intensa presa per il c..., pardon, per i fondelli di tutte le reunion band che da qualche anno a questa parte spuntano come margherite a primavera. Nel mirino dei Fomento passano Anthrax, Rage Against The Machine, Skunk Anansie, addirittura gli Oasis. A leggere il testo con senno di poi è buffo, perché si ipotizza la reunion dei Black Sabbath in seguito alla morte di Ronnie James Dio.

Per chiudere, non rimane altro che congratularsi con la band per l'ottimo lavoro svolto, perché con questo secondo album il quartetto ha decisamente stracciato lo stereotipo che vede il secondo album sempre peggiore del primo, nel caso questo sia particolarmente ben riuscito, ma anzi, la band è riuscita a rinnovarsi e a portare la propria musica ad un livello superiore. Un'evoluzione che, vista dall'esterno, fa sempre piacere. A partire dall'artwork di copertina, in cui troviamo un cerbero incatenato alle porte dell'inferno, e dal titolo dell'album che cita una frase latina diventata d'uso comune attribuita a Sant'Agostino (la prima fonte nota è però di Cicerone), i Fomento ci regalano quaranta minuti di magnifico thrash tiratissimo e malvagio. Che continuino a perseverare quanto vogliono!



01. Beware The Ides Of March
02. The Skeleton Coast
03. Devil's Trill
04. The Dysteleogical Argument
05. Predominance
06. Monster Mobster
07. Desecrator
08. Blood Pact
09. The Mud Machine
10. In The Sixth Day
11. Necropotency
12. On My Father's Grave

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