James Christian
Craving

2018, Frontiers Music
Melodic Rock

Recensione di Marilena Ferranti - Pubblicata in data: 19/04/18

Torna il 20 di aprile Mr James Christian, la voce inconfondibile del supergruppo House of Lords nato da un'idea di Gene Simmons dei KISS, e lo fa dopo un lustro da "Lay It All On Me" (suo ultimo lavoro solista - 2013). Un album, questo "Craving", che mette a nudo quel lato emozionale e romantico che fa tanto poeta, con qualche spolverata di classe extra qua è là che fa brillare il tutto ancor di più - si veda alla voce Tommy Denander (tastiere, chitarre e basso) e Cliff Magness (tutti gli strumenti!). Già dalla prima track "Heaven Is A Place In Hell" si percepisce un'apertura melodica molto accantuata, sostanziosi cori dipingono il tutto facendoci assaporare quei maledetti, indimenticati e gloriosi anni 80.

Cattura "Wild Boys" - che sarebbe perfetta come soundtrack per un sequel di "Top Gun" e "Jesus Wept" che rincara il trionfo di tastiere - e segnaliamo il nostro ormai immancabile Alessandro Del Vecchio sulla track n 4 "Jesus Wept" a fare magie coi tasti pesati. La struggente "I Won't Cry" vi raccomandiamo di ascoltarla con un bicchiere di whiskey invecchiato e un sigaro a portata per aumentare la sofferenza cinematografica con nuvole di fumo e sguardo annebbiato.

Molto orecchiabile la title track "Craving" che sa quasi di pop-rock stropicciato e molto radiofonico (si sente un'eco di "Iris" - Goo Goo Dolls che fa subito hit) e "If There's A God" con quell'anima acustica che non guasta mai. Nella top three dei pezzi degni di nota si piazzano la ballad "World of Possibility" - bellissimo arrangiamento e un'aria di TOTO che rende tutto immediatamente speciale - e "Love Is The Answer" mentre meno d'impatto ma volutamente intimista è "Amen", a suggello di un viaggio di pace tra le colline di un panorama che se guardato troppo a lungo un pochino stanca.
 
Menzione speciale per "Sidewinder" che al primo ascolto era passata quasi inosservata ma che cresce ogni volta che si preme play, merito di un riff accattivante seppur supportata da una sezione ritmica poco incisiva o forse lasciata volutamente in secondo piano? Insomma, forse i suoni un po' artefatti di quest'ultima non contribuiscono a rendere giustizia al resto del brano (una costante che spiace trovare lungo tutta la tracklist), ma si spera che in sede live il tutto possa esprimere al meglio la sua potenzialità. Tirando le fila un disco piacevole ma non irrinunciabile, per i fan affezionati dell'ugola di James. 




01. Heaven Is A Place In Hell

02. Wild Boys

03. Craving

04. Jesus Wept

05. World Of Possibility

06. Sidewinder

07. I Won't Cry

08. If There's A God

09. Love Is The Answer

10. Black Wasn't Black

11. Amen

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