Fall Out Boy
American Beauty/American Psycho

2015, Island Records/DCD2
Pop Rock

L'ultima volta che ce li siamo trovati davanti, stavano salvando il Rock'N'Roll. Scopriamo di più.
Recensione di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 19/01/15

I Fall Out Boy. L'ultima volta che ce li siamo trovati davanti, stavano salvando il Rock'N'Roll. Metaforicamente, provocatoriamente. Stavano definitivamente distruggendo il Rock'N'Roll, a detta di molti, quelli che fanno il tifo per la superficialità che fa scalpore, sono molti quelli che sostengono tali tesi. Gratis. Invece i Fall Out Boy ci stavano avvisando di come cambiano i tempi, le tendenze, e come necessariamente sia cambiato il solo concetto di Rock'N'Roll. Spirito di adattamento che alle major piace. Ma piace di più a DCD2 Records, l'etichetta di proprietà degli stessi Fall Out Boy.


Indipendente.


Sono già tre i singoli estratti da uno degli album più attesi dell'anno: la promozione è iniziata a Settembre sulla scia dell'estate musicale che la East Coast lascia trascorrere di giorno in giorno skippando i brani in playlist. In "Amercian Beauty/American Psycho" si trascina ancora la sperimentazione cominciata, coltivata nel disco precedente attraverso collaborazioni illustri ed ora giunta ad un secondo step di gradevolezza. Un album totalmente radio-friendly ad impatto emotivo pari a zero, che si sviluppa lungo un ferrato proliferare di quartine. Qualcuno ha deciso che "Amercian Beauty/American Psycho" doveva essere meglio del predecessore: a "Save Rock'N'Roll" le parole, ad "Amercian Beauty/American Psycho" il suono. E la distribuzione abbondante, che è praticamente tutto. I due album sono più legati che mai e rappresentano una coppia di opposti che si comprende solo dopo una convivenza paziente.


Non è solo il caso degli ultimi due album: i titoli provocatori sono un tassello fondamentale della discografia dei Fall Out Boy (ad oggi sono sei i dischi dal 2003). Stavolta, la band di Peter Wentz ringrazia sia i Grateful Dead sia Bret Easton Ellis. Prima di impacchettare e consegnare alla lavagna della critica un'operazione musicale che verrà rimbalzata da più fronti, nella ricerca della effettiva sincerità o della novella identità di una band mutevole che nella propria frenetica futuristica e illusoria evoluzione, cela un unico elemento di continuità.





01. Irresistible
02. American Beauty/American Psycho
03. Centuries
04. The Kids Aren't Alright
05. Uma Thurman
06. Jet Pack Blues
07. Novocaine
08. Fourth Of July
09. Favorite Record
10. Immortals
11. Twin Skeleton's (Hotel In NYC)

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