Questi musicisti non arrivano dalla patria dei misteriosi zar e dei lunghi inverni e la loro proposta musicale non coglie nessuno degli aspetti più “freddi” di questa terra, bensì ricerca quella frenesia ballerina molto comune in Russia. Stiamo parlando degli austriaci Russkaja e del loro terzo album “Energia!”, un disco che racconta come l'apparente freddezza del popolo russo nasconda in fondo un’anima ben diversa.
“Energia!” è un album che incastona con disarmante semplicità svariate influenze che spaziano tra una certa durezza thrash metal e l’eleganza proveniente dal jazz e dei ritmi polka-style impreziositi da violini, sfumature funk e da un cantato tendente al folk/reggae (le vocals ricordano addirittura il cantante reggae italiano Babaman!). Ribattezzando il loro genere “Russian Turbo Polka Metal” i Nostri non si sono certo sbagliati: nel disco ritroviamo ognuno di questi elementi e le premesse, anche a partire dal titolo, sembrano quelle di far decollare una di quelle serate a tema improvvisate per divertirsi e bere fin a diventare dei vegetali. Strombettate improvvise e scanzonate, canzoni dalla facile presa ed una versatilità linguistica impressionante (provate ad ascoltare l’italianissima “Violina Mia”), ma anche sfuriate batteria/tromba accompagnate da un cantato che sembra viaggiare con il turbo incorporato. E sarebbe un errore, dopotutto, dimenticare l'anima più romantica dei Nostri, presentata nella finale “Sorry”, canzone struggente e veramente ben fatta che smembra un po’ la ruvidità generale dell’album, forse con l'intento di riavvicinare quelle coppiette divise dal dimenarsi ballereccio di questo “Energia!”.
Un disco, quello dei Russkaja, che si lascia ascoltare con molto piacere e che di certo vi obbligherà ad alzarvi dalla sedia e a ballare. Il divertimento è assicurato, e l'unico peccato dei Nostri è forse quello di aver trascurato la loro anima più calma (escludendo il finale e qualche altra eccezione).