Deicide
Overtures Of Blasphemy

2018, Century Media
Death Metal

Recensione di Giovanni Ausoni - Pubblicata in data: 08/09/18

Ritenere i Deicide una death metal band a corrente alternata appare una dichiarazione lapalissiana: tra cambiamenti di line-up, beghe legali e numerose controversie, il combo statunitense ha raccolto, nel corso della carriera, forse meno di quello che in realtà avrebbe meritato, impelagandosi spesso in opere di gran lunga inferiori al talento posseduto. Ebbene, a un lustro dal discreto "In The Minds Of Evil", il quartetto floridiano torna con un album dalle premesse stuzzicanti, visto il rientro di Glen Benton al songwriting dopo i fasti di "Legion" (1992) e l'innesto del chitarrista Mark English proveniente dai Monstrosity: tuttavia la qualità dei dodici brani di "Overtures Of Blasphemy" risulta tutt'altro che eccelsa, affossando le residue speranze di una rinascita a buoni livelli difficile oramai da artigliare.

 
Certo, non mancano i tipici pezzi da rullo compressore, carichi di riff crudi e insolenti, stacchi feroci, blast beat a manetta e sinistro groove catacombale: dall'attacco all'arma bianca à la "Serpents Of Light" di "One With Satan", alla vena thrash di "Seal The Tomb Below", sino al martellio incessante di "Destined To Blasphemy", il gruppo dimostra che, se ben interpretata, la stereotipia può essere davvero efficace. Purtroppo però il resto del lotto fatica a ritagliarsi spazi di brillantezza: l'insistente ricerca della melodia annacqua la grezza arroganza dei nostri e non bastano le architetture neoclassiche del nuovo arrivato e i grugniti neaderthaliani del singer per salvare dalla mediocrità pezzi come "Crawled From The Shadows" o "All That Is Evil". E riesumare gli Slayer in "Excommunicated" innesca soltanto l'effetto nostalgia di una formazione in grado, all'inizio degli anni '90, di rivaleggiare con i pionieri californiani dell'estremo per cattiveria e velocità d'esecuzione.


Disco con poche luci e molte ombre, dunque, per i Deicide, incapaci non tanto di rinnovarsi, quanto di trovare continuità e nelle fila dei quali l'assenza dei fratelli Hoffmann in sede compositiva non rappresenta più una giustificazione, dal momento che il calo di ispirazione si intravedeva già prima dell'abbandono della coppia. L'addenda poi di testi intrisi di un satanismo caricaturale, lontani dallo sbigottire finanche gli assidui frequentatori delle messe feriali, contribuisce a rendere "Overtures Of Blasphemy" un lavoro decisamente in sordina, perfetto apripista di una crisi che rischia di divenire irreversibile: il viale del tramonto non è mai stato così percorribile.





01. One With Satan
02. Crawled From The Shadows
03. Seal The Tomb Below
04. Compliments of Christ
05. All That Is Evil
06. Excommunicated
07. Anointed In Blood
08. Crucified Soul of Salvation
09. Defying The Sacred
10. Consumed By Hatred
11. Flesh, Power, Dominion
12. Destined To Blasphemy

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