Ben Barlow e il realismo. Un incontro che prima o poi capita. Necessario, veloce, catastrofico o estremamente creativo, è quello che però segna il limite. Dal mondo delle fate a quello di cui siamo parte e protagonisti, da Wishful Thinking e Life's Not Out To Get You, e porta al concepimento di un nuovo album che, come spesso capita, è molto di più di una semplice raccolta di brani. Siamo stati profetici nel 2014 e nel 2015: nel 2017 i Neck Deep tornano di prepotenza sulla scena di cui hanno sempre sognato di fare parte - continui e costanti i riferimenti ad ADTR, Green Day e Sum 41 - rendendosi conto non solo di farne parte, ma di aver guadagnato un ruolo di leadership all'interno della stessa.
"The Grand Delusion" è una canzone e un appuntamento inesorabilmente fisso con la realtà: l'uomo moderno costruisce cattedrali con la mano sinistra e distrugge certezze con la destra, camminando sul filo del rasoio. I Neck Deep disegnano in velocità e potenza La Dicotomia, vista e vissuta nel corpo di chi è venuto al mondo a metà anni '90 e inizia ad avere nostalgia degli incubi e delle grandi compagnie. Mike Green produce e protegge undici tracce - più due nella versione bonus, "Beautiful Madness" e "Worth It" - che Hopeless Records fa brillare in Galles e per tutto il Regno Unito - l'album è ad agosto 2017 il primo nella classifica degli independent - aspettando il tour invernale.
The Peace and the Panic. Cosa c'è nel mezzo? Conseguenze, lezioni, un patto con la giustizia difficile da mantenere, tanto coraggio. Ci vuole coraggio solo per poter pensare di utilizzare per sé titoli come "In Bloom" o "Wish You Were Here", ma dopotutto brani come "Critical Mistake" e "19 Seventy Sumthin'" ci spiegano come non sia ancora arrivata - per fortuna - la fase della maturità per questo Dream Team di giovani creativi. I Neck Deep sono il Teen Punk dei nostri giorni. C'è chi li definisce già capostipiti. Ci vuole coraggio, ma facciamo fatica a non credere a queste parole.