Marmozets
The Weird And Wonderful Marmozets

2014, Roadrunner Records
Alternative Rock

Recensione di Riccardo Coppola - Pubblicata in data: 13/03/15

Hanno già girato per i festival britannici per un po' di tempo e hanno mietuto discreti consensi. E sono giovani, questi Marmozets, hanno un sound e un'apparenza molto cool, hanno tanti elementi funzionali a un assicurato successo. Hanno anche una giovine frontwoman, tale Becca Macintyre, all'apparenza inoffensiva ma all'atto pratico capace di mettere sul palco e su disco un'energia straripante, nei suoi acuti più alti, nelle sue linee più rabbiosamente teen, nei suoi growl. Sì, esatto, nei suoi growl.

Facciamo un passo indietro: l'esordio della band del West Yorkshire, "The Weird And Wonderful Marmozets", uscito lo scorso ottobre ma riproposto proprio ora anche dalle nostre parti da mamma Roadrunner, pare avere inizialmente i connotati di un disco abbastanza standard: una copertina che pare una foto di Instagram, tonnellate di stridula rabbia e malinconia tardoadolescenziale strillate su un ordinato rock rapido e tendente al post-hardcore. Ma se una "Captivate You" si apre con carezze clean alle corde neanche fosse una canzone dei Daughter, e con un cantato morbido morbido appena macchiato da principi di scream tenuti difficilmente a bada, e lo stesso si può dire per il canonico e moderatamente coinvolgente alternative della conclusiva "Back To You", per il resto della tracklist le cose finiscono per evolversi in un modo quantomeno inaspettato. Va a finire che l'up tempo in testa al disco, "Born Young And Free", passi con eccessiva naturalezza da un ritornello che potrebbe essere cantato da Avril Lavigne a un brigde squassato, come abbiamo anticipato in apertura, da growl pesantissimi. O che "Why Do We Hate" e "Vibetech" vedano le chitarre avvolgersi in arzigogolati riff che sembrano opera dei Mastodon (la seconda in particolare è una vera mazzata di puro sludge, senza neanche l'ombra di cantato in clean); o ancora che s'abbracci uno schizzato crossover punk tinteggiato di acri monotonie vocali, come se si avesse a che fare con una versione con voce femminile degli Scars On Broadway.

L'eclettismo esasperato però può portare ad accostare con troppa fiducia nei propri mezzi eccessi in una direzione e nell'altra, creando sì un discreto appeal per ascoltatori appartenenti a scuole di pensiero differenti, ma anche un certo rischio che passando tra una traccia e l'altra si rimanga spiazzati se non inorriditi (a meno di essere abituati a mettere in sequenza nelle proprie playlist i Paramore e gli Arch Enemy). Considerata anche la quantità non irrilevante di brani effettivamente evitabili ("Cry" è un melensissimo lentone, e alla domanda intrinseca nel titolo di "Is it Horrible" è sostanzialmente automatico rispondere "yes") viene dunque immediato concludere che, almeno finora, i Marmozets sono effettivamente weird, ma non esattamente wonderful. Ma c'è senz'altro il tempo di migliorare.



01. Born Young And Free
02. Why Do You Hate Me?
03. Captivate You
04. Is It Horrible
05. Cover Up
06. Particle
07. Cry
08. Weird And Wonderful
09. Vibetech
10. Love You Good
11. Hit The Wave
12. Move, Shake, Hide
13. Back To You

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