Ce lo ripetono da quanto? Una vita? Mai giudicare un libro dalla copertina. Stessa cosa vale per film, telefilm e musica. Un po' meno per i reality show, ma quello è un altro discorso. Ogni tanto però, anche noi critici, che in teoria dovremmo vivere con questa frase appesa sopra il monitor del computer con cui scriviamo recensioni, ci caschiamo in pieno fino al collo, guardiamo un disco e ci diciamo “scommetto che sarà una cavolata”. Lo ammetto, faccio ammenda e pago il dazio di averlo pensato. È stato un errore bello grosso.
“Diversamente, Come?” dei Nadar Solo è il classico disco che, come direbbero gli anglofoni, “grows on you”. Traducendo con un po' di licenza linguistica, in italiano sarebbe “ti cresce addosso”. Non è una bella immagine mentale, ma la sensazione da film horror passa subito, appena l'album inizia a scorrervi nelle orecchie. Il trio indie abbraccia la tradizione noise rock italiana e d'oltreoceano, la rimescola con qualche tocco indie e alternative più mainstream e tira fuori una piccola perla. Da una band di giovani nata giusto giusto sei anni fa non ci si aspetterebbe un lavoro tanto maturo, ma forse è l'influenza e l'amicizia dei componenti di una band come Il Teatro Degli Orrori (che partecipano all'album in “Il Vento”) ha donato una certa caratura al songwriting dei Nadar Solo.
Combinando aspetti apparentemente antitetici come la voce estremamente melodica ed “educata” del frontman Matteo De Simone ad esplosioni di puro noise alla Smashing Pumpkins vecchio stile come “Le Ali”, o canzoni con inizi sommessi che fanno pensare ad una ballad come “Tra Le Piume”, che poi continuano invece in pezzi rock tosti e belli duri alla Snow Patrol, i Nadar Solo si firmano con un sound particolare, in cui è possibile riconoscere le basi della loro musica, le ispirazioni e le radici, ma allo stesso tempo reso notare la personalità e la raffinazetta del songwriting, soprattutto per quanto riguarda i testi, vero punto di forza dell'album. Menzione d'onora va al testo di “I Tuoi Orecchini”, particolarmente bello e poetico.
“Diversamente, Come?” prende una piega che non ti aspetti, un po' punk, un po' indie, un po' alternative ma decisamente rock, e di pregevole fattura. Da non sottovalutare ma soprattutto da tenere d'occhio come band, perchè in futuro potrebbe uscirne qualcosa di molto interessante.