Russkaja
Peace, Love & Russian Roll

2015, Napalm Records
Folk Metal

Recensione di Stefano Torretta - Pubblicata in data: 31/07/15

I Russkaja non sono mai stati una band facilmente classificabile, ancor meno oggi, alla luce del quarto album della loro carriera, “Peace, Love & Russian Roll”. Le già amplissime influenze che possono essere ritrovate nel loro caratteristico sound, che vanno a pescare nella polka, nello ska, nella musica tradizionale russa, si arricchiscono ulteriormente con innesti di massicce dosi di rock, reggae, funk e perfino country. Un calderone di generi che in mano ad artisti meno dotati (o folli) sarebbe stato un fiasco totale a causa dell’impossibilità di convivenza di tali influenze, ma che invece in mano alla band austriaca dà vita ad un concentrato di energia, di varietà che risulta vincente, perfettamente ascoltabile e, soprattutto, totalmente ballabile.

I Russkaja, forse anche grazie all’ottimo lavoro svolto dalla Napalm Records nel tentativo di sdoganarli nel resto del continente europeo, si presentano ai loro fans con il miglior album della loro carriera. Innanzitutto proprio per l’estrema varietà di suoni e stili presenti nelle dodici tracce di “Peace, Love & Russian Roll”: nessuna ripetizione da un brano all’altro, vi è sempre un qualcosa di nuovo che attira l’attenzione dell’ascoltatore e rispetto agli album precedenti tutto ciò gioca in favore di una più elevata longevità d’ascolto. Anche all’interno di ogni singolo brano non vi è la presenza di un solo genere, ma molteplici elementi si susseguono per creare un battaglione di moderne creature di Frankenstein assemblate con pezzi di musica provenienti da tutto il globo. Altro fattore decisivo è l’uso di testi in inglese, che permettono al grande pubblico a digiuno di russo e tedesco di non lasciarsi solo trasportare dalla musica ma di dare maggiore sostanza con la comprensione anche delle parole. Un’aggiunta non da poco per una band che fino a solo pochi anni fa era relegata tra Germania ed Austria.

Nonostante le molteplici variazioni (sonore e canore), il vero punto fermo della proposta musicale della band è la voce di Georgij, roca al punto giusto, sempre caratterizzata da un marcato accento russo capace di trasmettere istantaneamente un senso di simpatia nei confronti del cantante. Che canti in spagnolo (“El Pueblo Unido”), in inglese (“Rock’n Roll Today”) o in russo (“Hometown Polka”), il risultato è sempre di altissimo livello, e perfino la ballad “There Was A Time”, interpretata con una dolcezza inusuale, alla fine risulta perfettamente inquadrata nello sfaccettato mondo della band austriaca. Da band internazionale e folk, gli elementi principali sui quali si fonda il suono dei Russkaja vengono dati da strumenti tutt’altro che elettrici: il violino di Ulrike, quindi, ma anche la tromba ed il potete (strumento a fiato, incrocio tra una tronba ed un trombone). L’effetto risulta in alcuni casi decisamente straniante, come quando capita di ascoltarli all’interno di un pezzo rock, ma la bravura della band è tale che l’accettazione di queste commistioni è pressoché immediata.

Grazie alla verve ed all’energia che caratterizzano ogni aspetto della vita dei Russkaja, sia in studio che dal vivo, i singoli brani, che potrebbero dare l’idea di risultare elementi a sé stanti, riescono a ricollegarsi in un unico mosaico estremamente coerente. La scelta di far uscire questo nuovo album in piena estate è decisamente vincente: il miglior rimedio per riprendersi dal caldo spossante di questi mesi è un ascolto di “Peace, Love & Russian Roll”. Da soli o con gli amici, al mare o in città, la contagiosa e vivace energia trasmessa dalle note della band non lascerà nessuno indifferente, ed anche il più incallito metallaro si ritroverà a muoversi al suono di ritmi tutt’altro che pesanti.




01. Rock’n Roll Today
02. Slap Your Face
03. Hometown Polka
04. There Was A Time
05. El Pueblo Unido
06. Lovegorod
07. Parachute
08. Let’s Die Together
09. Salty Rain
10. You Are The Revolution
11. Radio Song
12. Peace, Love And Russian Roll

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