Guitar Ray & The Gamblers
Photograph

2014, Autoproduzione
Blues

Recensione di Stefano Torretta - Pubblicata in data: 08/01/14

Per poter ascoltare dell'ottimo blues non vi è affatto bisogno di trasferirsi in America, anche dietro casa nostra sono presenti un buon numero di realtà più o meno di successo. Guitar Ray & The Gamblers è una di queste, e non stiamo parlando degli ultimi arrivati: nel corso degli anni questa band, italianissima nonostante il nome scelto, ha avuto la possibilità di collaborare con grandi nomi del blues sia internazionale come Otis Grand, Big Pete Pearson, Jerry Portnoy, Lea Gilmore o Paul Reddick, ma anche nazionale come Fabio Treves. La passione per il blues di Guitar Ray Scona è palpabile ogni qualvolta imbraccia la propria chitarra, che si tratti della registrazione di un nuovo album (la formazione ligure ha all'attivo già due album, ai quali si può aggiungerne uno ulteriore a firma congiunta con Big Pete Pearson), di collaborare a compilation di genere o di partecipare a qualche festival blues in giro per il mondo.

 

Anche in questo "Photograph", nuovo album di brani inediti, la passione per la musica ed il blues in particolare è sempre ben palpabile in ogni brano, grazie anche all'apporto basilare di Paul Reddick, bluesman canadese di fama che ha firmato gran parte dei testi di questo album e si è occupato anche della produzione artistica di tutto il progetto. La passione, come già detto, è il motore che muove Guitar Ray & The Gamblers; neanche la tecnica difetta a questa band, come mostrato più e più volte nelle diverse esibizioni in giro per il mondo; ma per riuscire a realizzare un signor album ci vuole anche qualcos'altro, ovvero una scaletta che riesca a catalizzare l'attenzione dell'ascoltatore dal primo all'ultimo minuto. Anche questo terzo fattore è presente in questa ultima fatica di Guitar Ray: la penna di Reddick si sposa alla perfezione con lo stile della band riuscendo a creare dieci brani personalissimi che spaziano lungo tutto le spettro delle declinazioni della musica blues, riuscendo così a non risultare stancante o monotono.

 

"Give It Up" è permeata dal sudore e dal fumo di sigaretta che impregna l'atmosfera di un bar lungo le anse del Mississippi; "She's Mighty Fine" trasuda l'energia del RnR ma non rinuncia per questo ad una componente surf che si affaccia al centro del brano; "Do The Dance" è una vivace unione di funk, R&B e blues dove a farla da padrona sono i fiati. Ma il blues non è solo energia, è anche malinconia, introspezione, ricordo del passato. Nascono così "He Thinks Of You", "You're The One" e "I Heard That Train Go By", dove l'atmosfera si fa più pacata e si lascia che siano i sentimenti a parlare. Soprattutto la seconda si segnala per l'apparizione speciale dei Gnu Quartet, che con i loro archi ed il flauto donano un'atmosfera particolare al brano. La chiusura dell'album viene lasciata a "Bella Bambina" che si distingue per due particolari: innanzitutto è l'unica ad essere stata cantata in italiano, da Paul Reddick per di più, che di italiano non ha proprio nulla; inoltre è stata registrata completamente in acustica durante un'unica sessione notturna, facendo assumere al brano un'aria quasi dimessa, come se fosse stata suonata tra amici che si ritrovano la sera e vogliono passare del tempo assieme divertendosi improvvisando in tutta tranquillità.

 

"Photograph" è la prova ulteriore che per essere dei veri bluesmen non è necessaria un'origine geografica ben definita, non si deve essere nati per forza lungo il corso del Mississippi o nell'area suburbana di Chicago, e che il proprio sound può risultare comunque internazionale anche se si proviene dalla Liguria.





01. Give It Up
02. I'm Goin', I'm Goin'
03. Everybody Wants To Win
04. She's Mighty Fine
05. Mary Lou
06. You're The One
07. Do The Dance
08. He Thinks Of You
09. I Heard That Train Go By
10. Bella Bambina

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