Vedere Klaus Schulze all’opera con la sua musica è sicuramente qualcosa di unico e straordinario: perso in mezzo a tonnellate di tastiere, sintetizzatori e Moog, questo signore tedesco in bianco viaggia, con la sua sedia di pelle a rotelle, tra milioni di suoni campionati e tra schiere imponenti di armadi di equalizzatori, il tutto con la precisione del chirurgo e la professionalità dell’artigiano.
Ebbi già modo di entrare in contatto con la musica di Klaus Schulze dovendo recensire il suo ultimo album “Farscape”, nato dalla collaborazione con la leggenda vivente Lisa Gerrard, e già in quella sede ribadii un concetto: la musica di Klaus Schulze è impossibile da recensire, oggettivamente.
Impossibile, difatti, cercare di giudicare con obiettività l’impulso artistico di questo genio dell’elettronica, un uomo che non studia nulla e si abbandona alla pura improvvisazione, attimi unici catturati su supporto digitale.

Anche per questo “Dziekuje Bardzo” farò lo stesso: mi limiterò a descrivere e a valutare l’opera per come è strutturata e si presenta, lasciando a voi l’arduo compito di stabilire se, musicalmente, potete entrare in contatto con l’universo di Klaus Schulze, coadiuvato dalla divina voce di Lisa Gerrard (vocalist degli oramai defunti Dead Can Dance, per chi non lo sapesse).
Cominciamo col dire che la tracklist che vedete non è uno scherzo: sono solo 3 i brani proposti dal tedesco in quel di Varsavia; un ritorno in Polonia, dove Schulze ha i suoi fan più accaniti, dopo ben 25 anni di assenza. Capite bene la portata dell’evento.
3 brani dicevamo, composti… o meglio: nati freschi freschi sul posto esclusivamente per quest’occasione, per una durata complessiva di 100 minuti… Fate voi due conti, e, se rileggerete quanto ho scritto sinora, forse capirete perché non voglio parlarvi della musica proposta in questo Dvd… se non per dirvi questo: rispetto a “Farscape”, le 3 canzoni di “Dziekuje Bardzo” hanno un mood più disteso e sacrale, un’atmosfera più vicina agli Enigma rispetto alla trance d’autore tipica del nostro compositore.
Inoltre, la prima traccia è completamente strumentale, per cui i fan di Lisa Gerrard sono avvisati che la loro beniamina interviene “solo” su 2/3 del concerto.

La qualità audio/video del Dvd è davvero impeccabile, e per un mastermind della tecnica quale Mr.Schulze non si può davvero che pretendere la perfezione.
Si distingue per cristallinità, e non potrebbe essere altrimenti, la traccia DTS, dove la spazialità dell’ambiente è assicurata da una suddivisione quasi paritaria di tutti e 6 i canali a disposizione, rendendo ogni loop un’esperienza sonora davvero pregevole.
Anche la voce di Lisa Gerrard è stata trattata, in fase di mixing, al pari di tutti gli altri strumenti, per cui, a seconda dell’impostazione del vocalizzo, non viene per lei sfruttato esclusivamente il canale centrale (come si è soliti fare in tutti i Dvd musicali), ma spesso c’è un riverbero spalmato sui canali frontali e posteriori, ed il tutto crea un meraviglioso e confortevole effetto avvolgente.
Come extra, ci viene presentato un documentario dal titolo “In The Moog For Love” (cogliete la citazione cinefila?), una dettagliata ricostruzione delle fasi che hanno portato alla realizzazione del concerto impreziosita da una ricca intervista a Lisa Gerrard (parlando di lei: sia chiaro che anche vedere Lisa Gerrard in azione è uno spettacolo davvero unico e sensazionale, ve lo assicuro).

Bene, tirando le somme il prodotto è decisamente ottimo. Certo, è ben lontano dall’opulenza di Dvd doppi arricchiti da live cd, anche perché la versione cd di questo lavoro sarà venduta a parte come un set di 3 dischi (due cd con questo concerto ed un cd di un concerto tenuto la sera prima a Berlino).
Detto questo, la cura riservata in fase di authoring è più che evidente, ed i fan della musica di Schulze non dovrebbero assolutamente lasciarsi sfuggire questa ennesima testimonianza filmata di un genio (o un pazzo – questione di prospettiva) all’opera.