Dommin
Love Is Gone

2010, Roadrunner Records
Rock

Il "Love Rock" ha una nuova band tutta da scoprire, gli americani Dommin.
Recensione di Alessandra Leoni - Pubblicata in data: 29/01/10

Tutti gli amanti del cosiddetto "love metal/rock", i cui fondatori sono senz'altro i finlandesi HIM, troveranno nei Dommin dei validi discepoli e continuatori del genere.
La band americana, proveniente da Los Angeles, è giunta al debutto con l'album "Love Is Gone"; tuttavia, come potrete anche apprendere dalla videointervista, questi musicisti sono già attivi da circa un decennio e questo debut album rappresenta in un certo senso un sunto di quanto fatto sinora.


Il particolare che si percepisce già dai primi ascolti, è che i Dommin non sembrano affatto una band esordiente: tutti i brani sono ben costruiti, equilibrati e variegati, senza disperdere il messaggio di fondo che il fondatore della band, nonché chitarrista e cantante Kristofer Dommin, vuole lanciare, circa l'amore perduto e tutti i sentimenti e stati d'animo che lo riguardano. Inoltre, la voce di Kristofer costituisce uno degli aspetti più interessanti e gradevoli di quest'album: infatti, il cantante si destreggia cupo e graffiante tra i brani, mostrando sicurezza e scioltezza, senza così scadere nella cantilena fastidiosa di un amante probabilmente un po' troppo disperato.
Le canzoni proposte in "Love Is Gone" sono quindici, di qualità piuttosto uniforme, alquanto corpose e ricche di elementi dark e goticheggianti, di atmosfere eteree e malinconiche.
La prima traccia "My Heart, Your Hands" ne è un esempio interessante ed affascinante; si tratta di un brano decisamente rock e grintoso, accompagnato dal suono lento e mesto delle campane e sottofondi spettrali. "Dark Holiday" costituisce un altro ottimo esempio di atmosfere strane e cupe, dalle sonorità oserei dire tragicomiche e paradossali, per via delle tastiere che propongono un motivetto da siparietto comico, quando il tema proposto è tutt'altro che spensierato.
"Tonight", "Closure" e "New" sono brani più diretti ed aggressivi, dalle sonorità più rock ‘n' roll, ideali per un buon singolo. Una buona idea, sfruttata in modo saggio, è quella di aver messo tre brevi intermezzi "Evenfall Hollow", "Within Reach" e "One Eye Open", che fungono da introduzioni a tre canzoni del brano, e concedono un po' di respiro nell'atmosfera cupa e piovosa che si avverte in tutto l'album.
La fine dell'album è affidata ad un brano un po' diverso dagli altri, più elettronico ed etereo, "Honestly", dove il rock viene abbandonato per strizzare l'occhio - seppur in modo molto vago - ai Depeche Mode e alla suggestiva "Remember", affidata agli archi ed alle tastiere ed agli urli portentosi sfoggiati dal cantante.


La produzione è stata ben curata e questo ha garantito ai brani una buona dose di personalità ed una particolare varietà di sfumature. Sicuramente i Dommin hanno tirato fuori un buon debutto, con brani facilmente memorizzabili, accattivanti (senza mai scadere nello stucchevole) e ben strutturati. Confido in una loro ulteriore crescita e maturazione nel corso della loro carriera. Tutti coloro che tendono a prediligere brani strappalacrime e strazianti, con "Love Is Gone" non rimarranno di certo a mani vuote.





01. My Heart, Your Hands
02. New
03. Evenfall Hollow
04. Tonight
05. Love Is Gone
06. Dark Holiday
07. Without End
08. Within Reach
09. Closure
10. Making The Most
11. One Feeling
12. I Still Lost
13. One Eye Open
14. Honestly
15. Remember

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