Witherfall
A Prelude To Sorrow

2018, Century Media Records
Melodic Dark Metal

Ancora lutto, dolore e commozione nel secondo lavoro degli Witherfall, dedicato alla prematura scomparsa del batterista Adam Paul Sagan
Recensione di Matteo Poli - Pubblicata in data: 14/11/18

La morte è sempre una fertile fonte di ispirazione per una metal band. Ma capita assai raramente che non uno ma ben due album successivi di una stessa formazione siano dedicati alla memoria di un amico scomparso: è il caso degli americani Witherfall, che con "A Prelude to Sorrow" siglano la seconda release dedicata alla prematura scomparsa del batterista e co-fondatore Adam Paul Sagan. Ricapitoliamo: nel 2013 il chitarrista Jake Dreyer e il cantante e tastierista Joseph Michael orbitano intorno alla heavy metal band White Wizzard - entrambi partecipano alle incisioni di "The Devils Cut" - ma presto ne abbandonano le fila per dar vita ad un progetto autonomo; dopo avere reclutato Sagan, i Witherfall si chiudono in studio e incidono parecchio materiale, in parte confluito nel debutto autoprodotto "Nocturnes And Requiem", che però vedrà la luce solo dopo la scomparsa di Sagan (2016), poi sostituito da Steve Bolognese. La Century Media nel 2017 scrittura la band, ristampa e ridistribuisce il disco d'esordio; i Witherfall iniziano a farsi conoscere in tour e si arriva così al presente lavoro che, già dal titolo, prolunga le tematiche cupe e dolorose dell'esordio.


Anche qui, il concept dei testi ruota attorno alla scomparsa improvvisa di una persona cara. Dal punto di vista musicale, invece, la band tiene fede al proprio genere, autobattezzatosi "Melodic Dark Metal": le musiche sono attraversate da un profondo senso di tristezza e perdita, da una cupezza profonda e immedicabile (donde il "dark"), ma spicca altresì l'abbandono della band verso ampie fughe melodiche, lunghi e malinconici arpeggi e cupi sottofondi; sembra che abbia fatto tesoro e, in certo modo, raccolto l'eredità di una grande metalband oggi scioltasi, ovvero i Nevermore di Jeff Loomis (eredità del quale balena qua e là negli arrangiamenti di chitarra di Dreyer) e del mai abbastanza compianto Warrel Dane, di cui Dreyer sembra riprendere alcuni stilemi canori, come il timbro drammatico e teatrale, gli acuti lancinanti e l'andamento di alcune linee del cantato. I Witherfall, insomma, sembrano aderire alla attuale rimonta del "metal classico", aggiornandola con spunti dai Nineties e correggendola col proprio gusto personale. Il risultato finale è un sound che inclina all'ortodossia, con uno sguardo avanti e uno all'indietro.


Tra i brani del lavoro spiccano soprattutto "We Are Nothing", lunga e strutturata suite che riflette mestamente sulla caducità di ogni esistenza; la pesante e ferale "A Moment Of Silence" (primo singolo estratto dall'album); la drammatica "Ode To Despair" e soprattutto la quasi conclusiva "Vintage": tutti brani da cui emerge con chiarezza l'efficacia delle soluzioni adottate, tendenti più che al virtuosismo o alla complessità di struttura, allo sviluppo di atmosfere suggestive ed emozionanti. Nonostante si privilegi la sommessità del dolore all'impeto aggressivo, l'album non mostra cedimenti né cadute di tono; sembra, insomma, che i Witherfall vadano naturalmente ad occupare lo spazio lasciato vacante dai Nevermore, per la gioia di chi sente la mancanza di un metal con tendenze gotiche, né melenso né parossistico. Senza con questo nulla togliere all'originalità del loro stile. Da ascoltare con attenzione.





01. A Prelude To Sorrow
02. We Are Nothing
03. Moment Of silence
04. Communion Of The Wicked
05. Maridian's Visitation
06. Shadows
07. Ode To Despair
08. The Call
09. Vintage
10. Epilogue

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