Dopo la pubblicazione dell'ultimo album "The Fatal Feast" ci è voluta una pausa lunga ben un lustro prima di poter ascoltare il nuovo lavoro dei Municipal Waste. La band americana si è sempre distinta per il sound diretto, senza fronzoli e genuino e, in questo caso, ha giustamente preferito attendere qualche anno in più prima di pubblicare il nuovo "Slime And Punishment" per evitare di dare vita a canzoni meno ispirate e più artificiose. Come dichiarato dal chitarrista Ryan Waste nella nostra recente intervista, la band ha lavorato da sola alle tracce e, solo una volta terminate le registrazioni, si è avvalsa dell'aiuto un collaboratore esterno per il mixaggio.
Partendo da questa premessa, e ascoltando "Slime And Punishment", si può notare come il nuovo album sia un altro lavoro senza compromessi in pieno stile Municipal Waste: l'ascoltatore viene devastato per tutta la durata da ritmi forsennati e accelerazioni vertiginose. Le due principali anime della band, quella hardcore punk e quella thrash metal, si possono riscontrare rispettivamente nel cantato e nella parte strumentale (soprattutto nella componente chitarristica). A tal proposito, il cantante Tony Foresta è una macchina inarrestabile che, durante tutti e 14 i brani, si sgola e vomita nel microfono regalando folli picchi di adrenalina. Waste e la new entry Nick Poulos si appoggiano invece sulla robusta e veloce sezione ritmica regalando riff taglienti e corposi, aggiungendo in alcuni brani anche alcuni assoli che ben si adattano al sound. Con una durata media molto bassa ("Enjoy The Night" dura solo 49 secondi), tutti i pezzi sono sostenuti da un'adrenalina selvaggia e giocano sul primo impatto, lasciando in ogni caso l'ascoltatore di certo non indifferente. I brani si susseguono senza alcuna pausa e per quanto l'album risulti nel complesso molto omogeneo, tra i brani migliori si segnalano senza dubbio la title-track, "Low Tolerance" e la scheggia impazzita "Shrednecks".
"Slime And Punishment" è l'ennesimo marchio di fabbrica di un progetto che è riuscito a imporsi tra i principali artefici della rinascita del thrash. Una nuova dichiarazione d'amore ad un genere e un'attitudine che potrebbero risultare anacronistiche, ma che in realtà, in ogni epoca musicale, possono risultare come una boccata d'aria fresca nonostante non rappresentino una novità assoluta. Contornato da una produzione grezza e sporca quanto basta, l'album è un nuovo urlo di battaglia in difesa del metal e del divertimento. Attendendo l'annuncio di date europee, sarà ancora più bello poterlo ascoltare durante una delle folli esibizioni dei Municipal Waste.