Dave Gahan & Soulsavers
Angels & Ghosts

2015, Columbia
Blues Rock

La possessione di Gahan sul progetto Soulsavers.
Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 23/10/15

Che Dave Gahan - voce dei Depeche Mode - sarebbe tornato a collaborare coi Soulsavers - duo composto dai produttori Rich Machin e Ian Glover - è una promessa che sapevamo destinata ad essere mantenuta all'epoca dell'uscita dello scorso "The Light The Dead See", visto l'entusiasmo delle dichiarazioni rilasciate dal celebre cantante inglese 3 anni orsono alla nascita di questa sua nuova avventura artistica.


Che Dave Gahan avesse anche il diritto di appropriarsi dell'anima del progetto musicale, invece, è un evento che né avremmo potuto prevedere, né tantomeno auspicare.

 

Certo, mettere il nome di Gahan davanti a tutto e tutti è certamente pratica commerciale più efficace di un qualsiasi sticker apposto sulle cover dei dischi, soprattutto in un'epoca - ahinoi - in cui i dischi non si comprano, ma si scaricano; nondimeno, ciò non doveva necessariamente significare l'eliminazione dell'epica drammaticità dal blues dei Soulsavers.

 

"Angels & Ghosts", difatti, è disco che suona insopportabilmente Gahan in tutto e per tutto, a partire dal titolo fino alla proposizione di un blues rock piuttosto cheesy e lineare, che ricorda in particolar modo le ultime evoluzioni sonore - di certo non indimenticabili - di quell' "Hourglass", ultima fatica solista della voce dei Depeche Mode.


Scordatevi, dunque, quel levare plumbeo e solenne che amabilmente richiamava una visione alternativa, ma altrettanto greve, dell'operato di Nick Cave, oggi i Soulsavers suonano sin troppo dritti e "facili", e se non fosse per quei violini che si insinuano a forza nei ritornelli ("All Of This And Nothing") e per quegli ottoni a sostenere le melodie più compassate ("The Last Time"), faremmo davvero fatica a distinguere in questo disco l'anima di due uomini che hanno avuto ben più di un'influenza sull'operato recente di un certo Mark Lanegan.


Solo nella conclusiva "My Sun" torniamo a respirare intensa emozione, grazie al rombo di un crescendo western di Morriconiana memoria che risplende, letteralmente, su un paesaggio fatto di composizioni prevedibili, che non riescono ad esprimere la tensione degli scorsi lavori a firma Soulsavers.

 

Paradossalmente, ciò che salva dal disastro è proprio il mestiere: da una produzione sfavillante, alla cucitura perfettamente su misura dei brani su una voce che, attraverso il suo carisma, riesce a rendere affascinante la più sciapa delle melodie. Come un accessorio in grado di valorizzare da solo un intero vestito.


Ciononostante, sicuramente avrebbe giovato maggiore armonia all'interno di una formazione che, per assurdo, risultava molto più affiatata e piena di sinergia quando è nata, e non ora che, rodata, si appresta anche ad imbarcarsi in un esclusivo tour europeo.

 

"Angels & Ghosts" è quindi disco che ascolterete con piacere, ma che poi non saprà donarvi nulla di concreto, o di durevole nel tempo. Come un fantasma, che però non ha la forza di donarci un segno tangibile della sua presenza.





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