Sono trascorsi meno di due anni da "Venenum", ultimo album in studio dei Baest, addirittura soltanto tre dal loro esordio sulla lunga distanza "Danse Macabre". Un dinamismo divulgativo che spesso non corrisponde in maniera automatica a una vera crescita artistica, quanto, piuttosto, ad avvalorare la tesi del vecchio adagio di battere il ferro finché è caldo. I danesi, con il nuovo "Necro Sapiens", non fanno né un passo avanti né uno indietro nel proprio percorso creativo, assestandosi in una zona di comfort nella quale confezionare un disco death metal accessibile, solido, tradizionale, non appare certo un'impresa titanica. Missione compiuta senza troppa fatica, quindi, eppure i tempi non sembrano ancora maturi per raggiungere i livelli di band revivaliste quali Skeletal Remains e affini, nonostante lo scorso lavoro avesse aggiunto qualche tacca in tal senso.
Ci si può infiammare davvero, allora? "Genesis" non aiuta molto: malgrado il gruppo punti sul groove e l'atmosfera cavernosa e non sulla velocità nuda e cruda, sei minuti risultano eccessivi per una traccia appesantita da melodie goticheggianti e che tende a trascinarsi stancamente invece di coinvolgere appieno. Un principio di noia spazzato via dalla title track, in cui gli scandinavi riescono a trovare un equilibrata mistura di aggressività ferina e infera lentezza, un po' sulla scia di Benediction e Immolation.
Mentre "Czar" non fornisce una risposta definitiva a cosa vorrebbe diventare da grande, ponendosi in un'opaca terra di mezzo tra i due brani precedenti, le tracce di chitarra della potente "Abattoir" non possono non ricordare i Cannibal Corpse, come, del resto, i raccapriccianti titoli successivi, da "Towers Of Suffocation" a "Purification Through Mutilation", da "Sea Of Vomit" a "Meathook Massacre". Brani congrui alle tematiche horror affrontate nel platter, candidabili a comparire nella scaletta di "Tomb Of The Mutilated" o "Evisceration Plague", ma in realtà musicalmente più vicini alla prima produzione targata Asphyx, Dismember e Morbid Angel e contrassegnati qua e là da brevi momenti heavy/speed. Destino leggermente diverso per "Goregasm", figlia diretta dei Bloodbath, da sempre gruppo bussola per i giovani nordici e anche in questo disco un nume tutelare da rispettare
All'interno delle vene di "Necro Sapiens" scorre sangue euro-americano: accattivante e professionale, l'album non suona, però, convincente al massimo, dal momento che i plurimi spunti altrui vengono travasati con poca rielaborazione in sede di songwriting. Un florilegio di medio valore, dunque, per dei Baest alla ricerca di un posto al sole nell'olimpo dell'OSDM.