U.D.O.
Infection

2009, AFM Records
Heavy Metal

Recensione di Alessandra Leoni - Pubblicata in data: 22/09/09

Anche i teutonici e titanici U.D.O., capitanati da Udo Dirkschneider (ex-Accept), propongono, come alcune band fanno ultimamente, il classico "antipasto", prima dell'uscita del vero e proprio album, ovvero l'EP "Infected", che contiene qualche canzone che sarà presente anche nell'album, e qualche traccia nuova e mai sentita prima d'ora.


Di questo EP si riescono ad apprezzare molto bene le prime tre tracce: "Infected" è caratterizzata da una batteria martellante, con ottimi riff di chitarra, accattivanti e che dettano il ritmo vorticoso e trascinante di questo brano al cento per cento heavy metal. La voce di Udo, graffiante, acuta e gracchiante è assolutamente inconfondibile.
"Systematic Madness" è assolutamente un buon brano, candidato a diventare il classico "tormentone" nella testa dell'ascoltatore, grazie al ritornello ripetuto in modo ossessivo: "Systematic madness, systematic madness!". Le chitarre sono protagoniste indiscusse di questa canzone, tra raffiche di note e riff virtuosi, veloci e ben eseguiti.
Il terzo brano di "Infected" è "Bodyworld", un pezzo ben eseguito, dalla ritmica ben cadenzata, senza troppe sorprese, con un buon ritornello che si memorizza molto facilmente ed un bell'assolo, né eccessivo nella velocità e nel virtuosismo, né anonimo e svogliato. Gli U.D.O. decisamente non hanno perso in grinta, né in aggressività, a giudicare dalle prime tre tracce.
"Planchet Soldat" è un remix di una canzone dal ritmo e dalle sonorità folk tipiche della Russia. Un brano piuttosto piatto, tuttavia gradevole, ma che spezza decisamente con il resto dell'EP.
L'ultima traccia "Poezd Po Rossii" (Il treno per la Russia) è sulla scia di quella precedente, anche se questa è stata presa da uno dei tanti live della band tedesca in terra russa. Decisamente divertente ed un omaggio simpatico ai fan russi, ma niente di più.


In buona sostanza, i primi tre brani di questo buon EP sono decisamente convincenti e ben eseguiti, tanto da far sperare bene per l'album intero, mentre le altre due tracce sono puramente dei riempitivi divertenti e piacevoli.

 





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