Inaspettato grande ritorno quello degli Hypocrisy, band svedese a dir poco famosa nell’ambiente death metal europeo e senza dubbio anche nel resto del mondo. Inaspettato per svariate ragioni: gli Hypocrisy erano letteralmente scomparsi dopo il bellissimo “Virus”, nell’ormai lontano 2005 e non davano segno di voler continuare, con un Peter Tägtgren tutto preso e indaffarato con il suo progetto Industrial Pain, una band che nasce come side-project, ma che ben presto diventa molto più famosa e richiesta nei principali festival europei. Questioni di tendenze dunque e il signor Tägtgren non è di certo uno che si lascia scappare una tale opportunità di guadagno.
Si giunge così al 2008, nell’assoluto silenzio e con un sito ufficiale bloccato a quattro anni prima senza recenti notizie sugli Hypocrisy. Peter Tägtgren, da bravo svedese perfezionista e testardo, prende quello che ha più volte definito “il suo album preferito degli Hypocrisy”, ovvero “Catch 22”, registra nuovamente le voci, lo mixa e rimasterizza per poi darlo in pasto ai fans ormai scoraggiati e afflitti, tra cui il sottoscritto... Senza però ottenere il risultato sperato! Bisogna aspettare ancora un anno quando si iniziano a sentire le prime voci di un probabile nuovo album, di un ritorno sulle scene. Ebbene, ottobre 2009, eccoci qui a parlare del nuovo disco: bentornati Hypocrisy! “A Taste Of Extreme Divinity” è esattamente l’album che non ti aspetti (dopo quanto descritto precedentemente), mostrandosi carico di classe e ispirazione, riportando gli Hypocrisy ai livelli a cui ci hanno abituati, quelli di “Hypocrisy”, “The Final Chapter” e “Virus”, per poi superarli e imporsi nuovamente a cavallo della scena death metal europea.
Fuoriclasse. Gli Hypocrisy sono dei fuoriclasse e lo dimostrano in ogni riff, in ogni passaggio, in ogni growl, con la potenza dei suoni e la maestria degli strumenti. Horg dimostra di essere uno dei batteristi migliori per questo genere di musica, non a caso si ritrova a suonare contemporaneamente anche con gli Immortal, mentre Peter Tägtgren si conferma nuovamente come uno dei più grandi cantanti e leader mai esistiti nel mondo dello Swedish. “A Taste Of Extreme Divinity” non ha bisogno di tanti giri di parole, arriva dritto in faccia con l’opener “Valley Of The Damned” e si sviluppa in ben undici brani per quasi un’ora di death metal che non annoia, sorprende e cresce dentro ad ogni nuovo ascolto. Gli ingredienti musicali sono esattamente quelli che hanno inventato gli Hypocrisy, con una componente melodica davvero ispirata. Su tutti spiccano brani come “Weed Out The Weak”, “Alive” e “Global Domination” in cui il growl di Peter si fa particolarmente cupo e cattivo.
Concludendo, mi sento di affermare con immensa soddisfazione che “A Taste Of Extreme Divinity” è un vero capolavoro e che gli Hypocrisy si confermano come uno dei gruppi migliori di sempre! Una piccola curiosità mi lascia con nuovi interrogativi: Alexi Laiho, leader dei Children Of Bodom, è da poco entrato a far parte della band come live-session-member alla chitarra... Chi si appresta ad andare ad un loro show si prepari ad un super gruppone, nel frattempo siete obbligati all’acquisto!
Hypocrisy
A Taste Of Extreme Divinity
2009, Nuclear Blast
Death Metal
Un inaspettato e grande ritorno per gli Hypocrisy
Recensione di Riccardo Calanca - Pubblicata in data: 23/10/09 01.Valley Of The Damned
02.Hang Him High
03.Solar Empire
04.Weed Out The Weak
05.No Tomorrow
06.Global Domination
07.Taste The Extreme Divinity
08.Alive
09.The Quest
10.Tamed "Filled With Fear”
11.Sky Is Falling Down
12.The Sinner (Digipack Bonus Track)