“It's funny, when I play people the album, they’re surprised it’s me. A lot of the tracks are quite varied and not necessarily in a style you'd recognise as mine. But I didn't want it to all sound the same. We had a lot of fun.”
Sul fatto che Paul e soci si siano divertiti, non ci piove. E non si fatica a credere che la gente a cui McCartney ha fatto sentire l'album in anteprima abbia fatto un gran balzo sulla sedia chiedendosi "Ma è davvero lui?", perché una cosa possiamo dirla con certezza: "NEW", di scontato, ha solo il titolo. Diciamocelo, questo nuovo album del Baronetto lo attendevamo con trepidazione, ma non senza un po' di timore: tra l'improvvisata con i Nirvana al concerto per le vittime dell'uragano Sandy (un momento indimenticabile) e l'ultima, dubbia collaborazione con i nostrani Bloody Beetroots (l'unica domanda sensata in certi casi è "perché?"), i timori di strane sperimentazioni o cambiamenti di rotta causati da un'improvvisa manifestazone di demenza senile erano molti.
E in effetti in "NEW", per mantenere fede al titolo, non mancano strane sperimentazioni e leggeri cambiamenti di rotta, che però non sono affatto spiacevoli. Ad aprire l'album c'è la travolgente "Save Us", primo inedito presentato dal vivo all'IHeartRadio Festival del mese scorso; un riff potente e azzeccato e dei cori dissonanti nel ritornello ne fanno un buon pezzo d'apertura, che però non trova molta coerenza all'interno di un album (per fortuna) molto più vario e piacevole. La carica dell'opener, infatti, viene pacatamente smorzata da "Alligator", che per la varietà di toni e di stili è forse l'episodio che più racchiude l'essenza dell'album: un pezzo essenzialmente acustico (come molti altri nel disco), inframmezzato saltuariamente da eleganti fraseggi di chitarra elettrica e da una brusca interruzione, molto "pinkfloydiana", a confermare che quel danantissimo sound British, che ha sempre fatto la differenza tra gli artisti inglesi e il mondo, non ha ancora perso lo smalto.
Parlare di "modelli" o "fonti d'ispirazione" rigaurdo a un pilastro della musica mondiale del calibro di McCartney è quasi imbarazzante, ma non è inutile segnalare alcune curiose affinità, in particolare con i Talking Heads in "Everybody Out There" (speravate nei Pink Floyd, vero?) e con Johnny Cash nella toccante "Early Days", sicuramente una delle tracce più preziose del disco. La title-track "NEW" si rivela paradossalmente la più tradizionale, con un sound che ci dimostra che l'esperienza dei Beatles è tutt'altro che dimenticata e mai fuoriluogo, ritornando in un pezzo che incoraggia il buonumore (non a caso è stato scelto come primo singolo). Infine, una menzione particolare spetta ad "Appreciate": pezzo essenzialmente elettronico se non per qualche intermezzo di piano e un breve riff di chitarra alla Page sul finale. Farà storcere il naso ai fan della vecchia guarda, ma sottolinea la voglia di sperimentare e di ricercare nuove sonorità di un uomo che, di fatto, potrebbe starsene comodamente seduto sul divano a spendere le giornate a contare i suoi dischi di platino.
Sir Paul McCartney si dimostra nuovamente nel pieno di una giovinezza che sembra ormai eterna, regalandoci un album fresco e interessante, molto vario e sempre alla ricerca di nuove forme espressive, riuscendo nel difficile intento di non ripetersi. Insomma, sicuramente non è l'album migliore della sua carriera (e con un carriera come la sua, sarebbe stato un miracolo), ma una cosa è certa: se davvero McCartney è morto in quel famoso incidente del '66, il suo sosia è più in forma che mai.
Paul McCartney
NEW
2013, Concord/Universal
Pop Rock
Come restare al passo coi tempi, senza dimenticare la classe che ha contraddistinto un'intera carriera
Recensione di Nicolò Rizzo - Pubblicata in data: 15/10/13 01. Save Us
02. Alligator
03. On My Way To Work
04. Queenie Eye
05. Early Days
06. New
07. Appreciate
08. Everybody Out There
09. Hosanna
10. I Can Bet
11. Looking At Her
12. Road
02. Alligator
03. On My Way To Work
04. Queenie Eye
05. Early Days
06. New
07. Appreciate
08. Everybody Out There
09. Hosanna
10. I Can Bet
11. Looking At Her
12. Road
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