Sebbene tutti i brani della tracklist siano validi, quelli appena citati sono indubbiamente da considerarsi gli episodi migliori. La varietà del disco, data dalla volontà della formazione di non mettersi paletti di alcun tipo (come specificato in sede di intervista), incarna così alla perfezione il titolo e la sua estetica concettuale. Quando è necessario l'ensemble snellisce la propria proposta ma al contempo ne arricchisce alcuni aspetti per caratterizzare al meglio ogni brano, come nel caso delle pesanti influenze prog di "Tomorrow" e "Evolution Circle", dotate di melodie forse mai così statunitensi, e del riffing arpeggiato quasi djent di "Floating Man". Tutto questo risultato è ottenuto senza però appesantire il materiale con eccessiva introspezione, rendendo l'ascolto intero della scaletta un'esperienza mai svilente. Sebbene questa caratteristica possa sembrare marginale, denota saggezza e non solo sul pentagramma: in un curioso gioco meta-musicale, la band ci mostra alcuni infatti degli aspetti della vita e a ci invita a gestirli, conscia di alcune difficoltà con cui tutti abbiamo a che fare (ascoltare in proposito il testo di "My Worst Enemy").
In conclusione, "Life-Related Symptoms" ha tutte le carte in regola per aiutare la formazione meneghina ad affermarsi ben oltre i confini nazionali, andando ad aggiungere ufficialmente gli Anewrage tra gli ensemble che portano alta la bandiera del rock tricolore.