Eclipse
Paradigm

2019, Frontiers Music
Hard Rock

Recensione di Giovanni Ausoni - Pubblicata in data: 23/10/19

Per gli Eclipse non esiste la crisi del settimo album: archiviato l'ottimo "Monumentum", gli svedesi licenziano l'ennesimo disco che li conferma, insieme agli H.E.A.T., tra i maggiori esponenti dell'hard rock europeo. Eppure, parlare di un genere preciso nel caso di "Paradigm" risulterebbe fuorviante, o, quantomeno, si correrebbe il pericolo di sminuire un lavoro sul processo di scrittura certosino e davvero ricco di sfumature. I brani, soffusi di una leggera atmosfera rockabilly, poggiano sulla coppia d'asce formata da Erik Mårtensson e Magnus Henriksson, capace, forse mai prima d'ora, di bilanciare in maniera brillante limpidezza di tocco e deliziose variazioni durante l'intera tracklist.

Un'operazione, dunque, da manuale, sia in termini di slancio che di controllo: l'opener neoclassica dal battito quasi country di "Viva La Victoria" e le chitarre springsteeiane di "Blood Wants Blood" veicolano abbondanti dosi di euforia melodica da sorbire con gusto, magari viaggiando in decappottabile sulla West Coast. Ma i nostri non disdegnano sterzate pump/AOR ("Mary Leigh"), si dedicano a rimembranze stradaiole ("Delirious"), vibrano di sano heavy metal ("The Masquerade"), confezionano power ballad epiche e sognanti ("Shelter Me", "Take Me Home"). E un anthem à la Scorpions come "United" non potrà che suscitare, dal vivo, il classico canto all'unisono del pubblico pagante.

Una carriera costruita pezzo dopo pezzo che raggiunge il proprio apice nel 2019: il destino degli Eclipse trova lo sbocco naturale nelle note accattivanti di "Paradigm", che già nel titolo racchiude l'ambiziosa missione di divenire un modello musicale di riferimento. I giochi sono aperti.




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