Savatage
Return To Wacken

2015, Ear Music
Symphonic Metal

Basterà uno scarno greatest hits a raccontare la storia dei Savatage?
Recensione di Luca Ciuti - Pubblicata in data: 15/06/15

Dopo tante illazioni, speranze e richieste da parte dei fans, la reunion dei Savatage, e il loro show esclusivo al Wacken Open Air, è il ritorno più atteso del 2015. Sebbene negli anni, fra Trans Siberian Orchestra, Jon Oliva's Pain e i vari progetti solisti, la grande famiglia dei Savatage non abbia mai realmente tirato i remi in barca, soltanto adesso si può davvero tornare a parlare di una delle band più affascinanti di sempre. Nonostante l'evento non sia stato certo dettato da motivi artistici, bensì dal solito intercedere di promoters e discografici, nonostante non siano stati preventivati dischi in uscita, né in cantiere, nonostante il silenzio stampa sulla formazione che salirà sul palco più prestigioso al mondo, resta la discreta consolazione di poter ammirare una band unica nel suo genere che forse ha sempre raccolto meno di quanto le spettasse.


Non spenderemo troppe parole sui Savatage in questa sede ma, per quelli che ancora non li conoscessero, basti sapere che la band nacque da un'idea dei fratelli Jon e Chris Oliva, campioni del metal targato US, nonché autori di autentici capolavori quali "Hall Of The Mountain King", "Gutter Ballet" e "Streets", dischi di una bellezza incredibile capaci di associare melodie di stampo classic metal a derivazioni sinfoniche. Una favola prematuramente interrotta dalla morte, nel 1993, di Chris Oliva, geniale chitarrista tragicamente scomparso, a soli trent'anni, per un incidente stradale responsabilità di un'autista ubriaco. Negli anni che seguirono, i Savatage non saranno più gli stessi, ciò nonostante la band, caratterizzata dalla splendida voce di Zachary Stevens, sarà ancor più focalizzata su concept di stampo orchestrale fino all'uscita del mediocre "Poets And Madmen".


In attesa di capire chi suonerà cosa il fatidico 30 luglio, la Ear Music non ha perso tempo pubblicando una compilation dal titolo "Return To Wacken", giusto per rodare i motori in attesa del grande evento e dare la possibilità ai distratti di allinearsi con uno dei piatti forti della prossima edizione. Una raccolta che, per come è stata concepita, è quasi un insulto all'intelligenza dell'ascoltatore: si tratta infatti di un greatest hits che dovrebbe sintetizzare la carriera della band attraverso i brani più rappresentativi. In realtà siamo di fronte a un repertorio che mal si presta a trovate di questo tipo, i Savatage non erano infatti una band da hit e lo dimostrano i numerosi concept album che caratterizzeranno circa metà della loro produzione. Ci asterremmo dal tirarla per le lunghe sul senso dell'operazione. Si pensi però che, data la quantità di canali che esistono oggigiorno per ascoltare musica, una raccolta era forse l'ultima cosa di cui si sentiva il bisogno.

 

Il consiglio è quindi di lasciar perdere "Return To Wacken" dato che, in soldoni, equivale a un giro in modalità random su Spotify. Se siete davvero interessati alla band, potrete reperire facilmente i dischi del catalogo, per di più a prezzi onestissimi, sia in rete che sugli scaffali, inclusi quelli ingiustamente tralasciati dalla compilation (ci riferiamo a "Sirens" e "Power Of The Night"). Questo è davvero l'unico modo per onorare i Savatage in tutta la loro maestosità. Ai fortunati che riusciranno invece ad ammirarli dal vivo, al di là di tutto, l'augurio di godersi lo show.





01. Hall Of The Mountain King

02. Gutter Ballet

03. Believe

04. Chance

05. Edge Of Thorns

06. The Wake Of Magellan

07. Dead Winter Dead

08. Hourglass

09. Tonight He Grins Againa

10. Prelude To Madness

11. When The Crowds Are Gone

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